Museo Le Carceri
Asiago (VI)
via Benedetto Cairoli, 13
0424 464081 FAX 0424 464137
WEB
Sandro Sergi
dal 7/12/2001 al 7/1/2002

Segnalato da

Mariapia B.



approfondimenti

Sandro Sergi
Paolo Rizzi



 
calendario eventi  :: 




7/12/2001

Sandro Sergi

Museo Le Carceri, Asiago (VI)

Retrospettiva. La mostra ci svela alcuni dei dipinti più belli creati nell'arco di mezzo secolo, che il curatore Paolo Rizzi ha raccolto come 'fiori' nel giardino segreto dell'atelier di Sergi ai Carmini, nell'intento di offrire alla sua città il 'tesoro ritrovato' di 'un pittore autentico con cui la storia della pittura veneziana (ma non solo veneziana) della seconda metà del '900 dovrà prima o poi fare i conti'.


comunicato stampa

Retrospettiva

Con il patrocinio del Comune di Asiago

A poco più di tre anni dalla scomparsa del pittore veneziano Sandro Sergi, si inaugura una sua retrospettiva al Museo Le Carceri di Asiago.

La mostra prosegue il suo viaggio dopo la presentazione nella sede del Palazzo delle Prigioni Nuove di Venezia.

La mostra è curata da Paolo Rizzi con il patrocinio del Comune di Asiago.

Sandro Sergi, nato a Venezia nel 1922, formatosi dapprimma alla scuola di Ercole Sibellato, raccolse in seguito la lezione di maestri come Carena, Guidi e Saetti.
Iniziò la carriera artistica all'inizio degli anni '40, affermandosi ben presto come disegnatore con splendidi ritratti esposti alla "Piccola Galleria" di via XXII Marzo nel 1946. Il segno pulito ed essenziale delle sue figure, carico di valenze espressive ed introspettive, gli valse il Primo Premio del Disegno assegnato dalla Commissione della XXIV Biennale d'Arte nel 1948, il Primo Premio Opera Bevilaqua la Masa nel 1949 e il Primo Premio "Graziano" nel 1951.
Parallelamente venivano affermandosi le sue doti pittoriche: nel 1952 conseguì il Primo Premio di Pittura delle "Olimpiadi Culturali" a Roma e il Secondo Premio del Paesaggio a Venezia, nel 1955 e nel 1956 il Premio Pittura dell'Opera Bevilacqua La Masa, nel 1961 il Primo Premio di Pittura del Paesaggio al Premio Internazionale "Giorgione-Poussin", il Premio "Rotary" di Venezia e il Premio Nazionale della Repubblica di S. Marino.
Verso la fine degli anni '50 Sergi si allontanò gradualmente dalla fase figurativa e mosse verso lo spazialismo. Questo, come sottolinea Paolo Rizzi, è il momento della svolta.
E' l'inizio del percorso extraformale, come Sergi stesso lo definì: "Spazio e Luce costituiscono sempre l'essenza e la caratteristica della mia pittura. Extraformale vuol dire che supero le condizioni delle forme, quasi in un concetto astrofisico."
Gli anni '60 e '70 sono tutti dedicati all'estenuante lavoro di ricerca che lo portò a confrontarsi quotidianamente con il colore in una lotta incessante sulla tela, per imprigionare su di essa la luce.
E' di questi anni l'esperienza della creazione in vetro per la quale aveva ideato numerosi progetti su carta e modelli in creta e di cui ricordiamo "Uccello", realizzato con La Fucina degli Angeli, esposta a Palazzo Ducale nel 1970, ad Hannover e a Bucarest nel 1971 e, quindi, nella sede veneziana.
Verso gli anni '80 Sergi ritornò ai temi della sua gioventù: figure, ritratti, paesaggi, nature morte, già bellissimi a quel tempo, impreziositi ora dall'esperienza, dalla maturità e dall'impegno di decenni con l'arte.
Si dedicò inoltre alla realizzazione di opere musive in edifici pubblici e privati.

Ci troviamo, dunque, di fronte ad un artista autentico e completo che, non si dimentichi, trasmise la conoscenza delle tecniche e l'amore per l'arte e la sua storia, insegnando per oltre trent'anni a generazioni di allievi.

Questa retrospettiva, curata da Paolo Rizzi, che ha seguito sin dall'inizio l'evoluzione artistica di Sergi e ne ha compreso l'anima, è nelle parole del critico "un assaggio" in attesa di "quella collocazione critica che la sua natura schiva aveva sempre evitato e che le strutture culturali della nostra città non avevano saputo nemmeno sollecitare".

Infatti Sergi, nonostante i prestigiosi premi e riconoscimenti e la partecipazione a numerose mostre nazionali ed internazionali, per la sua natura discreta e rigorosa, rifuggì sempre il clamore e il compromesso.

La mostra ci svela alcuni dei dipinti più belli creati nell'arco di mezzo secolo, che Paolo Rizzi ha raccolto come "fiori" nel giardino segreto dell'atelier di Sergi ai Carmini, nell'intento di offrire alla sua città il "tesoro ritrovato" di "un pittore autentico con cui la storia della pittura veneziana (ma non solo veneziana) della seconda metà del '900 dovrà prima o poi fare i conti".

Inaugurazione: 8 dicembre alle ore 18.00

Mostra realizzata con il contributo di:
Berengo Collection
Cassa Rurale di Roana

Museo Le Carceri, Asiago

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