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13/3/2008

Lilli Carmellini

Show Room Cappellini, Roma

Back to the Beatles è un racconto per immagini, parole e musica, che muove dal desiderio di rievocare un'atmosfera, uno spazio di condivisione in cui esperienza e musica tendono a coincidere; è senz’altro questa la finalità della mostra: l'arte diventa l'anello di raccordo tra mito e realtà, colmando emotivamente la distanza dall'oggetto della propria indagine che diventa quasi un pretesto per un amarcord del passato, per raccontare una storia vissuta dall’artista in prima persona, una storia di fermenti politici, rivoluzione della mentalità dominante, in cui si rincorrono sogni di pace e fratellanza universale, sulle note di “Let it be”.

“Ci sono luoghi che ricorderò
per tutta la vita anche se qualcuno è cambiato
Qualcuno per sempre, non per il meglio
Qualcuno se n'è andato, qualcuno è restato..”
In my life – The Beatles 1965

“Back to The Beatles” è un racconto per immagini, parole e musica, che muove dal desiderio di rievocare un'atmosfera, uno spazio di condivisione in cui esperienza e musica tendono a coincidere; è senz’altro questa la finalità della mostra: l'arte diventa l'anello di raccordo tra mito e realtà, colmando emotivamente la distanza dall'oggetto della propria indagine che diventa quasi un pretesto per un amarcord del passato, per raccontare una storia vissuta dall’artista in prima persona, una storia di fermenti politici, rivoluzione della mentalità dominante, in cui si rincorrono sogni di pace e fratellanza universale, sulle note di “Let it be”.

L'omaggio al celebre quartetto di Liverpool viene re-interpretato secondo una poetica figurativa di chiara ascendenza post-pop. L´entusiasmo e l’energia liberate sulla superficie dei dipinti, si traducono in intensità cromatica espressionisticamente “urlata”, una pittura in cui il gesto dell’artista, libero e spontaneo, varca la soglia bidimensionale della tela, per investire con la sua carica tutti i presenti.
Le venti tele dipinte da Lilli Carmellini si appropriano di scatti che appartengono al comune immaginario, su un doppio crinale, biografico e autobiografico, perché descrivono attraverso brevi istantanee narrative in che misura la musica dei Fab Four ha accompagnato la vita dell'artista e veicolato il suo bisogno di cambiamento: l'irrompere di un sogno di cui non si vedeva la fine, di possibilità illimitate di essere ragazzi, di sentirsi parte di un progetto comune, in un mondo che si aveva l’illusione di poter cambiare.
Ogni scelta pittorica rivela lo studio appassionato del soggetto, dei volti, delle espressioni, della mimica, coglie di volta in volta nuove sfumature comportamentali scorrendo le fasi più significative della vita artistica dei Beatles: gli esordi che raccontano di quattro ragazzi sfrontati, quattro giovani moschettieri del rock che si offrono come gruppo, la consacrazione e il distacco della maturità suggerito dai quattro grandi ritratti dello stesso formato, nei quali l’artista marca le differenze delle singole personalità per troppo tempo compresse all’interno della mentalità aggregante del gruppo.
Il grande collage I Love You Yeah raccoglie un’ampia selezione di frammenti fotografici, pezzi di giornale, disegni: una mappa della memoria in cui lo sguardo si perde tra i diversi percorsi di lettura di un fenomeno complesso e infinitamente scomponibile a cui fa da contraltare musicale un patchwork in formato video che proietterà nello spazio un vero e proprio assemblage fotografico-musicale liberamente ispirato alla Beatles Anthology.
Valentina Grillo

In collaborazione con
Il Sole Arte Contemporanea
Via Nomentana 169 Roma 06 4404940 06 44251315 info@galleriailsole.it http://www.galleriailsole.it

Inaugurazione venerdì 14 marzo 2008 alle ore 18.00

Show Room Cappellini
Via di Propaganda 8/A Roma
10-12 e 15-19, lunedì mattina chiuso
ingresso libero

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