Bio-astrazione. Nella sua pittura l'artista ricorre alla forma cicolare per rappresentare le sfumature della sensibilita' umana in una sorta di trasposizione artistica della forma biologica della cellula quale simbolo della vita.
La ricerca pittorica di Elisa Cella ci pone di fronte ad almeno due quesiti di fondamentale importanza, sia dal punto di vista formale sia dei significati che queste forme esprimono.
La scelta dell’artista di adottare il cerchio quale segno identificativo del proprio lavoro ha una ragione precisa che non ha nulla a che vedere con le fredde poetiche dell’astrazione geometrica. Lungi dalla pratica della “pittura come pittura” quale ricerca metodologica autoreferenziale, l’indagine estetica della Cella conferma un atteggiamento che sta trovando sempre maggiori adesioni da parte della giovane attività artistica contemporanea: l’autoanalisi. La necessità di rappresentare visivamente una determinata emozione, la chimica scatenante una reazione fisica e psicologica localizzata, a volte talmente forte da non poter essere comunicata solo con il linguaggio parlato, ma da immagini, e che in esse trovi la sua più adeguata espressione.
Elisa Cella ricorre quindi ad una forma primaria, sceglie di rappresentare tutte le infinite sfumature della sensibilità umana per mezzo di una sorta di trasposizione artistica della forma biologica della cellula, quale simbolo della vita, quale elemento costitutivo psico-fisiologico delle sintomatologie più diversificate.
Con la serie intitolata Pluricellulare, la più concettuale e quella che maggiormente avvicina la ricerca della giovane artista genovese alle realizzazioni dell’astrazione geometrica di derivazione optical degli anni ’60, l’artista esegue una sorta di bio-astrazione, con l’accostamento di forme e colori ed una ricerca formale dello spazio (interpretato ed espresso nel tradizionale rapporto tra sfondo e primo piano), per mezzo di una pittura che nella sua visualità formale è comunque l’esatto opposto dei contenuti che esprime. L’apparente freddezza data dalla perfezione delle forme circolari evoca in realta’ rappresentazioni globulari di caldi fluidi corporei, o movimenti di forme batteriologice in espansione, o ancora raffigurazioni simboliche di virus in trasformazione.
Inaugurazione sabato 29 marzo ore 18
Andrea Ciani
vico Del Fieno 26r Genova
Orario di apertura: dal martedì al sabato, ore 16-19