Palazzo delle Esposizioni
Roma
via Nazionale, 194
06 39967500
WEB
Sei Mostre
dal 3/4/2008 al 24/5/2008
dom, mar, mer e gio: 10- 20; ven e sab 10-22.30

Segnalato da

Cristiana Pepe




 
calendario eventi  :: 




3/4/2008

Sei Mostre

Palazzo delle Esposizioni, Roma

Il Festival propone per questa edizione un focus su tre giovani fotografi, con altrettante personali: Paolo Woods, Leonie Purchas e Lucia Nimcova, vincitrice del 1' premio Internazionale FotoGrafia Baume&Mercier dello scorso anno. Inoltre la nuova produzione di Gabriele Basilico per Commissione Roma FotoGrafia- Alcatel-Lucent a cui si lega la collettiva 'Roma', e il 1' Premio FotoGrafia Libro. A cura di Marco Delogu.


comunicato stampa

Programma Esposizioni

Roma
a cura di / curated by Marco Delogu
4 aprile - 25 maggio
Raffaela Mariniello, David Farrell, Guy Tillim, Paolo Ventura, Pieter Hugo, Tim Davis, Claudia Jaguaribe, Milton Gendel, Shi Gourui Miguel Rio Branco

L’interesse nella Commissione Roma - FotoGrafia Alcatel Lucent è dato dall’unione della cifra dei fotografi con la forza visiva della città: Anders Petersen e Graciela Iturbide riportano la dimensione del loro mondo cercando e trovando una loro Roma, Josef Koudelka continua la sua lunga e rigorosa ricerca sul paesaggio (“Gli uomini stanno alle città come la carne allo scheletro. Senza di loro gli edifici, i muri sono il telaio spettrale di una radiografia al torace. Questa è così, è la città scarnificata dal fotografo Koudelka” scriveva nella presentazione del catalogo Erri De Luca), e Martin Parr aggiunge moltitudini di turisti estivi ai suoi precedenti lavori “The last resort” e “Small World”. Nel 2004 Olivo Barbieri nel suo primo lavoro dall’alto, usava il sole delle ore centrali della giornata esaltando la bellezza della tipica luce incisa dell’inverno romano.

Queste precedenti cinque edizioni della “commissione Roma” hanno registrato la capacità della città di assorbire questi progetti personali e così per la prima volta quest’anno la commissione si sdoppia e prevede una collettiva con dodici fotografi che hanno espressamente realizzato negli ultimi mesi un lavoro sulla città (I dodici fotografi della collettiva vanno da Guy Tillim, di cui ricordiamo la partecipazione a Documenta 2007, a David Farrell, Miguel Rio Branco, Claudia Jaguaribe, Pieter Hugo, Milton Gandel, Hiruyoki Masuyama, Shigu Rui, Paolo Ventura, Raffaela Mariniello, Tim Davis e Graciela Iturbide, che ha realizzato la Commissione Roma 2007 e che ha appena chiuso una grande mostra al Getty Museum di Los Angeles) in sintonia con il tema dell’edizione FotoGrafia 2008 Vedere la normalità, e il lavoro di un autore, Gabriele Basilico, che ripercorre la città attraverso il fiume, dalla diga di prima porta al ponte sud del grande raccordo, con fotografie che si rifanno ai suoi lavori più importanti come “Bord de mer”, per il rapporto con l’acqua e il cielo, e la Beirut del ‘91, per un’idea forte e storicizzata di una città.

Diversamente da Olivo Barbieri, Gabriele Basilico cerca una luce nordica, diffusa e un po’ cupa, dotata di uno strano romanticismo spesso estraneo alla visione della città, esaltato da un uso del colore non usuale nella sua fotografia. È questa Roma? Si è anche questa e forse il fiume oltre a essere il motivo per cui la città è stata fondata è anche il motivo per cui la città rimane, nascosta dagli argini novecenteschi e dalla sua ansia, o ansia, lunga e ingannatrice.

Raffaela Mariniello: nata a Napoli, dove vive e lavora. Il confronto e la riflessione verso tematiche sociali e culturali rendono la sua ricerca artistica particolarmente sensibile al rapporto tra l'uomo, gli oggetti del suo quotidiano e il luogo che abita.

David Farrell è nato nel 1961, attualmente, è docente di fotografia presso il Dun Laoghaire Institute of Art, Design & Technology. Nel 2004 ha partecipato a FotoGrafia con Innocent Landscapes, la sua prima mostra personale.

