Lingotto Fiere
Torino
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Fiera Internazionale del Libro
dal 6/5/2008 al 11/5/2008
011 5184268
WEB
Segnalato da

Margherita Dionisio




 
calendario eventi  :: 




6/5/2008

Fiera Internazionale del Libro

Lingotto Fiere, Torino

Il tema dell'edizione 2008 e': Ci salvera' la bellezza. Paese Ospite di quest'anno e' Israele. In programma una fitta serie di eventi, spettacoli e di lezioni magistrali, conversazioni e dialoghi che vedono impegnati filosofi come Remo Bodei, Sergio Givone, Giovanni Reale, antichisti come Luciano Canfora; maestri dell'architettura come Mario Botta, scrittori come Raffaele La Capria, Erri De Luca e Domenico Starnone.


comunicato stampa

Il tema dell'edizione 2008: Ci salverà la bellezza.
La bellezza salverà il mondo? La domanda che un personaggio dell’Idiota pone al principe Myskin, protagonista del romanzo di Dostoevskij implica una sfida: misurarsi con la Bellezza, riuscire a metabolizzarla significa avviare dentro di noi una metamorfosi spirituale, il tentativo di raggiungere una sfera superiore di conoscenza e di autocostruzione.
La Bellezza, motivo conduttore dell’edizione 2008, è uno sviluppo di quello del 2007, i Confini. Abbiamo più che mai bisogno di ridefinire territori, disegnare nuove mappe, di capire il confine che separa il bello dal brutto, il buono dal cattivo, perché l’estetica è strettamente connessa all’etica.
La Bellezza sfugge alla definizioni (Picasso respingeva con fastidio la sola domanda), ma quando ci sorprende la riconosciamo immediatamente, con emozione e gratitudine. Perché gli uomini hanno sempre sentito la necessità di dare un senso alla loro esistenza attraverso qualcosa che li superi, quel «più» che solo la letteratura, l’arte, la musica, la filosofia possono esprimere.
Che cosa può rispondere oggi ai canoni della Bellezza, in letteratura come nelle arti, nella musica, nelle scienze? Che cosa si richiede a un’opera? Dove passano i confini del bello e del brutto? Come sono cambiati nei secoli i criteri estetici, e quali sono i loro rapporti con l’etica? E quali i rapporti della bellezza con gli oggetti industriali prodotti su larga scala? La bellezza è lo splendore del vero, diceva Platone: è un anelito alla speciale «verità» umana e poetica dell’arte, che può risultare anche scomoda e difficile, perché implica sempre la tensione insoddisfatta della ricerca. Ma se vedere è un atto creativo, come è stato detto, che cosa siamo capaci di «vedere», oggi?
A queste domande risponde una fitta serie di «lezioni magistrali», di conversazioni e di dialoghi che vedranno impegnati filosofi come Remo Bodei (l’uomo di fronte agli spettacoli naturali), Sergio Givone (la difficoltà di pensare e vivere la Bellezza, oggi), Giovanni Reale (che prende a paradigma una tavola di Grünewald), antichisti come Luciano Canfora e lo storico dell’arte Paul Zanker in dialogo con Franco La Cecla, antropologo e architetto; maestri dell’architettura come Mario Botta, scrittori come Raffaele La Capria (l’arte moderna si configura come un abuso di potere?), Erri De Luca e Domenico Starnone («La parola, la tagliola»), l’etologo Danilo Mainardi. Vittorio Sgarbi dimostrerà che il bello non coincide affatto con quel che piace. Silvia Ronchey e Giuseppe Scaraffia si interrogheranno sull’uso improprio della Bellezza. Verterà sulle bellezze della lettura la conversazione dello scrittore argentino Alberto Manguel. Quale potrebbe essere oggi il canone del romanzo? Ne discuteranno Alfonso Berardinelli, Andrea Cortellessa, Giorgio Ficara, Filippo La Porta, con Paolo Mauri.
Valerio Massimo Manfredi racconterà i canoni della Bellezza del mondo greco-romano, mentre Khaled Fouad Allam, il filosofo algerino Shaker Laibi e l’antropologa tunisina Lilia Zaouali ci parleranno della Bellezza nell’arte e nella letteratura islamica.

La cultura di Israele

La letteratura israeliana si è conquistata uno spazio sempre più vasto nel favore dei lettori europei, e in particolare italiani, per la sua capacità di coniugare il senso delle radici con una speciale attenzione per «l’altro», affrontando con coraggio i conflitti e le contraddizioni che lacerano le società contemporanee e che si riflettono esasperate nel microcosmo medio-orientale.
Verranno a Torino scrittori che appartengono a generazioni diverse: dal «decano» Aharon Appelfeld (di cui Guanda sta pubblicando l’opera omnia) e che terrà la prolusione inaugurale la sera di mercoledì 7 maggio, a un altro grande personaggio che incarna le ragioni del confronto multiculturale quale l’irakeno Sami Michael, rifugiato in Israele nel 1949, che ha imparato l’ebraico come una lingua straniera e ha pubblicato nel 1974 il suo primo romanzo, dal titolo significativo: Gli uomini sono uguali, ma alcuni lo sono di più. Con loro Zvi Yanai, la cui parabola esistenziale è molto simile a quella di Appelfeld (l’ebraismo come lenta conquista che sostituisce l’identità europea d’origine). Molto attesa giovedì 8 la partecipazione di Abraham B. Yehoshua con il suo nuovo romanzo Fuoco amico.
Accanto a loro, scrittori dell’età di mezzo, come Meir Shalev, particolarmente caro a Erri De Luca, che consiglia con calore il suo nuovo romanzo, Il ragazzo e la colomba, Frassinelli, a «chi vuole gustare una storia con l’intelligenza del cuore»; Alon Altaras (che insegna in Italia e si è rivelato un efficace pontiere tra le due culture), Etgar Keret (è anche uomo di cinema, e racconta con humour i paradossi della vita quotidiana), Ron Leshem (il suo Tredici soldati, che è diventato anche un film, è ambientato durante guerra del Libano).
Particolarmente significativa la partecipazione delle scrittrici (molte delle quali scrivono anche per i bambini): Savyon Liebrecht, Zeruya Shalev, Avirama Golan, Shifra Horn, Sara Shilo, Orly Castel-Bloom, Lizzie Doron. Sabato sera un reading di poesia con Shimon Adaf, Maya Bejerano, Ori Bernstein, Tali Latowicki, Ronny Someck, presentati da Sara Ferrari.
La presenza degli autori israeliani alla Fiera consentirà a un autorevole gruppo di storici e di studiosi di ripercorrere criticamente una storia tormentata, e di mettere in luce quei gruppi e quelle iniziative che vedono ormai da tempo israeliani e palestinesi lavorare insieme per sperimentare sul campo nuovi modelli di convivenza. Ma anche di rivisitare le grandi esperienze culturali dell’ebraismo (il rabbino Adin Steinsaltz, vero leader spirituale e autore di una monumentale edizione commentata del Talmud in ebraico moderno, in dialogo con Enzo Bianchi), della Shoah (quella italiana in specie, a settant’anni dalle leggi razziali), anche in occasione della pubblicazione della «grande opera» Utet) e della tormentata storia dei rapporti tra israeliani e palestinesi, con la partecipazione, tra gli altri, di storici e studiosi quali Dan Diner, Stefano Levi della Torre, Simon Levis Sullam, e Idith Zerthal.
Giovedì 8 l’incontro con Shlomo Venezia, cui testimonianza è particolarmente preziosa, perché è uno dei rarissimi superstiti dei Sonderkommando, le squadre speciali di prigionieri incaricati di eliminare i resti di chi «passava in gas», e che venivano a loro volta eliminate perché non raccontassero.
Sabato 10 lo storico Benny Morris incontra Sergio Romano e Antonio Ferrari in occasione della pubblicazione presso Rizzoli del suo nuovo libro.
Claude Lanzmann presenterà a Torino l’edizione dvd del suo film-capolavoro, Shoah, frutto di dodici anni di lavoro, che è anche diventato una primaria fonte storiografica sull’argomento.


LO STATO DELLE COSE. DIECI FILM ISRAELIANI
AL MUSEO DEL CINEMA

Dall’8 al 13 maggio, in concomitanza con la Fiera, il Museo del Cinema ospita una rassegna del cinema israeliano d’oggi, a cura di Grazia Paganelli. I registi sono Amos Gitai, che sarà a Torino anche per un colloquio con il pubblico, Eythan Fox, David Volach, Joseph Cedar (Beaufort, tratto dal romanzo di Ron Leshem, anch’egli presente a Torino), Avi Nesher, Eran Kurilin, Ronit e Shlomi Elkabetz, Vardit Bilu e Dalia Hager, Raphaël Najari. «Dieci film non possono bastare a raccontare una cinematografia e neppure a mostrare le molte linee che l’attraversano – osserva Grazia Paganelli - ma sono utili per comprendere le tensioni e le urgenze, per avvicinarci ai temi, ai personaggi, agli attori e ai registi, per comprenderne le difficoltà e per scoprire che anche in Israele il cinema è l’occhio sensibile e discreto per osservare nel profondo un mondo e i suoi microcosmi».


