La mostra ricostruisce il lungo e intenso rapporto di Lucio Del Pezzo con la pittura, dagli anni segnati dall'esperienza del Gruppo 58 (e, ancora prima, da alcuni preziosi incunaboli) agli esiti piu' recenti. Oltre sessanta opere - pittura, disegni e, a sorpresa, anche scultura - scandiscono l'itinerario dell'esposizione.
La mostra ricostruisce il lungo e intenso rapporto di Lucio Del Pezzo
con la pittura, dagli anni segnati dall'esperienza del Gruppo 58 (e, ancora
prima, da alcuni preziosi incunaboli) agli esiti più recenti. Oltre
sessanta opere - pittura, disegni e, a sorpresa, anche scultura - scandiscono
l'itinerario dell'esposizione. Si tratta della prima mostra che
Lucio Del Pezzo, nato a Napoli nel 1933, presenta in uno spazio pubblico
della sua città , dalla quale si era allontanato nel 1960 per trasferirsi a Milano e poi a Parigi.
Allestite negli spazi di Castel dell'Ovo che hanno già accolto, riscuotendo
ampio consenso, le antologiche di Renato Barisani, Augusto Perez e Carlo
Alfano, le opere di Del Pezzo segnano un percorso che si apre con un
omaggio dedicato ai protagonisti del Gruppo 58 (Biasi, Del Pezzo, Luca,
Fergola, Persico, Di Bello) proponendo, oltre ad un'opera di ciascun
artista, un'ampia documentazione che meglio ci aiuta a comprendere la
complessità dell'esperienza dei "nucleari del sud" (Sanguineti).
A partire da questo prologo, che vuole essere un ricordo vivo del
significativo contributo degli artisti del Gruppo 58 all'arte italiana, la
mostra segue il lavoro di Del Pezzo nei suoi differenti svolgimenti,
evidenziando come la sua ricerca nei primissimi anni Sessanta abbia saputo
interpretare le istanze più vitali della cultura artistica internazionale.
Così, la questione del "dopo l'informale" per Del Pezzo si è configurata
come una pratica orientata verso la pittura oggettuale, con una particolare
attenzione allo "stile italiano" che è l'insegnamento di De Chirico e della
Metafisica.
La mostra ripercorre inoltre i successivi transiti dell'esperienza
dell'artista che toccano i rapporti tra arte, spazio architettonico e
scenografia. Di particolare interesse la documentazione relativa alla
progettazione di arredamenti d'interni, all'installazione del "Labirinto
del tempo libero" (l964), del bassorilievo in acciaio legato dipinto per un
edificio progettato da Giò Ponti a Milano (l966), dei lavori per la
scenografia di "Samarcanda" di Schatz (l986) e dei quattro grandi rilievi
ceramici ed una plastica in bronzo per la Metropolitana di Napoli (2000).
Un luogo della mostra è dedicato infine alle opere più recenti di Del
Pezzo, consegnate al volo leggero dell'immaginazione. Due sculture di
grandi dimensioni collocate negli spazi esterni di Castel dell'Ovo chiudono
il percorso espositivo: Il teatro degli arcimboldi ( 2001) e La corda
Quipu di Raimondo di Sangro che, realizzata per l'occasione, verrÃ
acquisita dal Comune di Napoli.
Il catalogo, pubblicato dalle Edizioni Modo di Milano, raccoglie, oltre ad
un testo dell'artista, contributi di Gillo Dorfles, Aldo Masullo, Angelo
Trimarco, Vincenzo Trione, Stefania Zuliani ed è arricchito da una scelta
essenziale di interventi che hanno accompagnato la storia di Del Pezzo, da
un rigoroso repertorio iconografico e da apparati critici particolarmente accurati.
Coordinamento della mostra : Giusi Laurino
Organizzazione: Fabbrica del Lunedì, Napoli
Ufficio Stampa:
donatella bernabò elisabetta florio
info utili
orari: lunedì - sabato 10.00-17.30
domenica e festivi 10.00 - 12.30
ingresso gratuito
Comune di Napoli
assessorato politiche culturali
Castel dell'Ovo - Napoli
tel. 081 403344