Galleria Giraldi
Livorno
piazza della Repubblica, 59
0586 883022 FAX 0586 887778
WEB
Ferdinando Chevrier
dal 14/12/2007 al 18/1/2008
feriali 10-13, 17-20

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Galleria Giraldi



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Ferdinando Chevrier



 
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14/12/2007

Ferdinando Chevrier

Galleria Giraldi, Livorno

Personale di pittura, opere dal 1955 al 1969. L'intento che la mostra si pone e' quello di analizzare il 'momento-svolta' nell'artista che inizia alla meta' degli anni cinquanta.


comunicato stampa

Sabato 15 dicembre alle ore 18 sarà inaugurata negli spazi della Galleria Giraldi, in piazza della Repubblica n.59, una mostra del pittore Ferdinando Chevrier, che vedrà esposto un significativo gruppo di opere realizzate tra il 1955 e il 1969.

L’intento che la mostra si pone è quello di analizzare quel fondamentale “momento-svolta” che inizia alla metà degli anni cinquanta (dopo un decennio di coraggiose esperienze artistiche che già avevano consolidato il sodalizio tra l’artista e la galleria) ed attraversa gli interi anni sessanta.

Il critico milanese Alberto Veca, da lungo tempo profondo conoscitore dell’opera di Chevrier e che già, insieme a Mattia Patti, aveva presentato nel 2002 l’importante mostra antologica “Vivere l’immaginario” organizzata dal Comune di Livorno, così sinteticamente inquadra questa particolare “stagione”:

“Sono gli anni in cui viene abbandonata l’“inquieta” sicurezza di un linguaggio geometrico legato all’esperienza del MAC per indagare la possibile coincidenza fra gestualità e figura, fra atto del dipingere e immagine realizzato in linea con le esperienze europee più avvertite dell’esaurirsi di un linguaggio di origine costruttivista per un più intenso dialogo, alle soglie del conflitto, fra artista, strumenti della pittura e tela da campire.

In Chevrier rimane, come sostrato difficilmente eliminabile, l’accordare all’immagine un ruolo plastico, alle soglie dell’illusione tridimensionale, come se la macchia, non rinunciando alla sua natura occasionale, potesse essere riconducibile a una, sia pure cangiante, architettura.

La precedente stagione aveva voluto esplorare, senza particolari patemi dovuti all’originalità dell’approccio, una figurazione capace di legare una libera segmentazione del campo pittorico disciplinata dalla regolarità delle figure, inseguendo o alludendo a un “dinamismo” dell’immagine che è ricerca costante dell’artista, indipendentemente dalle soluzioni adottate nelle diverse stagioni.

Ora figura e fondo, materia pittorica del soggetto e del campo, coincidono, o meglio il ragionamento verte sulla relazione che si instaura fra immagine fissata nel singolo quadro e valenza della superficie che la ospita. Sono “istantanee” di una realtà in continuo mutamento, un addensarsi intorno a un centro, un nodo da cui si libera un “prima” e un “dopo” che occorre di volta in volta immaginare.

Il nero, il colore che precedentemente designava il limite della forma certa, diventa anch’esso figura, partecipa della metamorfosi in atto aprendosi a illusioni di profondità, a rarefazioni e condensazioni che colgono la materia in continua trasformazione, alle soglie della metamorfosi.”

Ferdinando Chevrier nasce a Livorno nel 1920, approfondisce nell’immediato dopoguerra le precedenti esperienze pittoriche ed inizia nel 1951 la collaborazione con la galleria Giraldi che si protrarrà per quasi trenta anni. Con Jean Mario Berti ed Elio Marchegiani forma un gruppo, battezzato dalla critica “i tre dell’astrattismo”, che connota fortemente le più interessanti vicende artistiche del secondo dopoguerra a Livorno e non solo, esponendo in importanti gallerie in Italia e all’estero dal 1958 al 1965.

Dal 1974 Chevrier si trasferisce a Milano, dove ha vissuto e lavorato; ha tenuto molte esposizioni collettive e personali, tra le quali tre antologiche, a Como, a Gallarate e nella stessa Milano. La sua lunga e vitale attività si protrae nella capitale lombarda fino al 2004, anno che precede la sua scomparsa, avvenuta nella natia Livorno.

Inaugurazione ore 18

Galleria Giraldi
piazza della Repubblica 59 - Livorno
Orario galleria: feriali 10-13 17-20
Ingresso libero

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