Amste
Lissone (MB)
Via Carotto 6/a
039 2323366
WEB
Tomas Vu Daniel
dal 18/4/2008 al 23/5/2008
ore 18

Segnalato da

Gabriele Porta



approfondimenti

Tomas Vu Daniel



 
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18/4/2008

Tomas Vu Daniel

Amste, Lissone (MB)

Flat Land. Attraverso un uso leggero della pittura, Vu Daniel riesce a spiegare visivamente lo 'scontro epocale' fra uomo e macchina, che, secondo lo stesso artista, contraddistinguera' il millennio a venire, analizzando le molteplici sfaccettature della trasformazione umana in un'entita' altra.


comunicato stampa

Amste arte contemporanea è felice di annunciare la seconda mostra personale dell’artista Tomas Vu Daniel, dal titolo Flat Land. In questa serie di opere, Tomas Vu Daniel, si è concentrato sulla visione apocalittica che vede contrapposti l’uomo e la macchina.

Partendo da un’opera di Hieronymus Bosch, Il trittico delle Delizie (1503-1504), dove è forte il riferimento alla corruzione interiore dell’uomo che si tramuta in bestia, Vu Daniel, ha analizzato le molteplici sfaccettature della trasformazione umana in un’entità altra. L’ambigua natura della realtà di Bosch ha portato l’artista ad analizzare diversi riferimenti storico-scientifici. Il diretto collegamento a Il trittico delle Delizie gli viene suggerito dall’ipotesi detta The Uncanny Valley Hypothesis. Una complicata teoria ispirata da un saggio di Sigmund Freud del 1919 intitolato appunto The Uncanny. Questa teoria descrive un approccio visivo definito “soprannaturale, strano, inusuale” che si ha nelle relazioni fra esseri umani ed entità androidi.

La teoria The Uncanny Valley Hypothesis fu a sua volta ispirata dal romanzo di Mary Shelley, Frankenstein (1816), scritto ben un secolo prima, da dove proviene la teoria, strettamente collegata, del Frankenstein Complex descritta da Isaac Asimov. Questa, teorizza la paura umana per una rivolta incontrollata da parte delle macchine contro i loro creatori. Una cosa simile accade proprio a Frankenstein (anche se non è una macchina, ma una sorte di robot organico) che si scaglia contro il suo stesso creatore il dottor Victor von Frankenstein. La stessa situazione avviene anche nel film The last man on Earth (1964), dove il Dr. Robert Morgan è l’unico sopravvissuto di una devastante epidemia che ha colpito il genere umano. Ogni persona sulla terra è stata infettata da un virus che li rende vampiri-zombie pronti ad eliminare l’unico sopravvissuto. Tutte queste teorie riguardanti l’eterna contrapposizione uomo – macchina, sia essa organica o inorganica, sono state ampiamente discusse da filosofi come Roland Barthes e Jacques Derrida negli scritti riguardanti il simulacro e la figura folcloristica del Doppelgänger.

Questo complicato percorso mentale che Tomas Vu Daniel mette in mostra è il punto di partenza per creare una personale rielaborazione delle teorie sopra citate. Attraverso un uso leggero della pittura, l’artista riesce a spiegare visivamente lo “scontro epocale”, fra uomo e macchina, che, secondo lo stesso Vu Daniel, contraddistinguerà il millennio a venire.

Tomas Vu Daniel è nato a Saigon nel 1963 vive e lavora a New York. Vincitore nel 2002 del John Simon Guggenheim Memorial Award e nel 2001 del Joan Mitchell Foundation Fellowship Award. Tomas Vu Daniel ha esposto in diverse mostre personali, fra cui si ricordano: Orpheus Selection: In Search of Darkness, P.S. 1 Contemporary Art Center, New York, 2007; “Opium Dreams,” Amste arte contemporanea 2005; Museum Haus Kasuya, Yokuska, Japan, 2005; “East of the Sun,” Milwaukee Institute for Art and Design, Milwaukee, 2004. Fra le collettive si ricordano: Lost World II,” Rubblemaster, Linz, Austria; “Pulp Fiction: Views from the Subconscious,” Sydney College of the Arts, Sydney, Australia, 2003; “4th Biennale Print Show,” Kochi City, Japan,1999

Inaugurazione 19 aprile ore 18

Amste
Via Carotto 6/a, Lissone (MI)
Ingresso libero

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