Lingua Madre, il format voluto dalla Regione Piemonte, dedicato alle identità culturali, ai meticciati, alle ibridazioni e agli incroci che hanno immesso nuova linfa nella mappa dell’espressività contemporanea, si è imposto come uno degli incontri più graditi ai visitatori della Fiera.
Dall’area del Mediterraneo provengono voci dell’algerino Gilali Khellas, che racconta un paese lacerato tra repressione e nuovo terrorismo, del libico Ibrahim Al Faqih, che narra l’occupazione italiana del suo Paese, del tunisino Kamel Riahi. Il poeta marocchino Mohammed Lamsuni, a Torino dal 1990, ha scelto l’italiano come lingua d’elezione per continuare a lottare per i «dannati della Terra».
Lingua Madre sarà anche l’occasione per scoprire, attraverso una lettura teatrale, un classico della letteratura araba, i trecenteschi Viaggi di Ibn Battuta, il Marco Polo dell’Islam che si è spinto fino all’India e alla Cina, lasciando una vivida descrizione delle sue trentennali esplorazioni. Seguirà una presentazione di Sharq/Gharb (Est/Ovest), la casa editrice italiana in lingua araba, che pubblica autori arabi in prima edizione, e autori italiani tradotti in arabo, come Vincenzo Cerami e Elena Ferrante. L’ha voluta Sandro Ferri, l’editore di e/o, la dirige Amara Lakhous, lo scrittore algerino che vive e lavora da molti anni a Roma.
Dall’Africa, la gabonese Sandrine Bessora, presentata come una nipotina di Queneau e Jarry, e l’ivoriana Véronique Tadjo, che reinterpreta gli antichi miti sacrificali e le leggende del suo Paese. Dall’America Latina vengono i peruviani Eduardo González-Viaña, oggi residente negli Stati Uniti, che ricorre alle figure della tradizione classica, come Dante e Virgilio, per interpretare con pungente vena satirica la fenomenologia della vita americana; e José-Luis Ayala, è uno dei protagonista della rinascita delle lingue indigene, che reimpiega l’antica lingua aymara. Dalla Patagonia, l’argentina Laila Guerriero racconta gli stravolgimenti di un mondo arcaico distrutto da una falsa modernità (Suicidi in capo al mondo, Marcos y Marcos). Il catalano Jaume Cabré affronta la guerra civile spagnola con un fluviale romanzo famigliare di forti valenze espressive (La Nuova Frontiera). Mentre la canadese Alissa York racconta l’incontro-scontro tra coloni e nativi negli spazi sconfinati del suo Paese (Giunti).
Il cubano Eduardo Manet, narratore, regista e drammaturgo, da quarant’anni a Parigi, non ha mai dismesso il rapporto di amore e odio con la sua isola, dopo le delusioni derlla rivoluzione castrista (Ilisso).
Le difficoltà della condizione femminile nei Paesi mussulmani e nel continente indiano, i difficili rapporti fra tradizione e modernità, i drammi famigliari che ne conseguono (come la pratica dei matrimoni combinati) animano i romanzi della srilankese V.V. Ganeshananthan (Garzanti), di cui si parla come una delle rivelazioni della narrativa anglofona; dell’indiana Sunny Singh (Ancora del Mediterraneo), della bengalese Selina Sen (Neri Pozza), delle iraniane Dalia Sofer (Piemme) e Marina Nemat (Cairo), protagoniste di storie dolorose di sradicamento ed esilio. Nirpal Dhaliwal, nato in Inghilterra da genitori emigrati dal Punjab, ci consegna un quadro sarcastico di una sgangherata Londra multiculturale (Guanda).
