Francesca Minini
Milano
via Massimiano, 25
02 26924671 FAX 02 21596402
WEB
Ali Kazma
dal 5/2/2008 al 20/3/2008
martedi' - sabato 11-19.30

Segnalato da

Francesca Minini




 
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5/2/2008

Ali Kazma

Francesca Minini, Milano

Obstructions. La fonderia, la catena di montaggio del macello, la sopravvivenza dell'artigianato, la tecnologia applicata alla cura chirurgica del corpo, la produzione industriale del design, l'abito-icona dell'ultima rivoluzione del costume: nei suoi video Kazma e' attento ai processi di modernizzazione, ma anche agli scompensi che questi creano. A cura di Maurizio Bortolotti.


comunicato stampa

a cura di Maurizio Bortolotti

Francesca Minini è lieta di presentare la prima personale in Italia del
video artista turco Ali Kazma.

Ali Kazma è attento ai processi di modernizzazione, ma anche agli scompensi che questi creano. In particolare, egli focalizza la sua attenzione sulle trasformazioni che avvengono all’interno di macrorealtà economiche come quella turca, oggi soggetta a grandi cambiamenti.
I suoi video ci mostrano aspetti della realtà colti con grande precisione. Come in Rolling Mills, la produzione dell’acciaio in una fonderia di Dilovasi, località situata a nord di Istanbul in un’area fortemente industrializzata e altamente inquinata. Oppure in Slaughterhouse, un macello turco nel quale è applicata la sequenza del procedimento industriale della catena di montaggio, ma dove vige ancora il metodo tradizionale di sgozzamento degli animali per ragioni religiose e culturali.
Il suo lavoro tiene conto della complessità della realtà contemporanea e dei suoi diversi aspetti. La serie di video da lui realizzata non è solo attenta all’industria pesante turca, come nel caso dell’acciaieria, ma anche alla condizione contraddittoria (dialettica) dell’artigiano di Clock Master, che con grande abilità manuale assembla un orologio del XIX secolo.
Gli aspetti della modernizzazione sono anche quelli più raffinati della chirurgia d’avanguardia degli interventi al cervello (che si è sviluppata in Turchia negli ultimi anni). In Brain Surgeon una donna recupera il movimento del braccio grazie ad un intervento che consiste nel praticare un foro nel cranio e penetrare con un ago nel suo cervello. E ancora il nuovo lavoro realizzato nella fabbrica del jeans turco Mavi - Erak, indumento simbolo della liberalizzazione dei costumi in Occidente. Per passare dalla realtà turca a quella italiana, un altro video è dedicato alla produzione di Alessi - azienda di oggetti di design. L’intero processo di produzione di un oggetto di buon design è presentato in questa documentazione e montaggio.

Dalla Turchia all’Italia la situazione cambia, ma allo stesso tempo il lavoro di Ali Kazma è in grado di costruire una piattaforma ideale che collega tra loro aspetti diversi da un paese all’altro. Con un’ossessione che lo porta a cogliere il nucleo essenziale della realtà che investiga, penetrandola in profondità. A partire da situazioni apparentemente periferiche egli tocca momenti di definizione della produzione materiale contemporanea che incidono sulla vita quotidiana delle persone. La fonderia, la catena di montaggio del macello, la sopravvivenza dell’artigianato, la tecnologia applicata alla cura chirurgica del corpo, la produzione industriale del design, l’abito-icona dell’ultima rivoluzione del costume, Ali Kazma procede rivisitando tutti i luoghi-simbolo della modernità, facendone cadere l’aspetto mitologico per ridarci il nucleo di quella realtà che costituisce la forma positiva del nostro tempo presente.

Maurizio Bortolotti

Immagine: Ali Kazma, Household Goods Factory, 2008

Inaugurazione 6 Febbraio ore 19

Francesca Minini
via Massimiano, 25 - Milano
Orari di apertura da martedi a sabato dalle 11.00 alle 19.30
Ingresso libero

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