Claudio Bottello contemporary
Torino
via Bogino, 17
011 7631050
WEB
Piero Fogliati
dal 5/5/2008 al 1/6/2008
lun-ven 16-20 mer 16-22

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Piero Fogliati



 
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5/5/2008

Piero Fogliati

Claudio Bottello contemporary, Torino

Con il progetto della "Citta' Fantastica" i suoni, le luci e i corsi d'acqua urbani si trasformano per l'abitante in esperienze estetiche e sensoriali una sorta di 'sogno globale' che parte dai primi anni '60.


comunicato stampa

La galleria Claudio Bottello Contemporary, dopo le mostre che gli ha dedicato negli anni '90, intende ripresentare l'artista Piero Fogliati, con una serie di "disegni \ progetti" della Città Fantastica, e un "liquimofono", opera del 1989; all'esposizione si accompagnerà la proiezione del video relativo alla rassegna "Piero Fogliati il poeta della luce" organizzato dalla Provincia di Torino nel 2003.

Ho ideato il progetto per suonare la terra e udire la sua voce, il dispositivo per ottenere sculture di vento, il produttore di suoni armonici, la proposta di vasca poetica a turbolenza modulata per ottenere la scultura di acqua nell'acqua, il dispositivo per la decorazione dei cieli, che animano la città fantastica, dove la luce arriva senza ripiegamenti, passa attraverso un'apertura sulla sommità e raggiunge invisibile il luogo di definizione, dove spirali palpitanti volteggiano e l'unico valore, l'unica realtà degna di attenzione, o dotata di vita autentica appare l'infinito.

Il pubblico ascolta e tirando le corde appese nei tappi otturatori dei filtri a suo piacimento si creano sorprese, interrompendo il gioco, il soffitto modulatore continua a trasformare il rumore della città. L'ambiente funziona da strumento, il rumore può solo passare attraverso una parete di risuonatori e viene percepito all'interno, modificato, perché un suono non ha gambe su cui reggersi, il mondo brulica: qualsiasi cosa può accadere. Il fascino raccolto nell'osservare e ascoltare gli insetti dei campi, il loro dialogare, i loro movimenti nell'imitazione appassionata di macchine organiche, ciò che il nostro occhio può percepire per un attimo, attraverso i suoi movimenti, sono i segni fioriti di una visione intensa. Il disegno ha una funzione rafforzatrice del mio pensiero, è come conservare le idee, come un diario di bordo. Io col disegno fisso quello che poi voglio fare.

Io sono lo scienziato che tradisce la scienza. vale a dire, prima m'impossesso di tutti quei mezzi che oggi fortunatamente ho a disposizione, oggi siamo nel secolo della tecnologia, e poi la tradisco perché invece di utilizzarla per fare oggetti di consumo, oggetti pratici, io utilizzo tutte le mie conoscenze per indirizzare questi risultati, queste invenzioni, chiamiamole come vogliamo, per ottenere un fatto estetico. Se io sapessi che cos'è la luce, sarebbe una cosa troppo grande. purtroppo utilizzo la luce per i suoi effetti, per l'esperienza che ho fatto con la luce. ma non vado oltre a quanto si dice sulla luce che a mio avviso non è determinante. non è ancora nato il genio che ha scoperto che cosa è la luce.

Sono nato a Canelli nel 1930, ho vissuto e lavorato prevalentemente a Torino, dove risiedo tuttora. Mi dedico all'arte a partire dagli anni '50 e sperimento come autodidatta l'espressione pittorica sia figurativa sia astratta-informale. La ricerca di una cifra personale e la fiducia nei confronti dell'autonomia del linguaggio artistico si fondono con la mia forte passione per la scienza e la tecnologia, amo esplorare la percezione sensoriale ed i fenomeni naturali (in particolare luce, suono e colore), amo riprodurli attraverso la costruzione di macchine prodigiose dove dirigo l'estetica delle immagini visive e sonore.

Con le mie opere cerco di suscitare la meraviglia di un'apparizione, intendo unire bellezza e percezione all'immaginazione. Con il progetto della Città Fantastica i suoni, le luci e i corsi d'acqua della città si trasformano per l'abitante in esperienze estetiche e sensoriali una sorta di "sogno globale" che parte dai primi anni '60. A questo periodo si legano le mie prime personali a Firenze, Roma e Torino. Nel 1978 e nel 1986 partecipo alla Biennale di Venezia, nel 1992 la Cité des Sciences et de l'Industrie di Parigi presenta una mia personale intitolata "Sculpter l'invisible", mi selezionano per la Biennale giapponese ARTEC di Nagoya nel 1997, nel 2006 sono a Karlsruhe e partecipo presso lo ZKM alla mostra FASTER! BIGGER! BETTER! sull'arte contemporanea degli ultimi cinquant'anni. A Torino, nel 2003, mi dedicano una grande antologica intitolata "Piero Fogliati il poeta della luce".

claudiobottello contemporary
via bogino 17 Torino
dal lunedì al venerdì 16-20 mercoledì 16-22
ingresso libero

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