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Torino
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Beat Parade
dal 30/12/2001 al 31/12/2001
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Las Chicas



 
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30/12/2001

Beat Parade

Spazio cittadino, Torino

Street performance e nuovi suoni: Torino, capitale europea! Torna per il secondo anno Beat Parade, il capodanno della citta'. Torino come Berlino e Parigi. Nel cuore della citta' moltissimi ospiti stranieri ed il meglio delle produzioni italiane. L'asse portante degli eventi sarà costituito da piazza San Carlo e piazza Castello.


comunicato stampa

Street performance e nuovi suoni

Ecco il programma della serata!

Torna per il secondo anno BeatParade, il capodanno della Città; Torino come Berlino e Parigi, non solo per le scelte artistiche ma per la voglia di dare continuità ad un progetto che si è dimostrato vincente e che lo scorso anno ha radunato nelle tre piazze circa 100.000 persone!
Nel cuore della città moltissimi ospiti stranieri e le più interessanti produzioni italiane con un occhio di riguardo per quella che è il meglio della street performance europea.

In occasione della seconda edizione, dunque, l'asse portante degli eventi sarà costituito da piazza San Carlo e piazza Castello.

Nella prima, performance e teatro tecnologico con la compagnia francese Transe Express, che ha già inaugurato le olimpiadi di Albertville ed è stata protagonista l'anno scorso del capodanno al Beaubourg di Parigi. Per il capodanno di Torino la compagnia presenta uno spettacolo dal titolo "Cocagne": un palo alto 25 metri al quale sono appesi acrobati-musicisti, una gru con percussionisti e performer, effetti speciali per uno spettacolo son et lumiere di straordinario impatto visivo.
Sempre in piazza San Carlo, suoni popolari e nello stesso tempo di tendenza, club culture di alto profilo artistico rappresentata da una importante selezione di dj provenienti dalle consolle più rinomate d'Europa e d'Italia: i tedeschi Mo'horizons, coadiuvati per l'occasione da Dj Falcon, uno dei nomi nuovi più interessanti della scena funky house francese e da due fra i più apprezzati del djing italiano, Roger Rama e l'eclettico Alessio Bertallot. Il tutto presentato dall'amatissima "jena" Marco Berry.

Piazza Castello offrirà con i suoi due palchi la possibilità di incontrare un aspetto fondamentale della dance internazionale: la cultura dei sound system di musica nera, etnica o tecnologica che da anni è stata ripresa con successo da crew italiane e straniere.
In piazza Castello troverà posto la "club culture" più raffinata ma al tempo stesso selezionata sotto il profilo artistico in modo tale da poter esprimere la "street attitude", la vocazione all'intrattenimento popolare caratteristica dei grandi raduni dance internazionali. Per rappresentare la molteplicità degli stili e consentire a ciascun segmento di pubblico di scegliere suono e stile più congeniale, così come di interpretare la festa come un moto perpetuo tra una consolle e l'altra. Anche in questo caso, gli artisti proverranno dai più prestigiosi club europei nonché dalle consolle in materia più rinomate d'Italia. Il team della prima cabina sarà, infatti, composto da Andrea Lai, Riccardo Petitti, Alioscia, Alexkid e Feelgood Productions, mentre nella seconda l'esperienza di riferimento e' l'affollato carnevale caraibico di Portobello Road, dove le discoteche ambulanti si allineano senza soluzione di continuita', creando un festoso incrocio di stili e suoni differenti, dal reggae al funky, dal calypso all'hip hop. In quest'ottica, la "Portobello" torinese dj ed animatori apprezzati sia per la qualità e la raffinatezza delle loro scelte musicali, quanto per la capacita' di intrattenimento e di rapporto diretto con la gente. Musica d'essai, decodificata e tradotta in puro divertimento per coinvolgere il pubblico di qualsiasi età, livello di istruzione e ambizione culturale. Saranno con noi Cleveland Watkiss, Karen Tate, Karl Shale, Vancho Mainolovich e Matt Cooper.

Il successo ottenuto dalla prima edizione induce a riconfermare sostanzialmente l'impianto della manifestazione per il Capodanno 2002. Trattandosi di un marchio nuovo, infatti, è opportuno che la Beat Parade dia prova di continuità: tutti gli appuntamenti di questo genere, a partire dalle celebri kermesse di Berlino e Parigi, devono buona parte del loro prestigio mondiale alla puntualità con cui ogni anno si ripetono nelle modalità di fondo.

Un'altra conferma riguarda il tram discoteca, anche quest'anno in circolazione lungo le vie del centro con il consueto ricambio continuo di coloriti viaggiatori. Ad occuparsi delle danze all'interno della vettura saranno i General Elektrik, collettivo di djs tra i più seguiti della scena cittadina.
Nel confermare dunque le caratteristiche messe in mostra con successo in occasione della passata edizione, la Beat Parade 2002 alza il livello della proposta, accentuando il carattere non solo cittadino della sua natura. Sia in materia di ospiti, poiché a fronte del cartellone tutto italiano del 2001 è forte e qualificata la presenza di artisti stranieri; sia per quanto concerne il pubblico che intende richiamare, nella convinzione che le già sensibili presenze esterne riscontrate lo scorso anno possano crescere ulteriormente fino a trasformare la kermesse in un'occasione in più per promuovere l'immagine della nostra città in Italia ed in Europa.

Lo scenario è quello urbano, sia delle medie città, sia quello delle grandi metropoli, con una gamma quasi infinita di possibilità e di suggestioni: i centri storici, le piazze monumentali, i borghi caratteristici, scivolando via via verso le periferie senza una precisa identità, le banlieue multietniche, i sobborghi industriali.
La colonna sonora, è, preferibilmente, legata ai ritmi contemporanei, a quel mix di ripetitività ossessiva e di echi di culture lontane nel tempo e nello spazio che rendono i suoni di oggi in grado di raccontare e di interpretare, a volte meglio delle parole, il meglio e il peggio della globalizzazione.
L'azione visiva, i movimenti dentro uno spazio definito o prolungati come parade nell'ambiente metropolitano, racchiudono memorie del passato ed elementi fondamentali del presente: simboli e maschere di rappresentazioni contadine, medievali, religiose, tribali accanto al riciclo e allo stravolgimento dei totem della modernità, gli oggetti industriali, la ferraglia delle macchine, l'elettronica.

Una parte importante di Beat Parade, quella più significativa per l'impatto visuale e emotivo, è dedicata a quello che può essere definito street performance o teatro metropolitano, e che costituisce la novità artistica e il successo di pubblico più rilevante a livello europeo negli ultimi anni.
La compenetrazione assoluta tra nuove sonorità e azione visiva lo rende facilmente integrabile con il restante cartellone di Beat Parade.

E' quel genere tuttora senza una definizione precisa e codificata che, nelle sue forme più radicali e alternative, dà vita ai technival (manifestazione live ad alta tecnologia) sempre più numerosi ed affollati nel nord Europa e ha già contaminato istituzioni come il festival di Edimburgo; e che, nelle versioni più edulcorate, prende il nome di nuovo circo, apprezzato ed inserito nei cartelloni dei più prestigiosi teatri internazionali.
E' una forma di spettacolo che in altri paesi europei vanta già precedenti illustri, e che comincia ad essere conosciuto e ad affermarsi anche in Italia, come dimostrano le tournée di La Fura dels Baus, Mutoids Waste Company, Cirque Plume, Les Tambours du Bronx: gruppi diversissimi tra loro nella costruzione degli spettacoli, ma uniti dalla medesima vena postmoderna e dalla volontà di contaminare musica e azione teatrale.

Beat Parade 2002 presenta alcune delle compagnie e degli ensemble al vertice della street performance europea, con una scelta bilanciata per quanto riguarda la provenienza geografica e la vocazione artistica: se i francesi Transe Express rappresentano, ad altissimi livelli tecnologici e spettacolari, l'evoluzione del nuovo circo, della spettacolazione di strada, di quella forma tipicamente transalpina che si chiama son et lumière, al contrario gli inglesi guidati dal performer e mimo Paka e dalle sue macchine autocostruite, i tedeschi Pyromancer con gli strumenti a fuoco, gli apolidi Jellycopter con i rimasugli, opportunamente trasformati, di un arsenale militare, rimandano ad uno scenario post bellico e post catastrofe, in altre parole all'altra faccia di un mondo ipertecnologizzato.

Per informazioni e materiali:
Ufficio Stampa
Città di Torino, Ezio Verna.
Piazza Palazzo di Città 1. 10122 Torino
Tel. 011 4223600, fax 011 4422046,
email ufficio.stampa@comune.torino.it

Las Chicas di Cocchi Ballaira e Federica Ceppa
Via Mazzini 2 - Torino. Fax. 011 5619869

Numero verde 8000 - 15475

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