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10/3/2008

Piemonte Share Festival

Diverse sedi, Torino

Manufacturing. Questa edizione, curata dallo scrittore americano inventore cult del genere cyberpunk Bruce Sterling, e' un'intensa full immersion nelle culture e nelle arti legate ai nuovi media e alle tecnologie digitali. La rassegna celebra la creativita' nell'era dell'Information Technology. In programma due esposizioni collettive e una serie di eventi e manifestazioni in diversi luoghi cittadini.


comunicato stampa

Intitolata Manufacturing, questa edizione del festival, curata dallo scrittore americano inventore cult del genere cyberpunk Bruce Sterling, è una intensa full immersion nelle culture e nelle arti legate ai nuovi media e alle tecnologie digitali. Il Festival, che è in network con il Sonar di Barcellona, l’Ars Electronica Festival di Linz, il DEAF di Rotterdam, fra le più importanti manifestazioni del settore in Europa, celebra, in un'atmosfera di festa e divertimento, la creatività nell’era dell'Information Technology.

Bruce Sterling è famoso per i suoi romanzi e racconti di fantascienza: con William Gibson è fra i maggiori rappresentanti dei “cyberpunk”. Ma è anche un critico, collaboratore regolare di Wired, per cui cura i blog Beyond the beyond e Dispatches From the Hyperlocal Future. Sempre interessato alla scienza e politicamente impegnato, ha pubblicato vari saggi, fra cui Giro di vite contro gli hacker (Shake, recentemente riproposto da Mondadori) e Tomorrow now (Mondadori). E’ fondatore del movimento Viridian Design.

Dopo aver scritto La forma del futuro, si è trasferito a Torino, con la moglie Jasmina Tesanovic , per lavorare come curatore ospite di Share Festival 2008.

Inaugurazione Mostre

Al Castello del Valentino, splendida sede dell’Università di Architettura, nella Sala Colonne si inaugurerà martedì 11 marzo alle ore 12.00 il festival, con una mostra intitolata Manufacturing. Un percorso storico, geografico e metodologico sulle diverse applicazioni del design contemporaneo: dall’ innovazione nella prototipazione rapida dell’ azienda torinese Provel all’ innovazione nella distribuzione in rete del processo di design dei neozelandesi Ponoko, fino gli oggetti degli artisti della scena di arte digitale generativa come Marius Watz e i torinesi Todo.

Perché manufacturing? Perché è inevitabile!
A cura di Bruce Sterling

Il Design è il campo delle idee. Dopo vengono le parole, le bozze, i disegni completi, il rendering 3D, i modelli in scala e la produzione della cosa in sé. Per decenni i computer hanno risalito quella catena. Internet, uno strumento di scienza, ha diffuso idee. Le parole sono diventate virtuali con il processore word. La grafica dei computer è iniziata come semplice, angolare, linee verdi luminescenti, semplici bozze. Poi sono venute le immagini ombreggiate a colori, poi i poligoni…. Poi i programmi raytracing per gli effetti della luce, poi l’animazione, il fotorealismo, la simulazione 3D, l’iperrealismo fotografico con i programmi per il design 3D, i computer fanno il rendering.

E i modelli? Il figlio della stampante classica è la stampante tridimensionale, la macchina che genera rapidamente prototipi. Queste stampanti realizzano modelli in scala che possono essere alterati, ombreggiati, modificati, modelli generati dal computer con un’esistenza nel mondo reale, al di là dello schermo. Rimane solo più un passaggio: la creazione computerizzata dell’oggetto finale vero e proprio. Questa è la produzione digitale, il digital manufacturing. È qui. Il giorno è arrivato. Ieri internet era una rete ma oggi è una piattaforma. È una piattaforma per l’editoria, la musica, il cinema, il commercio, il governo… e chiaramente, la rete è anche una piattaforma per la produzione. Gli strumenti per la produzione digitale sono proposti oggi in una vasta gamma di prezzi e prestazioni. Ci sono semplici seghe computerizzate per l’officina di casa e potenti trapani che possono masticare forme programmate da solidi lingotti di metallo. Laser computerizzati trasformano liquidi plastici trasparenti in forme solide opache.

Fucine digitali fondono a caldo polvere di metallo in oggetti metallici solidi. I loro prezzi stanno diminuendo, le loro prestazioni stanno aumentando. E sono stati collegati in rete e resi disponibili agli artigiani nei loro laboratori. Il virtuale sta diventando realtà. Quando? Adesso!
In Piemonte, gli oggetti realizzati dalla Provel sono tra i più sofisticati al mondo, come vedrete. La Ponoko, società in fase di start-up, testimonia che chiunque abbia la capacità di programmare una pagina web, dovrebbe essere in grado di programmare un semplice oggetto, e venderlo in tutto il mondo. Come vogliamo dimostrare a SHARE 2008, gli artisti digitali programmeranno persino quei programmi che programmano oggetti artistici. La produzione computerizzata un tempo era elitaria, difficile e costosa. Inoltre i suoi modelli imitavano perlopiù forme precedenti di produzione. Adesso non più. La produzione computerizzata è un nuovo metodo di produzione, sta progredendo rapidamente, con nuovi strumenti, nuovi approcci e nuove idee. Oggi, la produzione computerizzata produrrà oggetti, strumenti, prodotti e opere d’arte impossibili da creare in altro modo.
Quindi, perché ManufacTURINg e perché Torino? Torino è la Capitale del Design 2008 ed è un centro mondiale di produzione. Se non noi, chi? Se non qui, dove? Se non ora, quando?