Guy Tillim nato a Johannesburg nel 1962, è considerato uno dei più importanti fotografi africani contemporanei.

Graciela Iturbide è nata nel 1942 a Città del Messico. Ha studiato Cinema. La sua prima mostra dal titolo Tres Fotógrafas Mexicanes è stata esposta presso la Galería José Clemente Orozco a Città del Messico nel 1975.
Paolo Ventura è nato a Milano nel 1968. Vive e lavora a New York. La scorsa edizione ha presentato a FotoGrafia il suo ultimo lavoro War Souvenir , pubblicato in volume dalla casa editrice Contrasto, Roma, esempio del suo approccio unico alla fotografia.

Pieter Hugo è un fotografo sudafricano. Il suo interesse oscilla fra la fotografia documentaristica di impronta sociale, in particolare temi riferiti all’Africa e agli altri paesi in via di sviluppo, e lavori più artistici e sperimentali.
Tim Davis nato a Blantyre nel 1969, Malawi, vive e lavora a New York. Nelle sue opere sa esaltare la bellezza nascosta nel banale e nel quotidiano a cui conferisce liricità e poesia.

Claudia Jaguaribe nata a Rio de Janeiro nel 1955, vive e lavora a Sao Paulo come fotografa freelance nella pubblicità, nella moda, e per riviste e giornali dal 1989.

Milton Gendel nato a New York il 16 dicembre 1918, Milton Gendel vive a Roma dal 1950 dove svolge la sua attività di storico dell’arte, scrittore e fotografo. Rappresenta una figura chiave nella Roma artistica degli ultimi cinquant’anni.

Shi Guorui nato nel 1964 nella provincia dello Shanxi, si è laureato in fotografia all’università di Nanjing, e ora vive a Pechino. Lavora con la camera oscura realizzando fotografie generalmente molto grandi. Ha partecipato alla mostra collettiva “Cattura l'ombra” per FotoGrafia 2005.

Miguel Rio Branco è nato nel 1946 a Las Palmas, Gran Canaria, Spagna. Oggi vive a lavora a Rio de Janeiro. Lavorando sia alla fotografia personale che a quella documentaristica, si è conquistato una posizione tra i migliori fotogiornalisti a colori.

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Unofficial
a cura di / curated by Marco Delogu
4 aprile - 25 maggio
Lucia Nimcova

La “Normalizzazione” è stata un programma ideologico di integrazione politica e sociale portato avanti in Cecoslovacchia dopo il 1968, una sorta di messa in scena che ha toccato solo indirettamente la generazione di Lucia Nimcova. Questa distanza le ha permesso di guardare al passato del proprio paese con maggiore lucidità, in una ricerca delle ragioni che hanno determinato le graduali trasformazioni del sistema comunista dell’Europa dell’Est che è passata attraverso un’analisi degli archivi fotografici della sua città, Humenné.

Vincitrice della scorsa edizione del Premio Internazionale Fotografia Baume&Mercier, Lucia Nimcova ha realizzato una peculiare integrazione di sue visioni personali e di foto d’archivio, un mosaico complesso e vivissimo che attraverso le piccole storie della sua città riesce a mettere luce su un’epoca passata e tuttavia ancora presente.

Oltre a portare in evidenza una tradizione fotografica sepolta dall’oblio della censura comunista, la Nimcova pone delle domande ancora attuali attraverso un lavoro originalissimo e solo in apparenza a cavallo fra documentazione e finzione.

Lucia Nimcova nasce nel 1977 a Humenne, in Slovacchia. Si è formata in un Istituto di Fotografia creativa nella Repubblica Ceca e, nonostante la sua giovane età, ha già vinto diversi premi a come il Fujifilm Euro Press Photo di Bratislava. Ha girato l’Europa lavorando attivamente dal 2002 tra la repubblica Ceca, la Slovacchia, la Germania, L’Austria, l’Olanda, fino in Asia, partecipando a workshop ed esponendo le sue opere in Germania, Francia, Olanda, Estonia, Grecia e Svezia.

