Galleria Gallerati
Roma
via Apuania, 55
06 44258243
WEB
Maurizio Pigozzo
dal 4/4/2008 al 2/5/2008
lu-ve 11-13 / 17-19 // sabato 10-13

Segnalato da

Carlo Gallerati




 
calendario eventi  :: 




4/4/2008

Maurizio Pigozzo

Galleria Gallerati, Roma

Khepera. Il fotografo sviluppa un itinerario espressivo con il quale produce esiti visivi stimolanti e scandisce i termini di una ricerca che parte da un pretesto, spesso banale e insignificante, per disegnare un percorso che genera percezioni inedite.


comunicato stampa

A cura di Fausto Raschiatore

Si inaugura sabato 5 aprile 2008 alle ore 19.00, e resta allestita fino a sabato 3 maggio, una mostra tematica di Maurizio Pigozzo intitolata Khepera. L’evento è a cura di Fausto Raschiatore, ed è accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo con le immagini di tutte le venticinque opere esposte e con testi del curatore stesso e di altri critici.

“Khepera è l’ultimo lavoro di Maurizio Pigozzo o, se si preferisce, il primo del nuovo ciclo. Il fotografo veneto, infatti, propone questo studio dopo una lunga assenza dalla ribalta della fotografia d’autore. Egli sviluppa un itinerario espressivo con il quale produce esiti visivi stimolanti e scandisce i termini di una ricerca che parte da un pretesto, spesso banale e insignificante, per disegnare un percorso d’arte che genera percezioni visuali inedite, innervate da accattivanti geometrie, e profili di significativa bellezza grafica. Pretesti, quindi, come microcosmi carichi di potenzialità espressive che l’autore individua, esplora e interpreta a suo modo, secondo i propri codici linguistici, in un’ottica di studio e di sperimentazione: il particolare di un manufatto, un frammento di una vecchia tenda, un dettaglio di un portone abbandonato o il percorso di un raggio di luce nel buio di un sotoportego veneziano. Di questi scatti affascina l’equilibrio della composizione, organizzata e studiata in ogni dettaglio, la trama tonale dei chiaroscuri, coordinati e strutturati in un quadro di toni bassi, il collegamento tra i segni, che colloquiano tra loro costruendo una tessitura concettuale colta, oltre all’omogeneità della narrazione, calibrata nella sintassi espressiva e nella strutturazione portante. Ogni immagine è la sintesi di un percorso creativo che racchiude e fonde pulsioni segrete, spirituali, intimistiche e abilità espressive; tutte contribuiscono a produrre una fotografia in cui sono forti i rimandi all’informale, all’astratto, al materico: essenze linguistiche che portano alla mente un segmento, tra i più affascinanti, della grande lezione di Paolo Monti. Si pensi, per dare contenuto concreto al richiamo storico, a Omaggio all’informale del 1953, oppure al Manifesto strappato del 1956.” (Fausto Raschiatore).

“La rigorosa disciplina che Maurizio Pigozzo si è imposto diventa il punto di partenza, la condizione indispensabile, per cogliere la ricchezza di un linguaggio e le qualità di un mondo poetico dove il senso di transitorietà si trasforma nel tempo lento della visione che lega la nostra esperienza percettiva ai mutamenti dei materiali e alla luce che li attraversa. Tra primitivismo e classicismo si snodano percorsi mentali carichi di suggestioni, in grado di evocare momenti alti della ricerca artistica contemporanea, con un uso della fotografia che sa recuperare, dall’universo materico, valori simbolici assoluti, svincolati da condizionamenti mondani. Mai prigioniero della forma indagata, scopre, nel suo nomadismo concettuale, le tracce di presenze celate tra le pieghe di una lamiera, tra i graffi di un vetro, tra le superfici scheggiate di un pezzo di legno, svelandoci l’artificio dell’arte mediante la magia di uno splendido bianco e nero filtrato da uno schermo: limite ultimo di mille verifiche, di mille contaminazioni.” (Pier Paolo Fassetta).

Maurizio Pigozzo è nato nell’agosto del 1950 a Favaro Veneto, nella Terraferma Veneziana; vive e lavora a Mestre. Autodidatta, fotografa dal 1968. Ha esposto in mostre personali e collettive, prevalentemente nel Triveneto. Per un lungo periodo si è espresso sia con il colore che con il bianco e nero; attualmente opera soltanto con pellicole in bianco e nero di medio formato. Cura personalmente la stampa dei negativi e non prova alcun interesse per le tecniche digitali. Sue immagini sono state pubblicate su riviste, come Vivere a Venezia e AV, mentre alcune sue opere fanno parte della Collezione del Museo della Fondazione Quinõnes di Cadice (Spagna).

Inaugurazione: sabato 5 aprile 2008, ore 19.00-22.00

Galleria Gallerati
Via Apuania, 55 – Roma
Ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì ore 11.00-13.00 / 17.00-19.00 // sabato ore 10.00-13.00

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