Vestiti di vestiti. 20 sculture recenti di grandi e di piccole dimensioni, con una selezione di piccoli multipli e di gioielli. La materia dell'artista umbra e' la terracotta, dipinta, smaltata, rivestita di materiali; l'iconografia e' la donna e il bambino. A cura di Vanna Razzolini Vichi.
A cura di: Vanna Razzolini Vichi
Testi in Catalogo di: Giorgio Bonomi e Cristina Marinelli
Venerdì 15 febbraio si inaugura la mostra personale di Tonina Cecchetti alla Galleria Varart di Firenze, dal titolo VÈSTÍTI DI VESTÍTI. Questa è la sua prima esposizione personale a Firenze, dove, sempre alla Galleria Varart, ha esposto nel 2006 assieme a Simona Palmieri e Ketty Tagliatti. Ora Cecchetti presenta la produzione recentissima: una ventina di sculture di grandi e di piccole dimensioni, con una selezione di piccoli multipli e di gioielli.
Il materiale dell’artista umbra è la terracotta, dipinta, smaltata, rivestita di materiali; l’iconografia è la donna e il bambino: già il titolo della mostra gioca volutamente sull’ambiguità, infatti il primo termine si può leggere, se la prima parola è un participio passato e, quindi, con l’accento sulla prima I, e il secondo vocabolo è un sostantivo, come indicazione che le figure, se non sono nude, sono ricoperte, appunto con indumenti, mentre se la prima parola ha l’accento sulla E ed è, perciò, un verbo imperativo, questa assume il senso di un ordine secondo il quale bisogna ricoprirsi.
Cecchetti ha sempre amato presentare, nelle sue opere, il dilemma, l’ambiguità del reale, il dubbio della realtà, che si offre alla conoscenza umana con due facce; qui il bambino o la donna sono “protetti”, “accuditi”, quasi “accarezzati”, ma al contempo sembrano “imprigionati”, in gabbie, nelle vesti che possono sembrare “sudari”. Gli stessi vestiti di terracotta non indossati da qualche corpo sembrano, da un lato, essere appena abbandonati da questo, ma, dall’altro, invece essere in attesa di essere usati, cioè di “avere un corpo”.
Il tutto è eseguito con grande abilità manuale e tecnica dall’artista che affianca al suo materiale d’adozione, la terracotta, materiali di “recupero”, quali il cuoio, la pelle di daino, il ferro, la lana di qualche animale; in più ribadisce il senso dell’ambiguità anche rendendo la superficie di alcune sue figure completamente dorata, ora con volontà di preziosità ora con chiara intenzione ironica.
I contenuti intensamente filosofici e poetici, la tecnica abile e l’esecuzione eccellente fanno della Cecchetti una delle migliori scultrici italiane, e questa mostra con il suo numero elevato di opere ne può essere la dimostrazione.
In occasione della mostra viene edito dalla Galleria un Catalogo con la riproduzione delle opere e con due testi, uno specifico sulle opere recenti di Giorgio Bonomi ed uno più generale sull’evoluzione dell’artista di Cristina Marinelli.
Tonina Cecchetti è nata e vive a Sigillo in provincia di Perugia, città ove si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti. È docente di Progettazione Ceramica. Ha partecipato dal 1982 a numerose mostre, personali e collettive, tra le quali ricordiamo la Biennale di Gubbio (PG) del 2006 e la personale nel 2004 al Castello di Frontone (PU), Arte Fiera di Bologna varie edizioni. Ha partecipato a diversi concorsi ottenendo riconoscimenti, l’ultimo quello di un premio-acquisto della Camera di Commercio di Perugia.
Inaugurazione ore 18
Galleria Varart
via dell'Oriuolo, 47/49r - Firenze
Orario: 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.30 Chiuso lunedì e festivi
Ingresso libero