...Di Chiavari. Il Convegno a 70 anni dall'evento (1931 - 2001) vuole ricordare un avvenimento che ebbe grande risalto nella vita culturale e mondana e nelle cronache del tempo. Ma, al tempo stesso, vuole porre l'accento su un aspetto del tutto originale del movimento artistico che diede vita alla prima 'avanguardia' italiana: la cucina, reinterpretata - appunto - in chiave futurista.
DI CHIAVARI
Marinetti in cucina
a 70 anni dall'evento (1931 - 2001)
Convegno promosso da
Associazione Pagina 98 / Parco Culturale del Tigullio
e Comune di Chiavari
con il contributo di Regione Liguria
e la collaborazione di
Istituto Statale d'Arte di Chiavari
Scuola Alberghiera di Lavagna
e Hotel Monte Rosa di Chiavari
Interventi di:
ALESSANDRA DE BARBIERI
Assessore alla Cultura del Comune di Chiavari
BARBARA BERNABO'
storico dell'arte, Conservatrice della Pinacoteca di Palazzo Rocca
(Chiavari)
ENRICO ROVEGNO
docente dell'Istituto Statale d'Arte di Chiavari,
coordinatore della ricerca storica e documentale svolta dagli allievi
GERMANO BERINGHELI
critico d'arte, già docente dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di
Genova
ENRICO CRISPOLTI
dell'Università di Siena, curatore della mostra "Futurismi"
per il Palazzo delle Esposizioni di Roma
Mostra dei lavori eseguiti dagli allievi dell'Istituto Statale d'Arte di
Chiavari
Coordinamento dei proff. FRANCO AMADORI e ROBERTA SIGNANI
Totem Futurista di CATERINA ANDREOLI
Aperitivo Futurista a cura dell'HOTEL MONTE ROSA
"Il Comm. Tapparelli organizzò mirabilmente a Chiavari, il 22 novembre
1931, una giornata futurista, in cui s'inaugurò una Mostra d'Arte
Futurista, si tenne il Circuito di Poesia (vinto dal poeta triestino
Sanzin) ed una conferenza di F. T. Marinetti sul "Futurismo Mondiale".
Inoltre, più di 300 persone parteciparono al grande aeropranzo tenuto
nell'Hotel Negrino: vi erano le maggiori autorità della Città e
della Provincia". (F.T. Marinetti)
IL CONVEGNO DEL 18 DICEMBRE 2001
Il Convegno L'AEROPRANZO FUTURISTA DI CHIAVARI a 70 anni dall'evento
(1931 - 2001) - in programma all'Hotel Monte Rosa di Chiavari (Ge) il
prossimo 18 dicembre alle ore 16 - vuole ricordare un avvenimento che
ebbe grande risalto nella vita culturale e mondana e nelle cronache del
tempo (dal Corriere della sera al Corriere Mercantile).
Ma, al tempo
stesso, vuole porre l'accento su un aspetto del tutto originale del
movimento artistico che diede vita alla prima "avanguardia" italiana, su
uno degli elementi d'interesse - insieme a letteratura, pittura,
scultura, musica, teatro, architettura... - sui quali s'appuntò la
curiosità e l'inventiva di Filippo Tommaso Marinetti e dei suoi molti
seguaci: la cucina, reinterpretata - appunto - in chiave futurista.
L'iniziativa - promossa da Parco Culturale del Tigullio e Comune di
Chiavari, con il contributo di Regione Liguria - giunge tra l'altro a
conclusione di un percorso di studio e ricerca che ha coinvolto due
scuole del territorio: l'Istituto Statale d'Arte di Chiavari e la Scuola
Alberghiera di Lavagna.
Attraverso documenti dell'epoca e sotto la guida
dei docenti, i ragazzi hanno potuto ricostruire e approfondire temi e
circostanze dell'evento del 1931.
Tra gli allievi dell'Istituto d'Arte
è stato anche bandito un concorso di idee, dal quale sono scaturiti
alcuni elaborati - che saranno esposti in occasione del Convegno - tra
i quali un Totem futurista di grandi dimensioni di Caterina Andreoli, il
cui bozzetto è stato selezionato per le particolari qualitÃ
espressive.