La mostra Manufacturing sarà alla Facoltà di Architettura,
Castello del Valentino, Viale Mattioli 39, Torino, dall’11 al 20 marzo 2008.
Orario: dalle 10:00 alle 19:00
La mostra Manufacturing sarà aperta dal 11 al 20 marzo dalle ore 10 alle ore 19.

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Sempre martedì 11 marzo alle ore 18.00 all’Accademia Albertina, Via Accademia Albertina 6, Torino, inaugura la mostra Share Prize.

Lo Share Prize ha lo scopo di scoprire, promuovere e sostenere le arti digitali ed è aperto a tutti gli artisti italiani e stranieri.
Giunto alla seconda edizione, con oltre 400 candidature provenienti da tutto il mondo e un incremento di partecipazione di quasi il 50% rispetto al primo anno, il premio vanta alla presidenza della giuria il guru delle nuove tecnologie Bruce Sterling.

La giuria del II Share Prize, composta oltre che da Bruce Sterling, da Piero Gilardi, Anne Nigten, Stefano Mirti assegnerà il trofeo “The Globe” durante la cerimonia di premiazione sabato 15 marzo ore 19.00 a Share Festival 2008. Le scelte di quest’anno dimostrano la tesi per cui “il cyber-spazio sta uscendo da se stesso” e che “il virtuale sta diventando reale”. Gli artisti selezionati hanno presentato lavori dove le immagini digitali escono dallo schermo, si fanno materiali e addirittura aggrediscono il corpo, dove i campionamenti di suono digitale abbandonano il computer per diventare solidi pezzi di legno scolpiti da torni industriali. Nella convinzione del prossimo avvicinamento dell’arte digitale alla materialità le opere selezionate sviluppano tutte, in maniera diversa, il rapporto fra fisicità e tecnologia digitale, che può essere ora fabbricata,manufatta, percepita con il corpo oltre che i sensi.

Emanuel Andel (Austria) con “Knife.Hand.Chop.Bot”
http://www.5voltcore.com/index.html?/content/output.html
Emanuel Andel ha creato un’installazione “terrificante” che gioca con i sensi e le percezioni dell’utente, i sensori ed i processi della macchina. Il robot è fornito di una lama che la macchina usa nel noto “gioco del coltello”. L’utente mette la sua mano nella macchina ed inizia il gioco: la lama si avvia a colpire lo spazio fra le dita, prima lentamente e poi sempre più velocemente.

D3D (Italia) con “Virtual Identity Process”
http://www.xtendedlab.com
Gli utenti, interagendo con la superficie di un tavolo sensibile, danno vita ad un hiperbody, composto da un flusso dinamico di suoni e particelle comunicanti tra loro, la cui visualizzazione grafica d’insieme richiama metaforicamente il concetto di social network. Sullo schermo un flusso energetico composto da numerose particelle luminose prende vita e movimento in base alla natura dell’interazione dell’utente. Dopo qualche secondo, gli spettatori prendono coscienza del mezzo e nella maggior parte dei casi, si lasciano andare in un “gioco” simile ad una composizione coreografica e musicale in real time.

Yamada Kentaro (Giappone) con “Tampopo”
http://www.kentaroyamada.com/toshare
Tampopo, in giapponese, significa “dente di leone”, soffione. L’installazione video permette di interagire con lo schermo ‘soffiando’ giganti denti di leone, piccola azione dal significato universale di esprimere un desiderio, e che ha un evidente richiamo ad emozioni e ricordi dell’infanzia.

OWL PROJECT (Gran Bretagna) con “Sound Lathe workshop”
http://variableg.org.uk/owlweb/soundlatheworkshop.htm
Un laboratorio di falegnameria che trasforma i suoni del lavoro del legno, tagliare, segare, montare in veri e propri piccoli oggetti attraverso un “tornio sonoro”. Questa macchina, alimentata dal lavoro dell’uomo, registra i dati audio, li mescola con la polvere, la segatura, i suoni e i disturbi della falegnameria producendo un oggetto unico, irripetibile, spesso imperfetto che diventa così memoria materiale del processo di costruzione dei nostri mobili.

Scenocosme (Francia) con “SphèrAléas”
http://www.spheraleas.com
Una mezza sfera capace di far interagire l’uomo, le immagini e i suoni, una macchina capace di produrre forme sonore e visive. Un igloo progettato per interazioni musicali e visive in tempo reale, che accoglie all’interno di uno spazio immersivo. Questa struttura è utilizzata come uno schermo per una grande proiezione. All’interno della cupola, il pubblico, seduto o disteso, è in grado di manipolare tattilmente dei sensori o semplicemente sognare.

Christine Sugrue (U.S.A.) con “ Delicate Boundaries”
http://csugrue.com/db_Share
Le tecnologie digitali si integrano sempre più nella vita di tutti i giorni e il confine fra virtuale e reale è sempre più sottile. Questa installazione immagina uno spazio in cui ciò che accade all’interno dei nostri dispositivi digitali ha la capacità di entrare nel mondo fisico. Piccoli insetti fatti di luce si spingono dallo schermo verso gli spettatori stabilendo un contatto. Mentre i due sistemi cercano di capirsi si crea una nuova storia di responsabilità, intimità e confine fra virtuale e reale.

La mostra Share Prize sarà all’ Accademia Albertina di Belle Arti, via Accademia Albertina 6, Torino, dall’ 11 al 16 marzo 2008.
Orario: dalle 10 alle 19
La mostra Share Prize sarà aperta dall’ 11 al 16 marzo dalle ore 10 alle ore 19.

Per il programma delle conferenze e degli eventi consultare il sito:
http://www.toshare.it

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