Il suo approccio alla fotografia è influenzato dall’interesse maturato nel tempo verso la comprensione dell’evoluzione storica dell’est europeo. Il coinvolgimento nella storia della sua regione è cresciuto in seguito all’intenso lavoro svolto sulle donne dell’est europeo. Ha cercato di ricostruire la storia della sua Regione attraverso le foto pubbliche e private ricercate negli archivi della sua città, per costruire una chiave di letture del futuro basandosi sul passato: nel suo progetto crea una combinazione tra le foto d’archivio e le sue personali visioni e punti di vista. Nel 2007 ha vinto il Primo Premio Internazionale FotoGrafia Baume & Mercier, il cui tema era "Una storia del mio mondo", grazie al quale presenta il suo lavoro al Palazzo delle Esposizioni, per questa edizione del Festival

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Il Far West Cinese
a cura di / curated by Marco Delogu
4 aprile - 25 maggio
Paolo Woods

Per alleviare la sua sete di petrolio e la sua fame di rame, d’uranio e di legname, Pechino ha lanciato le sue imprese e i suoi avventurieri alla conquista dell’Africa. Per i 500.000 cinesi che vi si sono riversati il continente nero è la promessa di un Far West del XXI secolo. Alcuni hanno già fatto fortuna, altri vendono ancora paccottiglia ai bordi delle strade infuocate dei paesi più poveri del mondo. Per gli africani è forse l’evento più importante dei loro 40 anni d’indipendenza. I cinesi non assomigliano agli ex-coloni. Seducono i popoli perché costruiscono strade, dighe e ospedali, e i dittatori perché non parlano di democrazia o trasparenza.

Per mesi, nel 2007, Paolo Woods ha seguito i cinesi in Africa insieme al giornalista Serge Michel. Li hanno accompagnati lungo le ferrovie dell’Angola, nelle foreste del Congo e nei karaoke in Nigeria. Dalle campagne impoverite nel cuore della Cina alle poltrone in cuoio dei ministri africani, le foto di Paolo Woods raccontano l’avventura dei cinesi partiti per costruire, produrre e investire in una terra che l’occidente giudica ormai buona solo a ricevere aiuti umanitari. Sono immagini rare a causa degli ordini di Pechino, che non vuole clamore intorno alla sua conquista. Queste foto danno un volto ad un fenomeno che potrebbe ben essere l’ultima tappa della globalizzazione.

Nato ad Amsterdam nel 1970 con origini canadesi ed olandesi, Paolo Woods è cresciuto in Italia, e attualmente vive a Parigi, quando non si trova in giro per il mondo portando avanti la sua attività di reportage, alla quale si è affacciato nel 1998. Ha iniziato a lavorare con la fotografia nell’ambito pubblicitario e della moda, rivelandosi, poi, uno dei reporter più interessanti degli ultimi anni. Dopo aver fotografato in Italia, Haiti, Vietnam, Marocco, Egitto, Kosovo e Albania, nel 2001 e nel 2002 si è dedicato completamente all’Iran, il Pakistan e l’Afghanistan. Nel 2003, con i giornalisti Serge Michel e Serge Enderlin, ha pubblicato il libro “Un monde de Brute” per Le Seuil (Paris).

Trattando la tematica del petrolio, questa storia lo ha portato a lavorare in Albania, Russia, Kazakhstan e Iraq. Nel 2004, sempre per Le Seuil, lavorando con Serge Michel, ha pubblicato il libro “American Chaos”, un reportage sull’Afghanistan e l’Iraq. Attualmente si è concentrato sull’ascesa della Cina in Africa. Le sue fotografie sono apparse sul Time, Newsweek, Stern, Le Monde, Geo, e molte altre famose pubblicazioni internazionali. Ha esposto le sue fotogafie in Italia, Francia, Spagna, Austria e Stati Uniti e le sue fotografie ora sono nella Libreria Nazionale Francese. Per i suo lavori ha ricevuti vari premi tra i quali “Alstom prize for journalism”, il “Media Nord-Sud” e il World Press Photo per il lavoro in Iraq.

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Roma
a cura di / curated by Marco Delogu
4 aprile - 25 maggio
Gabriele Basilico

Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944. Inizia a fotografare nei primi anni ’70. Dopo la laurea in architettura (1973) si dedica con continuità alla documentazione della città e del paesaggio urbano. “Milano ritratti di fabbriche” (1978-80), lungo lavoro che ha come soggetto la periferia industriale, è esposto per la prima volta in un museo nel 1983 (PAC, Milano). Nel 1984-5 con il progetto “Bord de mer” partecipa, unico italiano, alla Mission Photographique de la DATAR, il grande mandato governativo affidato a un gruppo internazionale di fotografi con lo scopo di rappresentare la trasformazione del paesaggio francese.

