Il Museo Naturalistico e Archeologico di Vicenza ospita la nuova edizione di "La natura, l'arte, la meraviglia".Ventuno grandi maestri e giovani artisti contemporanei a confronto con animali, piante, fossili, strumenti astronomici.
Ventuno grandi maestri e giovani artisti contemporanei a confronto con
animali, piante, fossili, strumenti astronomici.Il Museo Naturalistico e Archeologico di Vicenza ospita la nuova
edizione di "La natura, l'arte, la meraviglia", mostra curata da Walter
Guadagnini e promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e
all'Identità Veneta della Regione del Veneto e dalla Fondazione
Bevilacqua La Masa in collaborazione con il Museo di Montebelluna e con
gli altri Musei che hanno dato vita al progetto.
"La natura, l'arte, la meraviglia", che aveva già avuto un'anteprima
al Museo di Storia Naturale di Verona, sarà ospitata, dopo
Montebelluna, dal Museo di Storia Naturale di Vicenza (14 dicembre 2001
-15 febbraio 2002, orario 9 - 17, lunedì chiuso), dal Museo
Naturalistico di Villa Beatrice sul Monte Gemola e Museo
Geopaleontologico di Cava Bomba, entrambi nel cuore del Parco dei Colli
Euganei (marzo - maggio 2002), per concludersi a Venezia, nella sede
espositiva della Fondazione Bevilacqua La Masa (giugno-luglio 2002).
L'iniziativa assai singolare, mira a creare un confronto-dialogo fra le
raccolte scientifiche di alcuni musei di storia naturale e il genio
creativo degli artisti contemporanei secondo lo spirito delle antiche
Wunderkammer, le camere delle meraviglie, dove trovano luogo tutti i
"Tesori" della natura e dell'arte, in una interazione diretta.
Fra gli artisti coinvolti: Giovanni Anselmo, Michele Bazzana, Ricardo
Brey, Alighiero Boetti, Luca Caccioni, Claudio Costa, Riccardo De
Marchi, Jean Fabre, Joan Fontcuberta, Piero Gilardi, Innocente, Ben
Jakober, Anish Kapoor, Nino Longobardi, Eliseo Mattiacci, Maurizio
Nannucci, Claudio Parmiggiani, Beatrice Pasquali, Maurizio Pellegrin,
Anne e Patrick Poirier.
Tra le opere esposte si segnalano "Trecento milioni di anni" di Giovanni
Anselmo, storica opera del 1969; le cinquanta fotografie del ciclo
"Fauna" di Joan Foncuberta, straordinario "falso" fotografico dedicato
all'immaginaria spedizione di un altrettanto immaginario naturalista,
inedite in Italia; il grande "Senza Titolo", anch'esso inedito, di
Ricardo Brey, uno dei principali protagonisti della rinascita dell'arte
cubana alla metà degli anni Ottanta, oggi stabilmente attivo in
Europa, che da sempre lavora sulle forze presenti nel mondo animale;
l'installazione "Coro" di Nino Longobardi, artista oggi nuovamente al
centro dell'attenzione critica italiana dopo le mostre alla Galleria
Civica di Modena e al Museo Archeologico di Napoli; uno storico "Mare"
in poliuretano di Piero Gilardi; due straordinari lavori di Claudio
Costa, artista che ha sempre lavorato sul rapporto tra arte,
antropologia, scienza e la loro museificazione; il "Taccuino
dell'archeologo" di Anne e Patrick Poirier, poetica rivisitazione della
giornata di lavoro di una delle figure centrali nella nascita dei musei;
una "Mappa" di Alighiero Boetti, che andrà a sostituire una "vera"
mappa geografica presente in una delle sale del Museo; la "Montagna" di
Anish Kapoor, quasi un parallelo artistico ai numerosi plastici del
territorio che caratterizzano ogni museo di storia naturale.
Particolarmente significativa è poi la presenza di Jan Fabre, non solo
perché la sua sagoma rivestita di coleotteri riprende - ancora una
volta in chiave immaginaria - un elemento tipico del Museo, ma anche
perché Fabre è nipote di uno dei maggiori naturalisti belgi e,
dunque la sua figura appare come il trait d'union ideale tra questi
diversi campi del sapere. Infine merita di essere sottolineato come ben
6 artisti presenti (Bazzana, Caccioni, De Marchi, Innocente, Pasquali e
Pellegrin) realizzeranno un'opera appositamente per questa occasione,
agendo all'interno degli spazi espositivi, mettendosi in diretta
relazione con i materiali conservarti nel Museo.
"L'ipotesi espositiva prevede - afferma Walter Guadagnini - un vero e
proprio rimescolamento delle carte, le opere d'arte contemporanea a
fianco dei materiali del museo sono segnali che dovrebbero risultare
sorprendenti e stimolati per il pubblico, invitato a modificare le
proprie abitudini visive, sia che si tratti del pubblico abituale del
Museo, sia che si tratti del pubblico abituale dell'arte contemporanea.
In questa logica espositiva, inoltre, la natura del museo, - nonché il
percorso stesso delle collezioni - non viene assolutamente stravolta, ma
solamente forzata a esplicitare elementi che comunque fanno parte della
sua conformazione e storia".
Il Museo, ospitato da due chiostri dell'ex monastero domenicano di Santa
Corona, accoglie sia l'esposizione archeologica che quella
naturalistica. Quest'ultima ha come oggetto la storia naturale dei Monti
Berici. L'esposizione è per ambienti: formazioni boschive, ambiente
carsico, rurale, urbano, sorgenti e ruscelli. Una sezione è riservata
al Lago di Fimon con la caratteristica fauna e flora acquatica. Per ogni
ambiente viene illustrata la vegetazione e la fauna.
Alla fine dell'esposizione, vetrine d'epoca accolgono la Collezione
Baon.
Il catalogo verrà edito al termine della mostra, poiché tutte le
opere verranno fotografate sul luogo, così da rendere esplicito il
carattere particolare e davvero unico dell'evento.
Museo Naturalistico Archeologico
Vicenza, Contrà Santa Corona n.4
Per informazioni: tel. 0444 2228150444
E-mail: museo.nat.archeo.vi@libero.it
Orari e giorni di apertura: da martedì a domenica 9-17
Chiuso lunedì, Natale e capodanno.
Biglietti:
cumulativo ( Pinacoteca, Teatro Olimpico, Museo Naturalistico
Archeologico) £ 13.000
Ridotto £ 7.000
Ufficio stampa:
Studio ESSECI
Sergio Campagnolo via San Mattia 16, 35121 Padova
tel.
049.663499
fax 049.655098