Il volto di una storia: Arte, storia e culto del Santo Patrono. Nella effigie scolpita da Michelangelo, San Petronio sorregge una Bologna connotata dalle due torri all'interno della cinta muraria. Una iconografia che si ripropone, con esiti artistici diversissimi, nelle infinite rappresentazioni del Vescovo "Protector et Pater" della città che si ritrovano nelle chiese ed anche nei luoghi 'laici' di Bologna. Una grande mostra, il cui percorso si articola tra la Basilica di San Petronio, la Pinacoteca Nazionale e la città tutta.
IL VOLTO DI UNA STORIA
Arte, storia e culto del Santo Patrono
Nella effigie scolpita da Michelangelo, San Petronio sorregge una
Bologna connotata dalle due torri all'interno della cinta muraria.
Una
iconografia che si ripropone, con esiti artistici diversissimi, nelle
infinite rappresentazioni del Vescovo "Protector et Pater" della cittÃ
che si ritrovano nelle chiese ed anche nei luoghi "laici" di Bologna.
Tale era la fiducia riposta nell'intangibilità delle immagini del
Santo che i bolognesi, negli anni in cui Napoleone decretava
l'abbattimento di ogni effigie papale nella loro città , considerata
seconda solo a Roma nello Stato Pontificio, pensarono bene di camuffare
la grande statua di Gregorio XIII che domina Piazza Maggiore sostituendo
alle insegne pontificali quelle vescovili.
"Declassato" da Papa a
Vescovo, Gregorio XIII, in veste di San Petronio, venne rispettato dai
Francesi, mentre i bolognesi partecipavano tutti alla congiura del
silenzio stabilitasi intorno alla clamorosa beffa.
La mitra ed il
pastorale posticci, fusi frettolosamente nel 1796 per questo scopo, sono
oggi tra le testimonianze dell'intenso rapporto tra Santo e Città e
introducono al percorso espositivo della mostra.
Al suo patrono, San Petronio, la citta' di Bologna, dal 24 novembre 2001
al 24 febbraio 2002, nel Palazzo Re Enzo e del Podestà , dedica,
infatti, una grande mostra.
Promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna,
dall'Istituto Veritas Splendor - Fondazione Lercaro e dal Centro Studi
per la Cultura Popolare, è curata da Beatrice Buscaroli Fabbri in
collaborazione con Roberto Sernicola, Gioia Lanzi, Maria Saltarelli.
Nelle sette sezioni si articola il percorso che idealmente continua
nella attigua Basilica di San Petronio, nella Pinacoteca Nazionale e
nella città tutta: vi sono raccolti documenti, ma soprattutto
straordinarie opere d'arte a testimoniare il crescere e l'imporsi della
fama del Santo in forme diverse.
Petronio, figlio del prefetto pretorio della Gallia, nel 432 diviene
Vescovo di Bologna: una nomina influenzata dallo stesso San Pietro
apparso in sogno a Papa Celestino primo. Alla consacrazione provvede
Sant'Ambrogio che presiede anche a un evento miracoloso come il
reperimento delle reliquie dei santi martiri Vitale e Agricola. Nella
figura di Petronio si intersecano il vescovo pastore ed il difensore
della città e delle sue libertà , un ruolo che ne fa il perno
simbolico degli eventi successivi della vita cittadina, come la
fondazione dello Studio (Università ) che una tradizione leggendaria
riporta al Santo stesso, oppure la creazione di quell'unicum al mondo
che è la "Sancta Jerusalem", ovvero la ricostruzione dei luoghi Santi
all'interno della chiesa di Santo Stefano, complesso fondato da Petronio
che ospitò, sino al 1141, i suoi resti. Lo stesso rinvenimento delle
spoglie del Santo, avvenuto in un momento difficile per la città ,
assunse un forte valore simbolico. L'enorme prestigio di essere
riconosciuto figura di riferimento sia per il mondo cattolico che per
quello laico ed i miracoli fioriti intorno al suo nome, spiegano il
"peso" di San Petronio a Bologna: un ruolo che la Città gli riconosce
decidendo di innalzare, nella Piazza Maggiore, a partire dal 1390, la
Basilica a lui intitolata.
Su queste premesse, la grande mostra viene allestita nel Palazzo del
Podestà , simbolo del potere civile di Bologna.
Molti i capolavori e altrettante le curiosità presentate in una
esposizione che ha avuto il merito di riportare a Bologna alcune delle
numerosissime raffigurazioni di San Petronio commissionate da chiese
bolognesi e poi disperse in collezioni pubbliche e private.
Fulcro della mostra per numero e dimensioni delle opere è la curiosa
Quadreria Petroniana, la più grande "striscia" illustrata che ci sia
pervenuta sulla vita di un Santo. Le 24 tele furono commissionate dai
Canonici per la loro Sacrestia e finanziate con il concorso dei notabili
dell'epoca come si legge in un ampio cartiglio. Ogni episodio della vita
di Petronio è soggetto di una grande tela, affidata a più artisti
bolognesi, forse per l'ansia di rispettare l'obiettivo di esporli tutti
per la Festa del Santo il 4 ottobre 1708. L'insieme è spettacolare e
anticipa ciò che un "documentario" oggi potrebbe proporre.
Tra i capolavori assoluti esposti nella mostra, il celebre Reliquiario
di Jacopo da Roseto, opera tra le più belle della storia
dell'oreficeria medievale in Italia, dipinti, e sculture provenienti dal
territorio, ma anche dalla Galleria degli Uffizi e dal Museo Horne di
Firenze.
Splendide le testimonianze cartacee e membranacee: dalle diverse
edizioni della vita del Santo, ai codici miniati con l'effigie di
Petronio, agli Statuti medievali di Bologna, anch'essi istoriati con la
figura del Santo, ma anche oggetti per il culto, stendardi
processionali, monete, medaglie, antiche mappe della città , oltre
naturalmente alla mitra e al pastorale "posticci" cui deve la salvezza
la statua di Gregorio XIII.
La mostra prosegue idealmente in un percorso cittadino dalla Basilica di
San Petronio alla Pinacoteca Nazionale dove si possono ammirare pale
d'altare, come quelle di Lorenzo Costa e di Guido Reni, alla chiesa di
San Domenico, dove si conserva il Santo scolpito da Michelangelo, alla
basilica di Santo Stefano, da cui provegono tre capolavori assoluti
esposti in mostra.
Orario: martedì-domenica 10 - 18.
Chiuso lunedì, Natale e Capodanno.
Ingresso gratuito dalle 10 alle 12.
Negli altri orari ingresso lire
10.000 (valido per tutte le mostre aperte nel palazzo) (dal 1^ gennaio
2002: 5 euro).
Ridotti lire 6.000 (dal 1^ gennaio 2002: 3 euro).
Mostra e catalogo a cura di Beatrice Buscaroli Fabbri, edizionI Edisai,
lire 80.000 (in mostra lire 50.000).
Per prenotazione di visite guidate ed informazioni:
Emporio della
Cultura, tel. 051.2960812.
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo
tel. 049.663499 fax 049.655098
Bologna, Palazzo di Re Enzo - Salone del Podestà ,
Piazza Nettuno 1