Nel 1991 partecipa alla mission su Beirut, città devastata dalla guerra civile durata 15 anni. Fino ad oggi Gabriele Basilico ha prodotto e partecipato a numerosissimi progetti di documentazione in Italia e all’estero, che hanno generato mostre e libri, tra i quali “Porti di mare” (1990), “L’esperienza dei luoghi” (1994), “Italy, cross sections of a country” (1998), “Interrupted City” (1999), “Cityscapes” (1999), “Scattered City” (2005), “Intercity” (2007). Tra gli ultimissimi impegni “Silicon Valley” (2008 su incarico del San Francisco M.O.M.A., e “Roma 2007”, realizzato per conto del Festival Internazionale di Fotografia 2008.

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In the Shadow of Things
a cura di / curated by Marco Delogu
4 aprile-25 maggio 2008
Leonie Purchas

anni sulle famiglie: dalla Provenza a Cuba, da Londra a Roma, una volta accolta da una famiglia, la fotografa dal suo interno esplorandone le relazioni, l’emergere delle singole individualità. Lo scorso anno ha rivolto per la prima volta l’obiettivo verso la sua famiglia, consapevole dell’intimità che aveva raggiunto nell’entrare nella vita delle persone.

“In the Shadow of Things” si concentra sulla vita di sua madre, Bron, che dopo la rottura del suo primo matrimonio, ha iniziato dodici anni fa una nuova vita col suo compagno David e loro figlio Jake, trasferendosi in una casa isolata circondata da campi e foreste.

Nonostante gli anni passati, la maggior parte dei pacchi del trasloco erano ancora da aprire. Bron ha combattuto per anni con un disturbo ossessivo compulsivo che con le sue intricate regole e rituali ha dato luogo nella vita di tutti i giorni a pile di oggetti sparsi dappertutto. Per molti mesi Leonie ha cercato di aiutare la madre a riprendere il controllo della sua casa e della sua vita, cercando di esprimere attraverso la fotografia il confronto con un mondo che pensava di conoscere ma che continua a rivelarsi.

Una produzione Zoneattive in collaborazione con Goldenshot (London)

Nata a Watford (Londra) nel 1978, Leonie Purchas si è diplomata in fotogiornalismo in Inghilterra nel 2003. Ha partecipato a diverse mostre in tutto il mondo : al centro Pompidou di Parigi, alla galleria Triennale di Milano, a Palermo, Shangai e Lisbona. Ma anche in Canada, New York e a Londra. E’stata vincitrice di diversi premi tra cui, lo scorso anno, della Fondazione dei Fotografi Emergenti di Magenta, e della Fondazione Artistica Associazione per la fotografia. Ha anche lavorato per numerose pubblicazioni tra cui il The Sunday Time Magazine e il Daylight Magazine.

Immagine: Gabriele Basilico, Ponte dell'industria, Roma 2007

Nell'ambito della settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma

Zone Attive
La Foresteria / viale di porta ardeatina 55
00154 Roma T +39 06 70473525 - F +39 06 77261202 info@zoneattive.com

Ufficio Stampa: Cristiana Pepe
Tel. 0039 0670473519 - cell. 0039 3384066474 email: c.pepe@palaexpo.it

Informazioni più dettagliate e aggiornamenti del calendario eventi sul
sito http://www.fotografiafestival.it

Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194
orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedi: dalle 10.00 alle 20.00;
venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30
intero 12,50 – ridotto “ZONEATTIVE Club” 7,50

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Premio - FotoGrafia - Libro
a cura di / curated by Marco Delogu, Roberto Koch
6 aprile - 25 maggio
Autori Vari

FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma per la prima volta dedica una sezione, all’interno del Festival, per presentare i migliori libri fotografici pubblicati in Italia nel 2007 ed offrire una scelta ampia e completa dei volumi prodotti da un settore dinamico e in crescita della nostra editoria. Molti gli editori che hanno raccolto l’invito del Festival ad aderire a questa iniziativa proponendo i propri lavori che il pubblico può sfogliare e leggere nella Sala della Fontana di Palazzo delle Esposizioni. A far da cornice agli oltre cento libri, otto mostre fotografiche, scelte dai curatori, che offrono la possibilità di apprezzare alcuni lavori estratti tra i libri presentati. Una giuria internazionale di esperti annuncerà il più interessante libro, che sarà oggetto di una mostra esposta all’interno di FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma nel 2009.

Roma, Via Milano, 13
domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00;
venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30
ingresso libero

IN ARCHIVIO [167]
Tre mostre
dal 14/10/2015 al 13/2/2016

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