Fotografia. Le otto stanze della villa ospiteranno otto differenti momenti della carriera artistica di Guatti contrassegnata dall'uso della fotografia, medium ideale d'espressione della sua ricerca. Viaggiatore incessante, proiettato verso una ricerca continua che lo porta ad usare una 'fotografia dinamicizzata', l'artista lavora in continuo movimento non solo nei confronti della realtà da riprodurre ma anche nei riguardi del proprio processo creativo.
Fotografia
Venerdì 16 novembre alle ore 18.00 presso Villa delle Rose, verrà inaugurata una rassegna
dedicata a Albano Guatti, un'artista fuori dalla mappa dell'arte italiana contemporanea, che ha
sempre lavorato tra New York e Los Angeles, riflettendo le tendenze artistiche americane.
Le
otto stanze della villa ospiteranno otto differenti momenti della carriera artistica di Guatti
contrassegnata dall'uso della fotografia, medium ideale d'espressione della sua ricerca.
Viaggiatore incessante, proiettato verso una ricerca continua che lo porta ad usare una
"fotografia dinamicizzata", Albano Guatti lavora in continuo movimento non solo nei confronti
della realtà da riprodurre ma anche nei riguardi del proprio processo creativo.
Questa mobilitÃ
estrema e l'impossibilità di riconoscersi in un'unico "genere" hanno reso la sua opera a volte di
difficile ricezione critica. Per Guatti la fotografia è un divenire e il momento creativo una vera
e propria performance: l'artista e la sua macchina sono i protagonisti di un processo creativo, di
una "azione" in cui anche il pubblico e il mondo circostante sono coinvolti inconsapevolmente
nella realizzazione dell'opera.
Guatti parte da una condizione instabile, di movimento: lo scorrere delle immagini, dei luoghi, il
susseguirsi dei momenti della vita vengono via via bloccati senza una "scelta" precisa: il
risultato è un accumularsi di impressioni, di verità multiformi che si sovrappongono, di casualitÃ
bloccate nel loro divenire: la foto importante nasce, viene fuori da questo insieme molteplice
come una invenzione autonoma, spontanea, pura.
L'artista è un narratore della vita e della
quotidianità attraverso i suoi reportage di viaggi: il fotografo vede tutto, miserie, malattie, ma
anche il sublime delle montagne ed il profondo delle foreste. Grazie ad un forte senso della
composizione Guatti costruisce immagini con un grande impatto dimensionale, per dilatare
l'estensione del racconto, cogliere la storia dei protagonisti e raccontarla. Non insegue il
documentarismo, ma è piuttosto affascinato dal particolare anzi, dall'universo dei particolari: è
attratto ad esempio dagli oggetti del consumo delle nazioni ricche riciclati nelle aree più povere
del mondo. I segni che manda non sono che accenni fotografici, testimonianze della fermezza e
della fedeltà dei sentimenti: fedeltà ai soggetti, alle geometrie, alle ossessioni.
L'intenzione di
Guatti è mossa da un concettualismo visivo e attivo: è un processo che descrive se stesso, nella
sua pienezza e che all'interno della sua stessa descrizione trova la propria piena realizzazione.
Albano Guatti è nato a Udine cinquanta anni fa e attualmente vive e lavora tra New York e Venezia.
Ha studiato storia del cinema all'Università di Firenze, dove ha collaborato all'attività didattica e si è
laureato. Dal 1978 vive e lavora a New York. Cresciuto nell'ambito della neoavanguardia artistica
concettuale, si è da subito espresso attraverso la fotografia e la performance, molto forte e importante
la sua relazione con l'arte cinematografica e i contemporanei video americani minimalisti. Come artista
ha esposto il suo lavoro in musei e gallerie private sia in Europa che negli Stati Uniti.
Curatore: Peter Weiermair
Inaugurazione Venerdì 16 novembre alle ore 18.00
Orario: 15 - 19, chiuso il lunedì
Ingresso: L. 4.000
Ufficio stampa Gam:
Marcella Manni, Simona Brighetti
tel. 051 502859; fax 051 371032;
Villa delle Rose
via Saragozza, 228/ 230 - Bologna
http://www.galleriadartemoderna.bo.it/Guatti.htm