Le Industrie Invisibili, di cui il progetto SoFiET fa parte, e' una fittizia 'ditta di produzione d'arte' fondata nel 2001 dall'artista Stefano Cossu. In questa mostra verranno esposte fotografie stenopeiche appartenenti a tre diverse serie.
Il percorso di close up si articola in parallelo alla consueta attività espositiva (attualmente Paolo Cotani Chorus line, fino al 27 giugno) nello spazio-lounge del piano terreno con il progetto SoFiET (Science of Fiction Entertainment Technologies). Iniziato ad Hollywood, California, nel 2006, come studio della realtà che passa attraverso un foro. Le macchine fotografiche stenopeiche artigianali del SoFiET catturano la luce attraverso un minuscolo foro che ne ribalta il verso, secondo il principio della camera obscura. Questo rapporto diretto fra la realtà e il materiale fotosensibile nella ''scatola nera'' ci rivela tutta la precarietà di un'immagine, spesso disturbata da difetti costruttivi della macchina, che sembra essere arrivata lì quasi per miracolo. Inoltre, i tempi di posa estremamente lunghi della macchina stenopeica costringono a ripensare completamente il rapporto della fotografia con il tempo e la tradizionale convinzione che essa possa ''immortalare'' un istante.
In questa mostra verranno esposte fotografie stenopeiche appartenenti a tre diverse serie:
The Gold is Over, un ''film'' delineato da brani sparsi di immagini e situazioni, ricalcati dai luoghi comuni dei road movies hollywoodiani. Questa serie è stata realizzata in miniere esauste, laghi prosciugati e città abbandonate dopo la Corsa all'oro della California. Le immagini appaiono come prese ''in ritardo'', dopo che i personaggi hanno abbandonato il set ed hanno lasciato resti di cibo, bicchieri vuoti e cicche di sigarette.
La Giustizia Non Dorme, ambientata in Sardegna, narra l'inseguimento di un latitante da parte dei Carabinieri. Le foto illustrano i luoghi in cui il ricercato ha dormito la notte precedente, lasciando tracce del suo passaggio. La caccia si fa sempre più serrata, sempre più presto la mattina, finché il latitante non viene sorpreso nel sonno.
Fadeout Landscapes (Paesaggi in Dissolvenza) sono delle ampie riprese panoramiche di paesaggi sardi. Esse sfruttano e portano all'estremo un difetto tecnico di certe macchine stenopeiche, che tendono a dare un'immagine più scura ai bordi che al centro: queste foto mostrano ai bordi un'immagine corretta, che svanisce in un bianco accecante verso il centro.
Verranno inoltre esposte alcune delle macchine stenopeiche utilizzate per realizzare le foto presenti in mostra, quali passaggi di un processo di eventi di cui l'immagine fotografica è solamente l'ultimo testimone.
Le Industrie Invisibili (Stefano Cossu),di cui il progetto SoFiET fa parte, è una fittizia ''ditta di produzione d'arte'' fondata nel 2001 dall'artista Stefano Cossu. Al centro della sua ricerca sono i gesti, gli oggetti e le situazioni quotidiane che, attraverso il filtro dell'arte, diventano un'ininterrotta ed inafferrabile serie di performances della realtà circostante. Le Industrie Invisibili opera nel campo della fotografia, dell'installazione e della scultura ed ha sede in Sardegna ed a Los Angeles.
Ufficio stampa Susanna Fabiani (susy@galleriailponte.com): dettagli e materiale fotografico disponibili su richiesta
Note biografiche
Stefano Cossu nasce a Sassari nel 1974. Vive e lavora in Sardegna e Los Angeles.
Dopo gli studi iniziati nel 1993 al Liceo classico di Oristano, nel 1998 si iscrive l’Accademia di Belle Arti di Sassari a cui fa seguito un corso di specializzazione presso quella di Stoccarda con Giuseppe Spagnulo dal 1998 al 2001, anno in cui per un mese attende anche un Corso Superiore di Arte Visiva - visiting professor Marina Abramovic - alla Fondazione Ratti a Como. L’anno precedente è stato artist in residence per due mesi all’Accademia di Belle Arti di Praga. Nel 2004 é tra la prima selezione a Map XXL, Pépinières Européennes pour jeunes artistes e due anni dopo artist in residence per tre mesi a Los Angeles.
Dell’attività espositiva dell’artista iniziata dal 2000 con mostre personali e collettive in Italia e all’estero in luoghi pubblici e privati si citano Die Unsichtbare Henne all’Accademia di Belle Arti di Stoccarda e Zonder titel alla Galerie AVU di Praga (2001); Nablus 07.2002 al Teatro Poliziano di Montepulciano (Siena, 2002); Sincroni Corpi Asincroni alla Cittadella dei Musei di Cagliari (2004); L’ossessione aurea al Museo Su Palatu ‘e sas Iscolas di Villanova Monteleone (Sassari, 2005); The hourglass model alla Xit Gallery di Los Angeles (2007); Opere stenopeiche alla Galleria Il Ponte di Firenze (2008).
Inaugurazione ore 18:30.
Galleria Il Ponte
via di Mezzo, 42/b - Firenze
Ingresso libero