Con il progetto della "Citta' Fantastica" i suoni, le luci e i corsi d'acqua urbani si trasformano per l'abitante in esperienze estetiche e sensoriali una sorta di 'sogno globale' che parte dai primi anni '60.
La
galleria Claudio
Bottello Contemporary, dopo le
mostre che gli
ha dedicato negli anni '90, intende
ripresentare
l'artista Piero Fogliati, con una serie
di "disegni
\ progetti" della Città Fantastica,
e un
"liquimofono", opera del 1989; all'esposizione
si
accompagnerà la proiezione del video relativo
alla
rassegna "Piero Fogliati il poeta della luce"
organizzato
dalla Provincia di Torino nel 2003.
Ho ideato il progetto per
suonare
la terra e udire la sua voce, il dispositivo
per
ottenere sculture di vento, il produttore
di suoni
armonici, la proposta di vasca poetica
a turbolenza
modulata per ottenere la scultura
di acqua nell'acqua,
il dispositivo per la decorazione
dei cieli, che
animano la città fantastica, dove
la luce arriva
senza ripiegamenti, passa attraverso
un'apertura
sulla sommità e raggiunge invisibile
il luogo di
definizione, dove spirali palpitanti
volteggiano
e l'unico valore, l'unica realtà degna
di attenzione,
o dotata di vita autentica appare
l'infinito.
Il pubblico ascolta e tirando
le corde appese nei
tappi otturatori dei filtri
a suo piacimento si
creano sorprese, interrompendo
il gioco, il soffitto
modulatore continua a trasformare
il rumore della
città. L'ambiente funziona da
strumento, il rumore
può solo passare attraverso
una parete di risuonatori
e viene percepito all'interno,
modificato, perché
un suono non ha gambe su cui
reggersi, il mondo
brulica: qualsiasi cosa può
accadere. Il fascino
raccolto nell'osservare
e ascoltare gli insetti
dei campi, il loro dialogare,
i loro movimenti nell'imitazione
appassionata
di macchine organiche, ciò che il nostro
occhio
può percepire per un attimo, attraverso i
suoi
movimenti, sono i segni fioriti di una visione
intensa.
Il disegno ha una funzione rafforzatrice
del
mio pensiero, è come conservare le idee, come
un
diario di bordo. Io col disegno fisso quello
che
poi voglio fare.
Io sono lo scienziato
che
tradisce la scienza. vale a dire, prima m'impossesso
di tutti quei mezzi che oggi fortunatamente ho
a
disposizione, oggi siamo nel secolo della tecnologia,
e poi la tradisco perché invece di utilizzarla
per
fare oggetti di consumo, oggetti pratici,
io utilizzo
tutte le mie conoscenze per indirizzare
questi risultati,
queste invenzioni, chiamiamole
come vogliamo, per
ottenere un fatto estetico.
Se io sapessi che cos'è
la luce, sarebbe una cosa
troppo grande. purtroppo
utilizzo la luce per
i suoi effetti, per l'esperienza
che ho fatto
con la luce. ma non vado oltre a quanto
si dice
sulla luce che a mio avviso non è determinante.
non è ancora nato il genio che ha scoperto che
cosa
è la luce.
Sono nato a Canelli nel 1930, ho vissuto e lavorato
prevalentemente
a Torino, dove risiedo tuttora.
Mi
dedico all'arte
a partire dagli anni '50 e sperimento
come autodidatta
l'espressione pittorica sia figurativa
sia astratta-informale.
La ricerca di una cifra
personale e la fiducia nei
confronti dell'autonomia
del linguaggio artistico
si fondono con la mia
forte passione per la scienza
e la tecnologia,
amo esplorare la percezione sensoriale
ed i fenomeni
naturali (in particolare luce, suono
e colore),
amo riprodurli attraverso la costruzione
di macchine
prodigiose dove dirigo l'estetica delle
immagini
visive e sonore.
Con le mie opere
cerco
di suscitare la meraviglia di un'apparizione,
intendo
unire bellezza e percezione all'immaginazione.
Con
il progetto della Città Fantastica i suoni,
le luci e i corsi d'acqua della città si trasformano
per l'abitante in esperienze estetiche e sensoriali
una sorta di "sogno globale" che parte dai primi
anni '60.
A questo periodo si legano le
mie
prime personali a Firenze, Roma e Torino.
Nel
1978
e nel 1986 partecipo alla Biennale di Venezia,
nel
1992 la Cité des Sciences et de l'Industrie
di Parigi
presenta una mia personale intitolata
"Sculpter
l'invisible", mi selezionano per la
Biennale giapponese
ARTEC di Nagoya nel 1997,
nel 2006 sono a Karlsruhe
e partecipo presso lo
ZKM alla mostra FASTER! BIGGER!
BETTER! sull'arte
contemporanea degli ultimi cinquant'anni.
A Torino,
nel 2003, mi dedicano una grande antologica
intitolata
"Piero Fogliati il poeta della luce".
claudiobottello contemporary
via bogino 17 Torino
dal lunedì al venerdì 16-20 mercoledì 16-22
ingresso libero