Il percorso artistico di Ombra si caratterizza, come scrive Fulvio Panzeri "per questo interpretare il segno come parola. O meglio, come forma che si restituisce alla voce misteriosa della parola scritta".
Un’artista d’eccezione ospite alla Galleria d’Arte 18 il prossimo venerdì 11 gennaio alle 19.00. Per questa mostra personale la Galleria di via San Felice ospiterà Filippo Ombra, allievo del grande maestro Giovanni Testori e legato artisticamente a Philippe Daverio. Il critico e storico dell’arte di origini alsaziane, opinionista di grandi testate di livello internazionale – Panorama, Vogue e Liberal - è infatti specializzato proprio nell’arte italiana del XX secolo, da cui trae origine il percorso artistico di Filippo Ombra. Il prossimo venerdì grande appuntamento con l’arte dunque, presentato dal professor Franchino Falsetti.
Un allievo del grande Giovanni Testori: basterebbe già questo per presentare Filippo Ombra, “pittore – poeta”, come lo definì il Maestro incitandolo a continuare nel suo lavoro: “Va avanti, con la forza e la libertà di cui queste opere sono colme. Sei un pittore ma, cosa più rara, sei un pittore – poeta”. Il percorso artistico di Filippo Ombra si caratterizza infatti, come di lui ha scritto Fulvio Panzeri “per questo interpretare il segno come parola. O meglio, come forma che si restituisce alla voce misteriosa della parola scritta”. Il critico Alberto Agazzani ha definito la pittura di Filippo Ombra “una pittura cattiva che non poteva sfuggire all’occhio insieme disperato, crudele e affamato di sofferenze pittoriche del grande Maestro.
D’altra parte la passione di Giovanni Testori per le passioni è notoria”. Sempre Agazzani racconta della sua pittura come quella di un bambino crudele, che sevizia la tela come un infante tratterebbe un insetto. Tutte le sue opere, di cui già il titolo è molto emblematico – ‘Fuso in erbe’, ‘Auto da fé con rogo eretico’, ‘Corsa in terra’, ‘Ricordo di un’infanzia disperata’ – sembrano urla di dolore che si materializzano. ‘Auto da fé laico’, ad esempio, è il racconto di un orrore che raggiunge l’uomo dopo la morte di Dio, uno dei temi più vicini alla storia dell’ultima secolo. In ‘Fuso in erba’, invece, l’artista racconta della tortura attraverso la fusione di corpi incandescenti su un’erba dolorante ma silenziosa.
Presentata da: Prof. Franchino Falsetti
Galleria d'Arte 18
via S.Felice 18 - Bologna
Ingresso libero