Aprono le British Galleries del Victoria&Albert Museum, il piu' importante intervento che, negli ultimi 50 anni, abbia avuto come soggetto il grande museo londinese. Con questo evento il panorama museale di Londra si trova nel pieno di un rilancio epocale. Con il progetto delle nuove British Galleries il V&A definisce nuovi standard, sia per quanto riguarda la conservazione degli oggetti che l'esposizione e la didattica.
del Victoria&Albert Museum
Il 20 novembre, alla presenza del principe Carlo d'Inghilterra, saranno
inaugurate le nuove British Galleries del Victoria&Albert Museum, il
più importante intervento che, negli ultimi 50 anni, abbia avuto come
soggetto il grande museo londinese.
Con un investimento di 31 bilioni di sterline (circa 100 miliardi di
lire), su una superficie espositiva di 3.400 mq, suddivisa in 15 sale
(fra le quali si sono voluti ricostituire 5 ambienti storici), sono
esposti 3.000 oggetti che hanno fatto la storia del design in Europa dal
'500 ad oggi. Di questi, 2.000 non erano mai stati prima esposti.
Con l'apertura delle British Galleres, il panorama museale di Londra si
trova nel pieno di un rilancio epocale: dopo la sensazionale copertura
della corte del British Museum, opera di Sir Norman Foster, anche il
Victoria&Albert Museum, il più importante museo britannico assieme al
British stesso e alla National Gallery, sta attraversando una fase di
rinnovamento radicale, che lo porterà alla ribalta della museologia e
museografia internazionale.
All'arrivo del nuovo direttore, Mark Jones,
corrispondono infatti la realizzazione della "spirale", la struttura
progettata da Daniel Libeskind (autore dello straordinario Nuovo Museo
Ebraico di Berlino), dedicata all'arte contemporanea, di cui si prevede
l'apertura del cantiere nel 2002, e il completamento delle nuove British
Galleries.
Con il progetto delle nuove British Galleries il V&A definisce nuovi
standard, sia per quanto riguarda la conservazione degli oggetti che
l'esposizione e la didattica.
Il progetto dell'allestimento è opera
dello studio CassonMann, che ha previsto un affascinante e variato gioco
di schermi e pedane quasi bidimensionali, che da un lato strutturano lo
spazio, mentre dall'altro creano la necessaria variazione di ritmo,
definendo nuclei espositivi tematici.
L'analogia del risultato con la
dinamica del più recente linguaggio pubblicitario, caratterizzato
dalla sovrapposizione e la fluttuazione di testi e superfici su diversi
piani di profondità , conferma l'eccezionale attualità della
trasformazione.
Un grosso sforzo è stato fatto per progettare e
realizzare l'allestimento in modo da porre il visitatore al centro
dell'esperienza museale, con una serie di dispositivi multimediali,
supporti interattivi e aree didattiche che consentano un più diretto
coinvolgimento e una più profonda comprensione.
In particolare si
abbatte uno dei muri museografici, quello che impediva al visitatore di
toccare gli oggetti: nelle nuove British Galleries si verrà esortati a
maneggiare ceramica e campioni di tessuto, assemblare una sedia del
XVIII secolo o addirittura provare a intrecciare un tappeto.
L'italiana Goppion srl -
Laboratorio museotecnico con sede a Milano - ha realizzato le 168 vetrine che accolgono i tesori delle British Galleries
nel nuovo, rivoluzionario percorso. Tali vetrine offrono una
ulteriore, raffinata testimonianza di design.
All'interno di un museo che raccoglie le collezioni dei prodotti
dell'artigianato di tutto il mondo, riunite dalla regina e dal suo
consorte nello storico edificio, le British Galleries ospitano le
origini del design moderno. Facendo tesoro delle tecniche e delle forme
di altre culture, l'artigianato inglese ha sviluppato un proprio
percorso originale, quello a cui si sono riferite personalità quali
John Ruskin e William Morris, gli iniziatori dell'Arts and Crafts
Movement, cui farà poi seguito l'esperienza tedesca del Werkbund e del
Bauhaus: è la storia del design in Europa.
Ufficio Stampa: Studio ESSECI
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Victoria & Albert Museum
South Kensington SW7 2RL Londra