L'AEROPRANZO FUTURISTA DEL 22 NOVEMBRE 1931
Il 22 novembre del 1931 fu organizzata a Chiavari una solenne giornata
di festeggiamenti: Filippo Tommaso Marinetti - per incarico del Governo
fascista e della Reale Accademia d'Italia - inaugurò il Palazzo delle
Esposizioni del Litorale Tirreno di Levante (in via Nino Bixio) e la
grande "Mostra d'arte futurista" che si concluse il 15 gennaio
successivo. Il Podestà della città , Salvatore Brignardello, radunò
a Chiavari un gran numero di personalità e giornalisti, e chiamò da
Milano il cavalier Bulgheroni, cuoco noto e apprezzato, per allestire un
grande banchetto - per oltre 300 invitati - presso il Grand Hotel
Negrino (che oggi non esiste più): vennero servite pietanze dai nomi
bizzarri, "progettate" dagli artisti futuristi ed ispirate ai principi
enunciati nel "Manifesto della cucina futurista" di Marinetti,
pubblicato per la prima volta il 28 dicembre 1930 sulla Gazzetta del
Popolo di Torino.
"Consultiamo in proposito le nostre labbra, il nostro palato, le nostre
papille gustative, le nostre secrezioni ghiandolari ed entriamo
genialmente nella chimica gastrica". All'insegna di questa esortazione e
di un "rinnovamento totale" dell'alimentazione e quindi della cucina, si
proclamava l'abolizione della pastasciutta - "alimento che s'ingozza,
non si mastica", "assurda religione" che "agli italiani non giova" - e
di ogni esterofilia gastronomica, e s'invocava un'armonia dei cibi,
della loro preparazione, presentazione e somministrazione, improntata a
un'originalità assoluta, ai limiti della stravaganza, oltre che ai
criteri estetici propri del Movimento, a partire dalla denominazione
stessa delle vivande.
Per l'AEROPRANZO DI CHIAVARI furono serviti:
TIMBALLO D'AVVIAMENTO, testina di vitello con ananas, noci e datteri
imbevuti di cognac e ripieni di acciughe.
BRODO PENSILE o DECOLLAPALATO, miscuglio di brodo, champagne, maraschino
e petali di rosa.
BUE IN CARLINGA, polpette adagiate su aereoplani di mollica di pane.
SORVOLATINE DI PRATERIA, un'insalata di arance e mele spruzzate di
liquori e un'insalata di petti di pollo, barbabietola e arance all'olio
e aceto
ELETTRICITA' ATMOSFERICHE CANDITE, sorta di "saponette" candite di
colore verde.
LE CRONACHE E I COMMENTI DELLA STAMPA
Le cronache dei giornali riferiscono, insieme a qualche elemento
discordante circa il menù, che gli invitati - sconcertati da pietanze
tanto lontane dal gusto abituale - "coraggiosamente tentarono
l'esperimento della deglutizione" di quei datteri a sorpresa, o delle
misteriosissime polpette "in carlinga" (in molti preferirono mangiare la
mollica di pane su cui erano servite), o delle saponette candite "che
solo una minima parte dei banchettanti osò portare alla bocca". Il
tutto fu concluso da un AMMARAGGIO DIGESTIVO "che non tutti pervennero a
compiere dato che molti erano già sprofondati al momento del
decollaggio", e dal poeta Farfa "che declamò con impeto aviatorio un
inno quasi pindarico intitolato Tuberie", "una fantasmagoria
indiavolata".
LA CUCINA FUTURISTA ISPIRATRICE DELLA CUCINA DI OGGI?
Se da un lato la cucina futurista - come ogni altra espressione del
Movimento - s'improntava alla più radicale negazione della tradizione
e all'esaltazione dell'imprevedibile, dall'altro - per l'impiego
privilegiato di ortaggi e verdure, o per la brevità delle cotture, o
per la cura dedicata alla presentazione dei cibi - può forse essere
considerata come l'ispiratrice di quella nouvelle cuisine che ha in
qualche modo rivoluzionato in maniera creativa la più moderna arte
culinaria.
