Claudio Spoletini propone un ciclo pittorico di visioni industriali. Why Style e' un collettivo di cinque autori che si presenta con un progetto top secret in esclusiva per la vetrina. Due approcci che rielaborano la citta' e le sue fisionomie organiche. A cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani.
A cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani
Claudio Spoletini con un ciclo pittorico di “visioni” industriali
Why Style con un progetto “top secret” in esclusiva per la vetrina
Due realtà romane dalla precisa identità immaginativa
Due approcci che rielaborano la CITTA’ e le sue fisionomie organiche
Claudio Spoletini presenta le nuove opere di un ciclo partito alcuni anni fa col titolo “Fabbricato in Italia”. Diventava ovvio proseguire con lo stesso claim e una numerazione sequenziale, a conferma di una continuità rigorosa che sviluppa l’idea in modo calibrato, senza accelerazioni incoerenti o dispersive. L’immaginario di Spoletini si apre a campo lunghissimo su un paesaggio di natura industriale: grandi edifici in cemento, strutture essenziali ma di elevata intensità architettonica. Sono spazi lavorativi che vediamo dall’alto, scoprendone i volumi e gli sviluppi planimetrici, la collocazione geografica e una possibile identità lavorativa.
In realtà il meccanismo elaborativo non rivela una precisa fisionomia geografica, ricreando invece una dimensione plastica che ricorda il Lego, il Meccano e altri giocattoli ad alto valore intuitivo. Gli stessi colori indicano il cortocircuito tra reale e fantastico: l’ambientazione tende ad una monocromia irreale, lasciando al colore acceso la sola pelle dei mezzi di locomozione. Proprio loro, i piccoli e grandi veicoli che vagano attorno e sopra le fabbriche, si trasformano nei feticci surreali che rivelano il sottile confine tra vero e falso, micro e macro, natura e artificio. Spoletini confonde la nostra percezione con uno sguardo ambivalente che ricodifica la natura del paesaggio realistico. Tra i sapori dolci del suo approccio ironico spiccano così le punte aspre: una tensione etica in cui denuncia sociale, senso della memoria e attitudine filmica si mescolano senza conflitto attraverso l’adeguatezza dello stile. L’artista è nato a Roma, la città dove vive e lavora
Why Style è un progetto collettivo che raccoglie assieme le anime di cinque autori: Joe, Nico, Pane, Scarful, Stand. Le loro storie partono negli anni Novanta, quando singolarmente sono stati tra i protagonisti delle prime crew di writer romani (quattro di loro, ad eccezione di Scarful, si riunivano sotto il nome TRV-The Riot Vandals). Erano gli anni in cui le migliori superfici creative conducevano ai vagoni della metropolitana ma anche ai frammenti ancora “originali” della città non solo notturna. Dopo quel periodo “invasivo” nasce il progetto Why Style: evoluzione necessaria della street art storica e del classico writing, secondo una molteplicità di linguaggi dalla forma combinatoria e creativamente ibrida. Il loro è un approccio a doppio binario: unire le peculiarità stilistiche di ognuno senza far perdere l’identità che i singoli sanno esprimere. Per tale ragione firmano assieme i progetti per Why Style mentre alimentano l’attività individuale, elaborando codici e formule visive che masticano le matrici generazionali e i molteplici ambiti di appartenenza culturale.
http://www.whystyle.com
Inaugurazione 15 marzo 2008
Romberg Arte Contemporanea
Piazza de' Ricci, 126 - Roma
Orari: da martedì a sabato 14:00-19:30
(lunedì e mattine solo su appuntamento)
Ingresso libero