Sala d'arme di Palazzo Vecchio
Firenze
piazza della Signoria
055 2768454

Angela Occhipinti
dal 5/5/2008 al 10/6/2008
mart-dom 10/13, 15/ 19

Segnalato da

CSRD-Brera




 
calendario eventi  :: 




5/5/2008

Angela Occhipinti

Sala d'arme di Palazzo Vecchio, Firenze

In mostra 30 opere tra dipinti, sculture, istallazioni e incisioni, risultato di una serie di percorsi fisici e mentali che l'artista ha compiuto in Sud America negli ultimi 3 anni. Dalla Patagonia alla Terra del Fuoco, dalla cordigliera cilena al deserto dell'Atacama, su fino ai confini con la Bolivia e all'isola di Pasqua. A cura di Marco Meneguzzo.


comunicato stampa

a cura di Marco Meneguzzo

Il Comune di Firenze- Assessorato alla Cultura, promuove la mostra “Viaggio nel viaggio”, una personale di Angela Occhipinti, che si inaugura martedì 6 maggio alle ore 18.30, presso la Sala d’Arme del Palazzo Vecchio di Firenze. La ricerca sul tema dei valori dell'esistenza e della conoscenza è il filo conduttore di tutta la sua ricerca.

Le trenta opere presentate (dipinti, sculture, istallazioni e incisioni) sono l’effettivo risultato di una serie di percorsi fisici e mentali che l’artista ha compiuto in Sud America, nel corso degli ultimi tre anni. Dalla Patagonia alla Terra del Fuoco, dalla cordigliera cilena al deserto dell’Atacama, su fino ai confini con la Bolivia e all’isola di Pasqua , il “viaggio nel viaggio ” si è compiuto alla ricerca di memorie arcaiche e, di conseguenza, della propria memoria.

Il “repertorio” di immagini, di sensazioni, di simboli, che sono quasi visti per la prima volta, grazie proprio allo “straniamento”, al distacco dal consueto dato dal viaggio, é divenuto memoria collettiva e individuale allo stesso tempo. Di tutto questo è perfettamente conscia Angela Occhipinti, che in quel sistema di immagini, e immaginativo, ha trovato il suo tesoro: un tesoro di segni, di simboli e di significati praticamente inesauribile, perché pressoché infinite sono le combinazioni possibili di segni per altro finiti. Il numero e la qualità dei simboli cui l’artista attinge, infatti, non è vastissimo: il cerchio, il quadrato,il triangolo, la spirale – o il labirinto – sono la base di ogni lavoro, su cui si innesta il colore – i colori, anch’essi gravidi di significati, da sempre...e a cui, spesso, viene sovrapposta la parola. Tra il simbolo che allude a una realtà universale, e la realtà soggettiva, esiste una zona comune, carica di tensioni: in questa zona vivono le emozioni, e le risonanze interiori, che si materializzano nei colori.

Le forme materiche sono una testimonianza del percorso che l’anima ha attraversato per venire alla luce. Tempo e spazio si racchiudono nel confine della superficie del quadro; ma poi si dilatano nel tempo e nello spazio della vita dell'uomo. Si fanno essenziali, occhieggiano attraverso l'epifania di qualche parola che si trasfigura e si asciuga come un antico reperto. Tutto diventa simbolo accentratore di una verità che si sedimenta nei colori e nelle forme. La materia partecipa alla vita e palpita come sostanza - tutta umana - di passione, spesso è governata da un orizzonte che mette in tensione il cielo e la terra, lì lo spazio si fa più denso e la tensione palpitante. L'artista vive, pensa ed esiste; ogni segno ha in sé una traccia di assolutezza, ma la memoria e la predestinazione agiscono come forze libere e vibranti, sulla soglia della rivelazione.

Tutta la ricerca dell'artista ruota intorno a queste due domande: sul perché l’uomo sia venuto sulla terra e se il vivere sia più finzione scenica o più realtà. Vivere è l'evidente riprova del pensiero e, prima ancora, dell'esistenza di una carica vitale. Ma l'arte è una rappresentazione di vita reale. La voglia di fare, di immaginare e di creare è affermazione di vera esistenza. Tutto diventa gesto, e, a un tempo, divenire. E così la presenza indicibile del pensiero si fa protagonista. Il ferro, la cera, l’oro e il rosso cantano corali il definitivo e l'incompiuto, il solido e l'instabile. L'io e il mondo si incontrano: i loro confini restano vivi, ma indefiniti, come indefinito è il confine tra la verità, il sogno e la menzogna. Ascoltando il silenzio, la luce e il flusso dei pensieri l'artista entra in comunicazione con un mondo dove l' umano e il divino impercettibilmente si toccano. l’opera stessa è la testimonianza del fatto.

Inaugurazione: martedì 6 maggio, ore 18.30

Palazzo Vecchio – Sala d’Arme, Piazza della Signoria, Firenze
orari: da martedì a domenica 10:00/13:00 – 15:00 / 19:00
ingresso libero

IN ARCHIVIO [16]
Biennale di Calligrafia Contemporanea
dal 17/7/2014 al 27/7/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede