Michele Bazzana, Nikola Uzunovski, Margherita Moscardini. La trasformazione dello spazio ha il ruolo di trait d'union fra i lavori presenti in mostra: i tre artisti sono intervenuti nelle stanze a piu' livelli per modificarne i perimetri, per tracciarne i confini o per creare ambigui effetti di realta'.
Sabato 16 febbraio 2008, alle ore 18.00 la galleria S p a z i o A contemporanearte ospita tre installazioni site-specific realizzate per l’occasione da Michele Bazzana, Nikola Uzunovski, Margherita Moscardini, tre giovani artisti emergenti che hanno in comune l’avere ottenuto dei riconoscimenti importanti nel 2007. La trasformazione dello spazio ha il ruolo di trait d’union fra i lavori presenti in mostra: i tre artisti sono intervenuti nelle stanze a più livelli per modificarne i perimetri, per tracciarne i confini o per creare ambigui effetti di realtà. La sottile operazione di trasformazione in definitiva interviene su ciò che è già dato.
Michele Bazzana - S. Vito al Tagliamento (PN), 1979. Vive e lavora a Codriopo (UD).
L’artista è noto per le sue “macchine inutili”, ottenute attraverso assemblaggi improbabili di oggetti d’uso comune come giocattoli, elettrodomestici e apparati meccanici. Con ironia trasforma il mondo che lo circonda e agisce su chi assiste alla sua successiva messa in scena: l’osservatore coinvolto in un’esperienza spesso destabilizzante.
Per questa occasione Bazzana presenta Pump (2008), il terzo atto di una serie di situazioni adattate allo spazio. Anche in questo caso gli elementi che compongono le unità minime della macchina sono attrezzi da lavoro: una pistola termica industriale alimenta una sorta di pallone aerostatico, a cui è attaccata una matita da cantiere.
L’azione, che si basa su una logica calcolata, è in realtà il risultato imprevedibile che deriva dall’attaccare la spina della macchina. Il carattere performativo del lavoro produce un cortocircuito fra funzione dell’oggetto e la sua fruizione. “Attivando un processo e sottolineandone il meccanismo, Bazzana scopre le dinamiche del suo inganno: l’oggetto in trappola è solo un espediente, mentre l’intervento artistico si rivela nella sua fruizione cioè nel momento in cui chi guarda capisce di non essere spettatore di un’opera ma spettatore di se stesso.” (S. Cosulich Canarutto). Nel 2007 si è classificato secondo al Premio Internazionale della Performance di Trento.
Nikola Uzunovski - Belgrado, Serbia – 1979. Vive e lavora tra Venezia e Helsinki.
La ricerca di Uzunovski combina un linguaggio concettuale essenziale ad una tematica intimistica ed evocativa che chiama in causa la dimensione più personale dello spettatore, che spesso diventa il vero protagonista del lavoro. Questo, posto di fronte a questioni elementari indagate con approccio scientifico, cede al potere d’evocazione che i lavori suscitano. Il linguaggio di Uzunovski si riflette anche nella predilezione di materiali ai limiti del visibile, di trasparenze che attivano dubbi su l’esistente e l’inesistente. Per la mostra presenta il lavoro in sito Why don’t you go straight?! (2008), dove interviene con un’installazione utilizzando come spazio di rappresentazione una delle finestre della galleria dove lascia cadere ciclicamente dei rivoli d’acqua. Ad ogni goccia che cade, un percorso singolare viene disegnato sulla superficie del vetro contravvenendo una legge fisica e confermando una legge universale che vuole che nello scorrere del tempo ogni momento si dia come unico e irripetibile. L’interrogativo posto da Uzunovski induce a riflettere non solo su una verità fisica ma anche su una verità esistenziale. Nel 2007 si è aggiudicato il Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea.
Margherita Moscardini - Piombino – 1981. Vive e lavora tra Cecina e Bologna.
Margherita Moscardini rispetto all’attuale proliferazione d’immagini sceglie di operare nella direzione contraria: sottrae ai luoghi dove interviene le stratificazioni accumulate, per tornare al momento in cui i luoghi mostravano le loro potenzialità. “La mia ricerca si concentra sulla dimensione preliminare al fare, riconoscendo nel momento progettuale e nella tensione verso la realizzazione gli elementi centrali del mio lavoro, che sviluppo studiando l’origine dei contesti per i quali l’intervento è concepito, ricercandovi le ragioni strutturali e funzionali.”
Per la mostra Moscardini presenta Terza Stanza (2008). L’artista interviene sull’architettura modificandone i perimetri, dove la parete di fondo della stanza subisce una dilatazione smisurata. Così l’artista sul suo lavoro: “Pier Paolo Pasolini comunica la convinzione che la storia si sia inceppata in un punto, e da quel punto continui a ripetersi su se stessa senza reali possibilità di svolgimento. Tornare indietro dove le figure mostravano i presupposti della (e alla) loro realizzazione. Ritenendo che con attenzione ogni oggetto di indagine suggerisca la modifica necessaria, mi propongo di creare zone di comunicazione, tra il destino inscritto del luogo stesso, dell’evento o dell’immagine, e la sua condizione attuale. Tra un luogo quindi e la sua struttura originaria, tra una creazione e il progetto che l’ha generata.” Nel 2007 si è aggiudicata il Premio Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e il 50° Premio Campigna.
Inaugurazione sabato 16 febbraio 2008
Galleria SpazioA
Via Modenese, 165 - Pistoia
Orari: da martedì al sabato 15.30 -19.30
Ingresso libero