Performance alle ore 18.00. I Mirila sono dei cenotafi speciali della cultura pastorale croata, dispersi in gran numero per la montagna Velebit, catena montuosa che si eleva aspra sulla costa alle spalle di Zadar. La loro origine e' millenaria (probabilmente provengono dall'epoca greca preellenica), e rimangono per sempre un segreto della pietra, una pietra che misura tutta una vita umana, perduti nella solitudine aspra dei villaggi di montagna, cosidetti 'kuvine'...
Josip Zanki, 1969, Zadar
Bojan
Gagi
performance
Lunedì 10 dicembre 2001 ore 18.00
I Mirila sono dei cenotafi speciali della cultura pastorale croata,
dispersi in gran numero per la montagna Velebit, catena montuosa che si
eleva aspra sulla costa alle spalle di Zadar.
La loro origine e' millenaria (probabilmente provengono dall'epoca greca
preellenica), e rimangono per sempre un segreto della pietra, una pietra
che misura tutta una vita umana, perduti nella solitudine aspra dei
villaggi di montagna, cosidetti 'kuvine'.
Il Mirilo è un cenotafio, letteralmente 'tomba vuota' quello che i Greci
antichi chiamarono kolossos. Il Mirilo non e' una rappresentazione, ma un
sosia, come un morto e' un sosia dell'essere vivente. E' sicuro che si
tratti della proiezione simmetrica di una tensione spirituale che collega
due universi, l'universo degli esseri viventi con quello opposto.
Il Mirilo e' un posto dove l'anima (psyché) si separa dal corpo ma rimane
in vicinanza diretta per 'riposare'. A mezza strada dal villaggio al
cimitero il corpo di un morto per la prima volta si poneva sulla terra e in
quel luogo determinato si costruiva il Mirilo.
Il Mirilo è composto del vertice (lastra di pietra dietro della testa);
della parte del calcagno (lastra di pietra accanto ai piedi) e del
misuratore di pietra (lastra interposta con la quale si misurava la
lunghezza del corpo umano). Così 'misurato' il corpo del defunto giaceva
sulla terra, e indicava il suo viaggio verso il sole, verso 'neos thanatos'
(verso una morte nuova e intoccabile) che lascia il corpo sulla terra e
eleva la sostanza la più nobile dell'essere umano verso le altezze
luminose.
Oggi si è spenta quasi completamente l'usanza di costruire Mirilo.
Ma poi, dov'è l'arte in tutto ciò?
Costruire Mirilo per gli esseri viventi che un giorno saranno sicuramente
morti. Questa è l'arte.
Per i visitatori:
Nella galleria-laboratorio alchemico il visitatore entra da solo. Al centro
dello spazio si trova già allestito il Mirilo. Il suono e la luce sono le
parti dell'iconografia. Il visitatore, i suoi pensieri, i sentimenti, la
sua vita costituiscono la parte imprevista dell'esperimento.
E'opportuno togliere tutti gli oggetti di metallo, di plastica e di pelle.
Dopo aver assunto la posizione in cui si è sdraiato, sotto la guida
dell'assistente, incomincia il processo alchimico che consiste nella
misurazione del suo corpo e nella modificata usanza antica dei pastori
dalla montagna Velebit. I risultati del lavoro nel laboratorio saranno
stabiliti in 72 ore. Una volta eseguito il rito Mirila, non c'è più bisogno
di fare riti simili dopo la morte materiale.
galleria neon
via de'Bersaglieri 5/b
I-40125 Bologna
tel ++39 051 264008
fax ++39 051 6562907