I turn round to Immanuel Kant. Dal quadro all'installazione. La mostra testimonia l'ultima produzione dell'artista che e' il risultato di un incontro con il pensiero Kantiano, di una serie di letture e riletture.
“Per un’etica dell’Arte”
con saggi di Gabriele Perretta e Francesco Correggia
Note sul lavoro di Francesco Correggia
Le opere che Francesco Correggia presenta per la Galleria studio.ra fanno parte di un ciclo di lavori dal titolo “I turn round to Immanuel Kant”. La mostra testimonia l’ultima produzione dell’artista che è il risultato di un incontro con il pensiero Kantiano, di una serie di letture e riletture che Correggia ha intrapreso intorno all’opera monumentale di Kant.
L’istanza poetica che, in qualche modo, ha saldato il lavoro di pittura di Correggia con la costruzione del pensiero di Kant è costituita dalla ricchezza di movimento di tensione interna, di istanze formali e reali che i testi scritturali di Kant rivelano. Tutta la Teoria Kantiana della motivazione che viene formulata da Kant nelle lezioni di Etica per quella distinzione tra motivi e moventi, tra principi giustificativi e condizioni esecutivi dell’operare fa da corollario al lavoro più recente di Correggia il quale insiste sulla necessità di uno spazio della parola all’interno del farsi della pittura.
Il rapporto tra testo e pittura è il principio di individuazione etica che appunto deve trovare spazio, farsi spazio in un fare dell’arte non convenzionale e aperto alle contaminazioni che il pensiero filosofico offre. In questo senso Kant per Correggia, almeno nelle intenzioni, fa da motore di ricerca per una serie di considerazioni critiche sull’arte contemporanea che egli sviluppa secondo più livelli testuali, quello della pittura, del libro e del video.
In questa mostra queste istanze si manifestano attraverso alcuni passaggi dal quadro allo schermo e all’installazione. Termini che per Correggia continuano ad apparire desueti nella riappropriazione linguistica, terminologica e veritativa del Mondo di Kant, ciò nonostante il rimando costante a differenti livelli metatestuali consente anche a chi guarda la mostra di entrare nello specifico delle modalità e dei mezzi usati per l’allestimento. L’evento si concluderà, Venerdì, 14 Marzo - ore 19, con una performance dell’artista dal titolo ‘STROMATA’- Things left lying around.
Breve biografia
Francesco Correggia è nato a Catanzaro nel 1950, dal 1985 vive ed opera a Milano. E’ docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, Membro del Consiglio Accademico e Coordinatore delle attività culturali del Dipartimento di Arti Visive Biennio specialistico presso la sede dell’ex chiesa di San Carpoforo a Milano.
Negli anni settanta esegue una serie di performances (scritture e segni rituali), interventi in cui il corpo tagliato ed inciso diventa una sorta di metafora della natura. Seguono delle opere concepite “in luogo” nei territori inesplorati della marginalità. Fin dagli esordi (la sua prima azione/performance documentata è stata quella del 1976 all’Università popolare di Napoli) è sempre stato interessato al corpo e alla scrittura ed al rapporto fra arte e filosofia.
Dagli anni ottanta la sua pittura è fortemente caratterizzata dalla presenza di testi letterari, filosofici e poetici.
Ha pubblicato, insieme a Filosofi come Donà, Gasparotti, Galimberti, Sini, Sgalambro, Vitiello, libri come: Insulae “l’arte dell’esilio”, edito nel 1993 per i tipi Costa & Nolan e “A-ISM” edizioni Parise nel 1994.
Ha partecipato a numerose rassegne e mostre internazionali, tra le quali ricordiamo nel 1993: la XXXII Biennale Nazionale presso il Palazzo della Permanente, Milano, la XLV Biennale di Venezia, Venezia la Quadriennale a Roma nel 1996, “ Nuova insularità ” Musei Civici Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca Pesaro, Venezia nel 1995. “Le universali individualità dell’arte”, Istituto Italiano di Cultura, Vienna, 1996, Palazzo Reale a Milano, 1998.
Ha esposto in Gallerie private ed Istituzioni Culturali con mostre personali a Stoccarda, Amburgo, Vienna. Tra le quali ricordiamo “Pittura Italiana”, Brookings Gallery, San Francisco, 2000 e Galerie du Tableau, Marsiglia, 2005. In Italia, tra le mostre più recenti, segnaliamo quella dal titolo “Maon” al Centro Capizzano, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rende, Cosenza e la personale presso lo Studio Valmore a Vicenza.
Le sue opere si trovano in permanenza presso Istituzioni Museali, quali il Museo di Arte Moderna MAON a Rende (CS), Museo di Arte contemporanea ‘Mattia Preti’, Taverna (CZ), ACG ART Collection – The American Collection College of Greece, Atene.
Suo è anche il ciclo di grandi dipinti realizzati ed installati presso il Chiostro di San Lorenzo a Pila, Aosta nel 2006 sul “Genesi”. Partecipa a numerosi dibattiti, convegni e seminari sul pensiero e la riflessione teoretica intorno all’arte. Scrive testi sull’arte contemporanea, progetta e cura mostre sul rapporto fra la parola e l’immagine, la scrittura e la pittura.
Nel 2005 promuove con Federico Ferrari un ciclo di conferenze sul tema“del contemporaneo” con Jean Luc Nancy e Didi Hubermann presso il Refettorio delle Stelline, Palazzo delle Stelline, Milano. Nel 2006 pubblica un dialogo con Carlo Sini dal titolo “il passato futuro della pittura” in “in contrattempo” per i tipi “Mimesis”.
Di recente ha pubblicato per i tipi Arcipelago il libro “Di nuovo il senso”; un passaggio nel contemporaneo, tra Arte e Filosofia - Edizioni Arcipelago, Milano 2007.
Inaugurazione: Giovedì, 14 Febbraio 2008 - ore 18, 30
Studio.Ra Contemporanea
via Bartolomeo Platina, 1f - Roma
dalle ore 17,00 alle ore 20,30 o su appuntamento