Dalla Turchia, la combattiva Elik Shafak, entrata in cronaca per le minacce che il suo primo romanzo le ha attirato per aver parlato del genocidio armeno, difesa a spada tratta da Orhan Pamuk e ora alla sua seconda prova (Il Palazzo delle pulci, Rizzoli). Una famosa giornalista è anche Fathiye Çetin, il cui romanzo Heranush mia nonna (Alet) è anch’esso dedicato alla tragedia degli Armeni in chiave dichiaratamente autobiografica e famigliare.
Una vera novità la presenza di voci significative proveniente dall’Est europeo: il goiovane talento bulgaro Georgi Gospodinov (Voland), il serbo Aleksandr Gatalica presentato da Predrag Matvejevic (Diabasis), il rumeno ormai italianizzato Mihai Mircea Butcovan, che racconta i contrattempi sentimentali di un immigrato che si innamora di una giovane leghista brianzola (Besa). E ancora i poeti e narratori della Georgia: Besik Kharanauli, Lia Sturua, Emzar Kvitaishvili e Levan Beridze, introdotti da Luigi Magarotto dell’Università di Venezia, eredi di una letteratura vocata all’epica, che affonda le sue radici nel Medioevo, tra Oriente e Occidente.
Come di consueto, gli incontri con gli scrittori si fonderanno con i momenti musicali, che vedranno sul palcoscenico dell’Arena Piemonte complessi internazionali che lavorano proprio sulla commistione d’esperienze e linguaggi diversi. Così il duo israelo-iraniano Esta & Yarona Harel; l’ensemble mongolo Khukh Mongol, che suona gli antichi strumenti costruiti di persona; la popolare cantante palestinese Lubna Bassal Salameh; Miriam Meghnagi, che integra nella tradizione ebraica le più svariate esperienze musicali del Mediterraneo; l’italo-etiope Saba con il percussionista camerunese Tatè Nsongan e il senegalese Cheikh Fall; gli argentini Lautaro e Miguel Angel Acosta, impegnati nella diffusione della musica popolare dell’America Latina.
Lunedì sera lo spettacolo di chiusura dedicato a César Vallejo, il grande poeta cileno nel settantesimo della scomparsa, cui renderà omaggio il concerto di una delle voci più suggestive della musica latino-americana, la peruviana Tania Libertad, «la regina del bolero», 33 album venduti in milioni di copie, che ha messo in musica alcune tra le più belle poesie di Vallejo.
Lingua Madre è anche un Concorso Letterario Nazionale, ideato da Daniela Finocchi, destinato alle donne straniere residenti in Italia, con una sezione dedicata alle donne italiane. Il concorso è giunto alla quarta edizione. La premiazione avviene nella giornata di chiusura della Fiera e i racconti selezionati sono raccolti in un libro.
Sono state oltre 250 le partecipanti all’ultima edizione e più di 50 le presentazioni svolte lo scorso anno in tutt’Italia. Tra le novità: una sezione speciale Slow Food-Terra Madre dedicata ai racconti che avranno per tema il cibo; una sezione Torino Film Festival che andrà a premiare il racconto che meglio si adatta ad essere trasposto in sceneggiatura; la votazione on-line sul sito della Fiera del Libro per assegnare il Premio Giuria Popolare.
Le vincitrici della terza edizione del concorso sono state: Claudiléia Lemes Dias (Brasile), Fatima Ahmed (Cambogia), Herrety Kessiwaah (Ghana), Francesca Mautino (Italia), Milena Jankovic (Serbia) per il Premio Rotary Club Torino Mole Antonelliana. La terza classificata è detenuta al carcere di Trapani. Grazie alla collaborazione con il Ministero della Giustizia, infatti, sono state molte le donne detenute che hanno partecipato al premio.

