Kina' Art Cafe'
Marino (RM)
corso Trieste, 49
06 93667719
WEB
Who's that girl?
dal 18/1/2008 al 13/2/2008
lunedi' 9-15, mar, mer, gio, dom 9-15 e 17-24, venerdi', sabato 9-15 e 17-02
WEB
Segnalato da

Mariacristina Ferraioli




 
calendario eventi  :: 




18/1/2008

Who's that girl?

Kina' Art Cafe', Marino (RM)

I video di Maria D. Rapicavoli, le installazioni e i quadri a collage di Tamara Ferioli e le fotografie di Wai Kit Lam funzionano come dei "generatori di emozioni" che ci portano a riconsiderare l'immagine di noi stessi, il modo in cui gli altri ci vedono e quello in cui noi stessi ci vediamo.


comunicato stampa

317 associazione per l’arte contemporanea è lieta di presentare Who’s that girl? collettiva sul concetto d’identità con Tamara Ferioli, Wai Kit Lam e Maria D. Rapicavoli. Who’s that girl? È la prima mostra curata da 317 e desidera quindi essere una reale occasione d’incontro e conoscenza. Per questa ragione è stato scelto uno spazio non convenzionale e conviviale come il Kinà Art Cafè, dove sarà possibile ammirare le opere in mostra e scambiare due chiacchiere davanti ad una tazza di caffè oppure sorseggiando un bicchiere di buon vino! Un po’ per caso, un po’ per scelta gli artisti di Who’s that girl? sono tutte donne così come le curatrici nonché fondatrici di 317 – Mariacristina Ferraioli, Veronica Liotti e Stefania Meazza. Il titolo, preso in prestito dal tormentone anni ’80 di Madonna, tenta un approccio leggero e auto-ironico ad una questione complessa e tormentata come quella dell’identità.

Who’s that girl? E’ la domanda che chiunque potrebbe farsi, chiedendosi appunto “Chi è quella ragazza?” o meglio “Chi sono quelle ragazze?” ed è la domanda che le curatrici si sono poste decidendo di dedicare la mostra al tema dell’identità personale, intesa sia come consapevolezza del sé – di loro stesse e del lavoro di 317, presente ma soprattutto futuro – che come immagine di ognuno di noi davanti al resto del mondo. Who’s that girl? E’ una domanda che in realtà non avrà una risposta esaustiva immediata ed assoluta ma troverà tante risposte parziali continuamente nei progetti futuri di 317.

Attraverso un lavoro d’introspezione a volte complicato che le porta anche fare i conti con momenti di auto-critica e di crisi profonda, spesso superati grazie ad una buona dose d’ironia, le artiste in mostra giungono con medium differenti a restituirci una immagine di loro stesse che non si chiude in un circuito di auto-referenzialità ma che al contrario stimola nell’osservatore pensieri e considerazioni sul rapporto con la propria identità. I video di Maria D. Rapicavoli, le installazioni e i quadri a collage di Tamara Ferioli e le fotografie di Wai Kit Lam funzionano come dei “generatori di emozioni” che scavando nel nostro vissuto ci portano a riconsiderare l’immagine di noi stessi, il modo in cui gli altri ci vedono e quello in cui noi stessi ci vediamo, l’idea di come siamo, come siamo stati e come speriamo o temiamo di diventare.

Tamara Ferioli [Legnano (MI), 1982 - vive e lavora a Milano] Tamara Ferioli propone, nei sui collage, in cui impiega anche materiali non convenzionali – vino, capelli, brodo, latte – carichi di significati evocatori, una riflessione su alcuni momenti dolorosi della sua storia personale. Nelle opere in mostra, della serie Notti di Riso (2007), la giovane artista si rivela con un linguaggio forte e spoglio, senza tuttavia chiudersi in un autocompiacimento solipsistico. Lo spettatore vi riconosce esperienze di vita vissuta comuni, partecipa alle stesse sensazioni sentendosi profondamente coinvolto dal gioco delle rappresentazioni. Tamara Ferioli posa sul mondo il suo sguardo, non privo di ironia e sensualità nei singoli elementi incollati sul supporto cartaceo, nei titoli, parte integrante del suo messaggio, e nella maniera morbida e realistica con cui sono raffigurati i corpi femminili.

Wai Kit Lam [Hong Kong (Cina), 1966 - vive e lavora a Ferrara e Hong Kong] I lavori in mostra appartengono tutti al ciclo The divided mind (2006-2008), dittici fotografici in cui l’artista giustappone immagini catturate in momenti e luoghi diversi, spesso lontanissimi tra loro. L’unità che ne deriva raffigura una nuova realtà che avendo perso ogni riferimento spazio-temporale si sgancia dalla contingenza autobiografica consentendo ad ognuno d’interpretarne il significato autonomamente. Elementi ricorrenti di questa serie di opere sono porte, finestre, superfici specchianti, spazi aperti contrapposti ad ambienti chiusi. Una simbologia semplice ed efficace che rimanda a noi – l’interno/il dentro - e al nostro rapportarci al mondo - l’esterno/il fuori – e a noi stessi attraverso la nostra immagine riflessa.

Maria Domenica Rapicavoli [Catania, 1976 – vive e lavora a Londra e Catania] Il video in mostra è perfettamente coerente con la produzione della Rapicavoli caratterizzata da opere in cui, attraverso un meccanismo ormai collaudato di rovesciamento totale dei tradizionali canoni d’interazione, Maria punta sempre la telecamera verso di sé diventando la protagonista assoluta. L’artista ha realizzato Masticare Lentamente (2007) pranzando ogni giorno, per una settimana, in diversi ristoranti parigini. Al momento dell’ordinazione l’artista mette in atto il ribaltamento dei ruoli chiedendo al cameriere di scegliere per lei sulla base della prima impressione. Maria si mette letteralmente nella mani degli altri al punto di accettare di mangiare ciò che degli sconosciuti hanno scelto per lei a dispetto dei propri gusti personali. Non senza una forte dose d’ironia Maria gioca con se stessa evidenziando la gabbia di stereotipi e luoghi comuni che imprigiona ognuno di noi fin negli aspetti più intimi e privati della nostra identità.

Inaugurazione 19.01.2008 h. 18.30

Kina' Art Cafe'
c.so Trieste, 49 - Marino
Lunedì: 9:00 - 15:00, Mar, Mer, Gio, Dom: 9:00 - 15:00 / 17:00 - 24:00, Venerdì, Sabato: 9:00 - 15:00 / 17:00 - 02:00
Ingresso libero

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