Semi e Specchi. Installazione e performance. 3 opere unite dal comune denominatore del "quadrato magico" che, con le combinazioni dei numeri suggerite dagli elementi scultorei dell'opera, offrono sempre nuove visioni e sorprese logico-matematiche.
Da diversi anni il lavoro di Franco Ottavianelli, che ha trasferito in Umbria parte della sua attività di artista e di promotore di eventi, si sviluppa sul tema della conoscenza e del sapere scientifico includendo, nel suo cammino, anche le visioni misteriose, mistiche ed esoteriche senza peraltro mai cadere nella seriosità ottusa di chi pretende di conoscere la verità.
Per questa interessante occasione l’artista espone nelle sale dell’Auditorium Capitini di Perugia, tre opere unite dal comune denominatore del “quadrato magico” che, con le combinazioni dei numeri suggerite dagli elementi scultorei dell’opera, offrono sempre nuove visioni e sorprese logico-matematiche.
Il primo lavoro Piano della torre è costituito da sedici pani cotti dall’artista, adagiati su altrettanti frammenti di canapa grezza e geometricamente distribuiti nelle posizioni fisse di un “quadrato magico” di ordine 4. Ogni pane ha sulla crosta inciso il suo numero da 0 a 15. Le combinazioni all’interno dell’area reticolata sono basate sul numero 30. L’artista spiega che in questa occasione ha usato uno dei più versatili quadrati di ordine 4, il Most-perfect Pandiagonal Magic-Square pubblicato da K. Ollerenshaw e D. Brée. Combinazioni numeriche e cromatiche dell’opera formano un insieme doppiamente magico.
La seconda installazione Cinque quinte esprime lo stesso concetto con una differente poetica: le posizioni nel quadrato sono occupate da piccole strutture specchianti (in questo caso venticinque CallOut) rivolte, a gruppi di cinque, verso altrettanti punti di vista che il fruitore è invitato ad individuare. Un invito di esasperato narcisismo che indica una via per uscire dal pozzo di Narciso.
L’ultima opera, Costellazioni rosa Subasio, è l’occasione per l’artista di intrecciare i propri linguaggi alla ricerca di un maggiore coinvolgimento emotivo: a terra i pani si trasformano in informi pietre posate su dei fogli di carta rosaspina per calcografia e gli specchi ancorati su di esse, sono orientati verso due punti di vista in modo da riflettere non l’immagine dell’osservatore che ha individuato il suo punto di vista, ma quella di un altro fruitore che si trova in una posizione opposta. Dal soliloquio di Narciso col Sé al colloquio relazionale con l’Altro.
Venerdì 23 novembre alle ore 15.00 verrà inaugurata l’esposizione con un breve intervento dell’amico Antonio Pazzaglia, mentre sabato 24 nel locale che ospita l’opera Costellazioni rosa Subasio, alle ore 12 l’artista proporrà una performance mirante a scoprire ciò che il peso delle pietre, il loro colore e la loro rugosità hanno lasciato indelebile sui fogli rosaspina. Dalla deposizione del seme alla raccolta del frutto.
Il complesso intervento di Ottavianelli si inserisce all’interno del seminario
SCIENZA E FUTURO: quali domande nella scienza, nella filosofia, nella cultura per il futuro. Il senso di un laboratorio del pensiero per uscire dai fondamenti, per pensare le forme o le difformi, per piantare percorsi.
Oltre a medici e scienziati intervengono prestigiosi filosofi come Sergio Moravia, Giulio Giorello, Carlo Sini, Armando Massarenti, Massimo Donà. Alle ore 16,00 del 24/11 verrà presentato l'ultimo libro di Pier Luigi Gaspa e Giulio Giorello La scienza tra le nuvole. Raffaello Cortina editore, 2007
Auditorium Capitini
Strada Pian della Genna - Perugia
Inaugurazione della mostra Semi e Specchi: venerdì 23 novembre 2007 ore 15.00
Performance Raccolto: sabato 24 novembre 2007 ore 12.00