La mostra e' nata dal fortunato ritrovamento sul mercato antiquario di un album di 100 fotografie della Spezia e dei suoi dintorni commissionato nel 1924 dal Comune per farne dono al re d'Italia in visita ufficiale in citta'. Il secondo esemplare, destinato a Benito Mussolini, e' quello ritornato in mano pubblica e presentato in esposizione.
A cura di Elisabetta Cantelli, Maurizio Cavalli e Marzia Ratti
Venerdì 7 marzo alle ore 18 alla Palazzina delle Arti della Spezia (Via del Prione 236) è in programma l’inaugurazione della mostra “Rodolfo Zancolli: autoritratto di una città”. L’esposizione, organizzata dal Comune della Spezia, Istituzione per i Servizi Culturali in collaborazione con l’Archivio Fotografico e Multimediale “Sergio Fregoso”, rappresenta la prima grande mostra dedicata alla ricca produzione di Rodolfo Zancolli, che per più di un cinquantennio ha instancabilmente documentato la vita architettonica e sociale della città della Spezia e non solo.
Rodolfo Zancolli nasce il 23 ottobre 1885 a Vezzano Ligure in Provincia della Spezia. Originario da parte di padre di una famiglia veronese trasferitasi in Liguria nell’Ottocento, ha la felice intuizione di investire sulla fotografia, costruendo su di essa, grazie alle sue capacità e attitudini, una lunga e fortunata attività che gli regalerà molte soddisfazioni e agiatezza economica. Inizia il suo apprendistato presso lo studio del fotografo Bertolucci, al numero 27 di Corso Cavour angolo via di Monale, che rileva nel 1910 insieme ad Enrico Meriggioli, dando vita allo studio “Zancolli e Meriggioli”. Nel 1927 il sodalizio si conclude in modo amichevole e Rodolfo, nel dopoguerra, intraprende da solo la carriera di fotografo con notevole successo. Fornitore della Casa Reale, fotografa la città militare, industriale e bellica, del turismo borghese, ma anche di quello aristocratico e dei sovrani e ancora la città che ridisegna il suo fronte a mare con lo sviluppo del porto, infine la città futurista del primo “Premio del Golfo” (1933). Dal 1938 si avvale della collaborazione del figlio Umberto. I bombardamenti del 1943-1944 gli danneggiano gravemente lo studio, che viene anche saccheggiato, costringendolo dapprima a ridurre, e successivamente a interrompere l’attività. Il secondo dopoguerra lo vede impegnato a documentare la ricostruzione di una realtà urbana provata dalla guerra, ma desiderosa di risollevarsi velocemente. Nel 1959, pochi anni prima della sua scomparsa, il figlio Umberto rileva completamente lo studio. Rodolfo Zancolli muore nel settembre del 1962.
La mostra è nata dal fortunato ritrovamento sul mercato antiquario di un album di cento fotografie della Spezia e dei suoi dintorni commissionato nel 1924 dal comune per farne dono al re d’Italia in visita ufficiale in città, in occasione della partenza della crociera commerciale della nave “Italia” che avrebbe dovuto esporre e propagandare i prodotti nazionali nei porti dell’America Latina. Il secondo esemplare, destinato all’allora governatore d’Italia, Benito Mussolini, è quello ritornato in mano pubblica e presentato in esposizione.
L’album costituisce un corpus iconografico di grande valore per la storia della Spezia negli anni Dieci e Venti e un fondamentale contributo alla messa a fuoco del suo autore, Rodolfo Zancolli.
L’ufficialità del taglio e la scelta dei soggetti fotografati ben rappresentano l’idea che la città aveva di sé stessa e che voleva veicolare all’esterno: idea di modernità e di forza industriale che soppiantava del tutto l’immagine antecedente la creazione dell’arsenale militare e del suo indotto.
La mostra è corredata di un’ampia documentazione sul resto del lavoro di Rodolfo Zancolli, di un fotocd con altre cento immagini sulla città, le architetture, i personaggi del primo Novecento, di un filmato multimediale che interpreta con la sensibilità contemporanea la vicenda racchiusa nell’album celebrativo.
Inaugurazione Venerdì 7 marzo alle ore 18
Palazzina delle Arti
via Del Prione, 236 - 19121 La Spezia
mercoledì – domenica 10-12; 16-19; martedì 16-19. Lunedì chiuso