Il progetto prevede una serie di momenti dedicati al video con 14 artisti nazionali e internazionali che, attraverso i loro lavori, si sono soffermati sull'analisi e la rielaborazione di diversi codici temporali. Il secondo appuntamento e' dedicato al lavoro di Pavel Braila (Chisinau, Repubblica Moldova, 1971) e Roberta Piccioni (Riccione, 1969). A cura di Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli.
A cura di Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli
Il MAMbo è lieto di presentare il secondo appuntamento di TIME CODE, progetto
a cura di Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli. TIME CODE, che prevede ancora
sette momenti dedicati al video e articolati fino al 12 giugno 2008, presenterà altri
quattordici artisti nazionali e internazionali che, attraverso i loro lavori, si sono
soffermati sull’analisi e la rielaborazione di diversi codici temporali.
Dopo il successo del primo incontro con le artiste Loulou Cherinet e Kjersti
Sundland, è ora la volta di Pavel Braila (Chisinau, Repubblica Moldova, 1971) e
Roberta Piccioni (Riccione, 1969), che presenteranno il loro lavoro insieme alle
curatrici nella sala conferenza del MAMbo giovedì 6 dicembre alle ore 18.30. I
video dei due artisti rimarranno in visione negli spazi d’ingresso del museo fino
al 3 febbraio 2008.
Pavel Braila
Undressing the bride (video, 18’, 2006)
Girato durante un matrimonio in Moldavia, il video documenta la “svestizione della
sposa”, rituale che conclude ogni cerimonia di nozze tradizionale. Si tratta del
momento in cui la giovane coppia riceve i regali e la sposa, abbandonando il velo,
assume il nuovo ruolo di donna di casa.
La videocamera è immobile. Al centro della scena, lo sposo tiene la sposa sulle
ginocchia e, a turno, i presenti offrono loro regali: profumi, vestiti, coperte, cuscini,
stoviglie, etc. I doni sono aperti di fronte alla coppia, che viene letteralmente vestita
con gli oggetti ricevuti affinché portino loro fortuna. Parenti e invitati ripetono gli
stessi gesti, e, regalo dopo regalo, la coppia rimane sepolta sotto la mole dei beni:
l’azione rituale si trasforma in una vera e propria performance e gli sposi in una
“scultura vivente”.
Pavel Braila è nato a Chisinau (Repubblica Moldova) nel 1971. Vive e lavora a
Berlino.
Attraverso una profonda riflessione sulle possibilità espressive del video e i suoi
limiti, Braila indaga la realtà sociale del suo paese d’origine nell’epoca post
sovietica, documentando i piccoli avvenimenti quotidiani e le incongruenze di un
contesto in transizione.
Nel 2002 ha partecipato a Documenta 11 (Kassel, Germania). Tra le principali
mostre personali, nel 2007 ha esposto alla Neuen Nationalgalerie di Berlino.
Roberta Piccioni
Storm (video, 3’52” in loop, 2007)
Due schermidori lottano contro un fondo nero. La videocamera è ferma, il
movimento è interno. I due corpi entrano ed escono dal quadro. L’audio ripropone
il rumore delle spade che cozzano, metallico e violento tanto quanto quello di una
tempesta. Il titolo, Storm, fa slittare continuamente il senso, caricando l’evidenza
dell’immagine di altri significati. E’ in scena una lotta senza fine. I corpi sono
plastici, scolpiti. Emergono dal fondo scuro in tutta la loro fisicità, ma il volto è
assente, coperto dalla maschera nera. Il ralenti e il loop dilatano la percezione del
tempo. Una scena semplice, un fatto banale come un duello sportivo, si trasforma
in un’immagine potente e evocativa.
Roberta Piccioni è nata a Riccione nel 1969. Vive e lavora a Riccione.
Nei suoi video la banalità del quotidiano, i particolari effimeri e sfuggenti
dell’esistenza vengono focalizzati fino ad acquistare una particolare evidenza,
attraverso processi di rallentamento o velocizzazione dell’immagine, in modo da
provocare nello spettatore la rievocazione di memorie spesso sepolte.
Tra le principali mostre collettive, nel 2007 ha presentato il suo lavoro nell’ambito
del Videoart Yearbook (Bologna). Nel 2002 è stata tra gli artisti segnalati per il
Premio Furla e nel 2001 è stata segnalata per il P.S.1 Italian Studio Program.
TIME CODE
Il video è senza dubbio il mezzo extra artistico per eccellenza, l’unico ad avere
concesso ai più diversi operatori culturali la possibilità di confrontarsi con spazi
temporali variabili. Il tempo, tramite la lettura videografica, può essere infatti
dilatato, congelato, accelerato, rallentato o iterato all’infinito, in piena sintonia con
l’evoluzione e le esigenze della cultura dei nostri giorni.
Il progetto TIME CODE nasce da questa considerazione e si propone quindi di
analizzare i procedimenti e i dispositivi scelti da alcuni artisti per organizzare la
struttura temporale e, in una prospettiva antropologica, il modo in cui questa è
percepita e interpretata dallo spettatore. A questo scopo sono state individuate e
proposte come principale chiave di lettura quattro categorie di decodificazione e
messa in scena del tempo: Rappresentazione, Registrazione, Presentazione e
Recupero. Si tratta di quattro pretesti concettuali per leggere e comprendere la
visione del reale così come viene filtrata dagli occhi degli artisti, rielaborata
secondo i loro differenti punti di vista e attraverso i supporti tecnici e gli interventi
post-produttivi più disparati.
Ogni appuntamento di TIME CODE vede la presenza di due opere video inserite
negli spazi più diversi del MAMbo, al fine di dialogare con la struttura architettonica
della rinnovata istituzione, e un incontro aperto al pubblico, alla presenza degli
artisti e delle curatrici, allo scopo di approfondire l’opera dei singoli autori partendo
dalle quattro categorie individuate. Ogni appuntamento rappresenterà quindi un
modo nuovo, e di volta in volta diverso, di avvicinare il pubblico alla fruizione
videografica, lasciando le opere esposte fino all’appuntamento successivo.
Immagine: Pavel Braila, Shoes for Europe, 2002, video, sonoro
Lara Facco
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fax + 39 051 6496600
lara.facco@comune.bologna.it
ufficiostampaMAMbo@comune.bologna.it
Presentazione giovedì 6 dicembre, ore 18.30, sala conferenze
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14, Bologna
orari· martedì - domenica 10-18, giovedì 10-22
Ingresso libero