Il più spiccato elemento comune (pur se variamente
interpretato) pare proprio il concetto di "armonia": l'intento di
preservare al meglio profumi, sapori, leggerezza e qualità nutritive
dei cibi, evitando innanzitutto cotture troppo stressanti. E - al di
là delle dispute tra sostenitori e detrattori della cosiddetta dieta
mediterranea - è stata sicuramente la prima "corrente di pensiero" ad
aver negato l'uso della pasta - "ultima trincea del passatismo" - come
alimento troppo calorico e poco proteico: e sappiamo quanto a lungo
questo preconcetto nei confronti del più caratteristico dei prodotti
nazionali abbia influenzato gli orientamenti della dietetica come le
nostre scelte quotidiane.
COME SI CONCLUSE LA GIORNATA FUTURISTA A CHIAVARI
Alle 16.30 di quel pomeriggio, Marinetti tenne un discorso nel Teatro
cittadino su "L'Arte italiana e il suo avvenire", un'esaltazione delle
"manifestazioni della pittura e della poesia armonizzate col nostro
tempo carico di domani e non di ieri".
Marinetti e il suo seguito si
trasferirono poi nuovamente al Palazzo delle Esposizioni, dove furono
premiate le migliori vetrine della città .
Alla sera, dopo un più
parco e ordinario banchetto alla taverna del "Gatto Nero", in Teatro si
svolse il "Circuito di poesie": un reading di una ventina di poeti in
gara, davanti a un pubblico foltissimo che con la durata del suo
applauso, come da regolamento, decretò la vittoria del poeta Krimer.
Ma Marinetti, d'autorità , decise che il premio - un casco d'alluminio
- dovesse essere conferito al poeta triestino Bruno Sanzin che - forse
non proprio lusingato, e timoroso delle proteste della folla - non
ritirò il trofeo.
IL FUTURISMO IN LIGURIA
La Liguria fu fin dagli anni Dieci sede d'iniziative e "serate"
futuriste, come quella del 1914 al Politeama di Genova (con Marinetti,
Boccioni, Carrà , Mazza e Russolo) o la rappresentazione - l'anno
successivo - del "Teatro sintetico futurista" di Marinetti, nello stesso
teatro. In entrambe le circostanze, il pubblico reagì assai
vivacemente alle "provocazioni" dei protagonisti, e se nel primo caso si
limitò ai fischi nel secondo fece addirittura ricorso al lancio di
ortaggi. Ma in Liguria il fervore dei fondatori e degli attivisti della
prima ora futurista aveva incontrato l'entusiasmo e l'impegno di alcuni
artisti e intellettuali del luogo (Rambaldi, Agostoni e altri): quindi,
non disarmò di fronte alla poco calorosa accoglienza del popolo
ligure. Nel 1919 fu allestita a Genova la "Grande mostra nazionale
futurista", e Marinetti non nascose mai la sua personale predilezione
per la città della Lanterna.
IL FUTURISMO NEL TIGULLIO
Chiavari in particolare, nel Levante, fu - insieme ad Albisola, nel
Ponente, tra le località della regione - teatro di particolari eventi.
Nel 1920, un'esposizione di caricature futuriste; nel 1922, la
realizzazione da parte di Rambaldi di tre importanti opere
("Controluce", "Bal Tabarin 7" e "L'antro dei vizi"); nel 1926, La
"Mostra chiavarese di arte moderna" organizzata dalla locale SocietÃ
Economica; nel 1927, il progetto dellarchitetto Sartoris per una
"Cappella-bar" nel convento delle monache (il progetto non arrivò a
compimento per la morte dell'abate, don Ferrero).
L'edificio della
Colonia Fara resta a testimonianza di un'epoca fortemente influenzata
dal mito della velocità e della potenza, quel mito di cui il Futurismo
fu - in ambito culturale e artistico - il principale interprete, e che -
specie nelle arti figurative - introdusse quel nuovo concetto dello
spazio che aprì la strada al cubismo, al dadaismo e al surrealismo.
Martedì 18 dicembre 2001 - Ore 16
Info: Associazione Pagina 98 per la promozione e diffusione della
lettura
Parco Culturale del Tigullio
Via Camporino 6/2 - 16035 Rapallo
0185.234492
Altre notizie sull'Aeropranzo e su Marinetti e il Futurismo nel Tigullio
sul sito web
Ufficio Stampa: Silvia Tessitore
Chiavari (Ge), Hotel Monte Rosa
via Marinetti, 6