Arengario
Milano
Piazza Duomo
02 88450150 FAX 02 88450568

Tutto l'odio del mondo
dal 12/12/2001 al 7/1/2002
02 54917

Segnalato da

Aperto Torino




 
calendario eventi  :: 




12/12/2001

Tutto l'odio del mondo

Arengario, Milano

Dopo l'attacco dell'11 settembre alle Torri gemelle e l'escalation di violenza che ne e' seguita e' iniziato, anche all'interno del mondo dell'arte, della cultura e della comunicazione, un processo di riflessione e di messa in discussione di valori e certezze fino a ieri dati per acquisiti. La semplice realizzazione di 30 piccole opere sul tema dell'odio si è trasformata, strada facendo, in un vero e proprio work in progress che ha visto moltiplicarsi e crescere i progetti, le idee e le disponibilità da parte degli artisti coinvolti.


comunicato stampa

Borronibrothers Comune di Milano - Assessorato alla cultura
società per l'arte in collaborazione con la rivista Carnet

Tutto l'odio del mondo
a cura di Alessandro Riva

Dopo l'attacco dell'11 settembre alle Torri gemelle e l'escalation di violenza che ne è seguita è iniziato, anche all'interno del mondo dell'arte, della cultura e della comunicazione, un processo di riflessione e di messa in discussione di valori e certezze fino a ieri dati per acquisiti.

La rivista Carnet ha chiesto a 30 tra artisti, illustratori e protagonisti della cultura e della comunicazione di trasmettere, attraverso un'unica immagine, i propri sentimenti e le proprie riflessioni sui temi della violenza e dell'odio che sembra essersi improvvisamente impadronito del nostro pianeta.
Da questo lavoro è nato un fascicolo, distribuito col numero in edicola nel mese di novembre, ricco di importanti e a volte inaspettati contributi, come i lavori realizzati appositamente per l'occasione da Mimmo Rotella, Lorenzo Mattotti, Emilio Tadini, Dario Fo, Gilberto Zorio, Guido Crepax, Joe Kubert e molti altri.

Da questo progetto è nata l'idea di organizzare una mostra, idea che il Comune di Milano ha accolto e fatta propria offrendo uno spazio prestigioso come il Palazzo dell'Arengario in piazza Duomo, oltre alle risorse e alle competenze necessarie per metterla in pratica.

La semplice realizzazione di 30 piccole opere sul tema dell'odio si è trasformata così, strada facendo, in un vero e proprio work in progress che ha visto moltiplicarsi e crescere i progetti, le idee e le disponibilità da parte degli artisti coinvolti.

Son nate così le installazioni complesse e dalla forte carica drammatica che caratterizzano la mostra con la loro presenza, come il grande boomerang cromato, metafora di una violenza cieca e senza sbocchi, che Robert Gligorov ha realizzato appositamente per i muri dell¹Arengario; o come la sfilata di sacchi dipinti, da sempre simbolo della sua personale "via dell'Oriente" che l'artista egiziano Medhat Shafik ha posto sopra le teste degli spettatori, a metafora di un clima di incertezza che la guerra ha gettato su tutte le nostre esistenze.
E ancora le ossa di plastica bianca che il gruppo Cracking Art ha posto, come un drammatico tappeto, a coprire le bandiere di tutto il mondo, attraversate qua e là da gruppi di tartarughe, simbolo di longevità e di speranza.
O i coltelli in vetro che l'artista argentina Silvia Levenson ha appeso al soffitto, i soldatini di plastica che Corrado Bonomi ha messo a serpeggiare a centinaia lungo le pareti dello spazio espositivo, il frigorifero che il gruppo Ultrapop ha riempito di pacchetti di inquietanti armi chimiche, le armi che Antonio Riello ha "griffato"o gli inquietanti tiratori scelti che spuntato da un muro, realizzati con implacabile precisione iperrealista da Simone Racheli.

In mostra ci saranno anche video, come quello interattivo, realizzato dall' artista torinese Ennio Bertrand, incentrato sullo spaventoso attacco dell'11 settembre; e poi foto, come quelle realizzate dal grande fotoreporter americano James Natchwey subito dopo gli attentati; progetti grafici, come quelli delle agenzie Saatchi&Saatchi o di Fabrica, e ancora tele, disegni, acquerelli, light box, in un pullulare di segni e immagini che rimandano a lla drammaticità del momento con forte carica simbolica.

Di alcuni artisti si sono scelti vecchie opere, che oggi, alla luce di quanto è accaduto, assumono una luce nuova e sinistra, come avviene ad esempio per i bombardieri in volo sopra New York dipinti da Luca Pignatelli, o con un inquietante quadro dell'artista newyorkese Mark Kostabi, sospeso tra profezia e allucinazione; o ancora con una grande tela di Paola Gandolfi, nella quale il tema classico dell'Orestea si carica di inquietudine con un'ala di un aereo che buca metaforicamente la tela.

Il catalogo della mostra, prodotto da Carnet, è realizzato grazie al contributo della Borronibrothers srl, neonata società per'arte fondata dal collezionista Eugenio Borroni per promuovere, sostenere e diffondere la nuova arte italiana.

ELENCO DEGLI ARTISTI
Franko B. Matteo Basile' Alessandro Bazan Ennio Bertrand Corrado Bonomi Gianluigi Colin Guido Crepax Silvano D'ambrosio Leonida De Filippi Enrico T. De Paris Fulvio Di Piazza Dylan Dog/Angelo Stano Fabrica/Anselmo Tumpic Dario Fo Daniele Galliano Paola Gandolfi Robert Gligorov Yumi Karasumaru Mark Kostabi Joe Kubert Silvia Levenson Miltos Manetas Miguel Angel Martin Lorenzo Mattotti James Natchwey Marco Neri Simone Racheli Antonio Riello Omar Ronda Cracking Art Mimmo Rotella Saatchi & Saatchi Filippo Di Sanbuy Medhat Shafik Emilio Tadini Ultrapop Gilberto Zorio Cristiano Pintaldi

Inaugurazione: 13 dicembre, alle ore 18.30

MILANO, PALAZZO DELL'ARENGARIO

IN ARCHIVIO [13]
Martin Creed
dal 15/5/2006 al 17/6/2006

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede