Il ciclo di conferenze sulla natura dell'opera d'arte nell'epoca digitale prosegue con un incontro con Jens Hauser, Franco Torriani, Pier Luigi Capucci, che introducono uno dei temi piu' interessanti collegato al rapporto tra arte e tecnologia, ovvero "L'Art Biotech".
Nell'ambito del progetto Tomorrow Now. L'opera senza centro, promosso dalla
Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e dedicato alla riflessione sulla
sperimentazione artistica legata ai nuovi media, martedì 29 aprile alle ore
18.30 si terrà un incontro con Jens Hauser, Franco Torriani, Pier Luigi
Capucci, che introdurranno uno dei temi più interessanti collegato al
rapporto tra arte e tecnologia, ovvero "L'Art Biotech".
Pier Luigi Capucci e Franco Torriani, che in Italia sono tra i più
importanti studiosi del rapporto tra tecnologie e cultura, introdurranno
Jens Hauser curatore e critico, uno dei massimi conoscitori della Biotech
Art. Egli ha curato la mostra "L'Art Biotech" a Nantes nel 2003 presso la
Scène Nationale du Lieu Unique che rappresenta la prima esposizione di arte
biotecnologica. Questo evento è considerato come una sorta di manifesto
fondativo di quella che viene definita "Bio arte", termine a cui vanno
aggiunti più appropriatamente Bio(tech) Art, Moist Media Art, Life Science
Art, Vivo art.
L'Arte Biotecnologica dimostra che l'arte trae ispirazione e fa ampio uso
dalle tecnologie del suo tempo. Essa infatti si basa su una reale
manipolazione genetica e quindi evolve di pari passo con le tecniche e le
conoscenze in campo biotecnologico.
Spesso si tende a considerare questa nuova realtà artistica come
un'appendice naturale delle new media arts, ma gli ambiti hanno anche
caratteristiche specifiche; la prima è di derivazione informatica e si basa
su tecnologie digitali che creano immagini o simulazioni al computer; la
seconda utilizza la materia vivente, piante, animali, cromosomi, DNA;
"tuttavia ambedue sollevano il velo su quanto accade all'interno dei
laboratori di genetica per interrogarsi sulle tecnologie e imparare a
utilizzarle" (Jens Hauser).
Abstract della conferenza
Presence versus representation:
an Approach to Art involving live/life Biotechnology
L'evoluzione della biologia allo status di nuova scienza fisica è stato
accompagnato, da un lato dall'uso inflazionato di metafore biologiche,
dall'altro da un'ampia serire di procedure biotecnologiche che hanno fornito
agli artisti la possibilità di utilizzare nuovi strumenti espressivi. L'arte
Biotecnologica è diventata un'arte basata sul processo di trasformazione in
vivo o in vitro che manipola materiali biologici a livelli differenti e crea
visualizzazioni che permettono al pubblico di partecipare emozionalmente e
cognitivamente. Questo tipo di arte che esplora materialmente i biomedia,
crea potenzialmente un'oscillazione tra effetti della presenza ed effetti
del significato (Gumbrecht) nel quale significato e significante si
sovrappongono. I Biomedia in arte si applicano sineddoticamente ad un tutto
e costituiscono una parte materiale di questo tutto "rappresentato" dal
frammento, in modo da permetterci di parlare sia di metafora epistemologica
sia di metonimia ontologica. Questo introduce un ampio spettro di emozioni e
interferenze tra i possibili vari modi di percepire: quando si sperimenta
l'arte Biotech si possono esperire gli aspetti simbolici dell'arte e i
processi della vita reale che emergono e che sono suggeriti da una presenza
organica.
Jens Hauser è un curatore, scrittore, giornalista culturale e video maker
che vive a Parigi. Il suo lavoro si focalizza sull'interazione tra arte e
tecnologia, trans-genere e estetica contestuale. Ha organizzato L'Art
Biotech (2003), un'esposizione sull'arte biotecnologia presso La Scène
Nationale du Lieu Unique a Nantes, Still Living (2007) alla Biennale delle
Arti Elettroniche a Perth, e l'sk-interfaces (2008) al FACT, inserendosi
come parte del programma di Liverpool Capitale Europea della Cultura.
Attualmente è co-curatore della Artiche Biennale a Stavanger e rappresenterà
sk-interfaces presso Casino, il Centro di Arte Contemporanea in Lussemburgo.
Nel 2005 Hauser ha ricevuto una borsa di studio per ricerca in campo
artistico dall'American Center Foundation. È assistente universitario
presso l'Institute of Media Studies della Ruhr University di Bochum.
Insegna presso vari istituti internazionali: the School of Art of Chicago;
Hochschule für Gestaltung und Kunst di Zurigo; Donau University di Krems;
Tbilisi University in Georgia. Hauser è stato anche l'ideatoti di piece
radiofoniche, ambienti sonori, film documentaristici e video installazioni
che sono stati mostrati a vari festival e nei musei di tutto il mondo. Nel
1992 ha collaborato alla nascita di ARTE, un canale televisivo culturale
europeo e contribuisce regolarmente alla sua programmazione.
http://www.transmediale.de/page/detail/detail.0.persons.648.3.html
Franco Torriani è laureato in Scienze Economiche all'Università di Torino,
con una una tesi sulle correlazioni tra politiche fiscali e contesto
socioeconomico e culturale (in Olanda). E' stato consulente indipendente di
risorse umane e strategie di comunicazione in vari Paesi e, dagli anni
settanta, ha esteso la sua attività ai rapporti fra arti, scienze,
tecnologie, nuovi - e talvolta vecchi - mezzi di comunicazione. Ha
collaborato a numerose testate e ha partecipato a eventi fra i quali il
Festival d'Avignone, la Biennale di Venezia, alcune Biennali internazionali
di Fotografia di Torino. Si occupa, dall'inizio degli anni novanta
nell'organizzazione delle Pépinières pour Jeunes Artistes Européennes
(Marly-le-Roi, Francia), di mediazione culturale e di mobilità di giovani
artisti residenti in Europa. Presidente delle Pépinières dal 1998 al 2007 è
ora membro del direttivo del consiglio di amministrazione. E' stato nel
direttivo di Ars Technica a Parigi e a Torino, e cofondatore di Ars Lab,
Torino. Per la multimedialità culturale ha collaborato, nel 2004, allo
studio europeo Les Institutions Culturelles dans leur role des nouveaux
environnements d'apprentissage ( studio a cura di Dedale, Parigi, 2004). E'
consigliere scientifico del costruendo Parco d'Arte Vivente a Torino, e
consigliere editoriale di Noemalab.org.
http://www.noemalab.org
Pier Luigi Capucci si occupa di sistemi e linguaggi di comunicazione e, dai
primi anni Ottanta, di relazioni tra tecnologie, cultura e società e tra
forme artistiche, scienze e tecnologie. Ha insegnato all'Università di Roma
"La Sapienza", all'Università di Bologna e all'Università di Firenze.
Attualmente insegna all'Università di Bologna, all'Università degli Studi di
Urbino e in alcune accademie di belle arti. Ha pubblicato i libri Realtà del
virtuale (1993); Il corpo tecnologico (1994); Arte e tecnologie (1996). Ha
pubblicato oltre 200 testi in libri, riviste, e atti di convegni in Italia e
all'estero. Nel Marzo '94 ha fondato e diretto NetMagazine, poi divenuto
MagNet, progetto di ricerca sulle relazioni fra cultura e tecnologie, prima
"rivista" sul Web in Italia. Ha organizzato mostre, curato progetti e
partecipato a convegni e conferenze in ambito nazionale e internazionale.
Nel Marzo 2000 ha fondato Noema, testata giornalistica sulle relazioni tra
tecnologie, cultura e società, di cui cura la direzione e lo sviluppo,
selezionata nel 2003 da RAI International come miglior sito italiano. Nel
2005 ha fondato la collana editoriale
Studio Pesci
Via San Vitale 27, 40125 Bologna
Tel. +39.051.269267 Fax +39.051.2960748
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Fondazione Bevilacqua La Masa
Dorsoduro, 2826 - Venezia
Ore 18.30