Protagonisti e grandi eventi

Attesi al Lingotto alcuni protagonisti della letteratura mondiale: maestri indiscussi come l’americano Gore Vidal; lo sloveno di Trieste Boris Pahor, ultranovantenne finalmente riconosciuto tra i massimi testimoni e interpreti della Shoah accanto a Primo Levi e Imre Kertész; Javier Marías, che riceverà al Lingotto il Premio Alassio Internazionale; il poeta francese Yves Bonnefoy, il finlandese Aarto Paasilinna, le americane Susan Vreeland e Geraldine Brooks, bestelleristi come l’americano Clive Cussler e il barcellonese Ildefonso Falcones; e ancora, lo spagnolo Ignacio Paco Taibo II in dialogo con un suo affezionato lettore, Fausto Bertinotti; il portoghese José Rodriguez Dos Santos, l’americano Joe Lansdale, i francesi Philippe Forest, Gilles Leroy e André Michaux; il tedesco Arno Geiger con il suo romanzo «anti-familiare», vincitore del Deutscher Buchpreis 2005.
Tra i centenari, quelli dedicati a Giovanni Guareschi, Cesare Pavese ed Elio Vittorini, narratori ma anche editori, profondamente interessati al rapporto tra cultura e società.
Folta anche la rappresentanza degli autori italiani, tra narratori e saggisti, nomi famosi ed emergenti: Milena Agus, Magdi Allam, Ritanna Armeni, Lorenzo Beccati, G.M. Bellu, Enzo Bianchi, Caterina Bonvicini, Anna Bravo, Enrico Brizzi, Giorgio e Caterina Calabrese, Mario Calabresi, Riccardo Calimani, Flavio Caroli, Leonardo Coen, Mauro Covacich, Guido Davico Bonino, Giacomo Dacquino, Andrea De Carlo, Diego De Silva, Claudio Di Consoli, Giorgio Faletti, Giovanni Floris, Massimo Gramellini, Luigi Guarnieri, Giordano Bruno Guerri, Loredana Lipperini, Letizia Lerro, Marco Lodoli, Andrej Longo, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Gianni Oliva, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Ermanno Rea, Elisabetta Rasy, Antonio Rezza, Carmen Lasorella, Eugenio Scalfari, Flavio Soriga, Corrado Stajano, Gian Antonio Stella con Marco Rizzo che presentano il loro nuovo libro, Cinzia Tani, Andrea Vitali.
Tra i saggisti stranieri, Luce Irigaray, psicoanalista e filosofa, Corinne Maier (No Kid), il demografo libanese Youssef Courbage, che avanza una tesi controcorrente sull’evoluzione delle società arabe.
Dario Fo discuterà con Mario Tozzi e Cesare Martinetti delle sue recenti battaglie ambientali, mentre Tullio De Mauro ed Edoardo Sanguineti terranno due lezioni sui problemi della traduzione, nell’ambito del ciclo di incontri dedicati appunto ai traduttori letterari. Mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, terrà una lezione sulla bellezza della parola, in occasione della nuova traduzione della Bibbia.
E ancora: Enzo Bianchi viaggia tra i «popoli del libro» con la scrittrice-fotografa Monika Bulaj.
Infine Max Pezzali, il pianista Giovanni Allevi ed Elisa si presenteranno al Lingotto nelle vesti inedite di autori di libri.


I DIBATTITI: DALLA GIUSTIZIA
ALLA THYSSENKRUPP

Come ogni anno, i convegni dedicati ai grandi temi della vita civile, e promossi dalle diverse Case editrici, risulteranno tra i più affollati e partecipati: la Giustizia (con Gherardo Colombo e Luigi Ferrarella, in dialogo con Luciano Violante), il quarantennale del Sessantotto (con Mario Capanna, Gherardo Colombo, Enrico Maria Papes), il caso Moro e il terrorismo (con Giovanni Bianconi, Andrea Colombo, Giovanni Fasanella, Miguel Gotor, Ferdinando Imposimato, Sandro Provvisionato, Andrea Casalegno, Corrado Guerzoni), la Mafia (con Pino Arlacchi, Gian Carlo Caselli, Gianrico Carofiglio, don Luigi Ciotti), «Mani sporche» (con Gianni Barbacetto, Luigi De Magistris, Peter Gomez, Marco Travaglio, Carlo Vulpio), i drammi dell’immigrazione africana (con Fabrizio Gatti), il laicismo, la repressione in Birmania (con Carmen Lasorella). Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto, esporrà le sue ricette di governo.
La tragedia della ThyssenKrupp verrà ricordata con la lettura dell’emozionante reportage di Ezio Mauro da parte degli attori dell’Ambra Jovinelli, con i quali è attesa Paola Cortellesi. A seguire un dibattito con lo stesso Mauro, Giuseppe Berta, Felice Casson e Sergio Chiamparino.


GLI SPETTACOLI:
DALL’ORCHESTRA DI NAZARETH A TANIA LIBERTAD

Come sempre in Fiera, incontri e dibattiti si alternano a momenti di spettacolo. Giovedì 8 maggio si esibisce al Lingotto l’Orchestra di Nazareth con il complesso Radioderwish, l’affermato gruppo italo-palestinese di world music.
The Arab Music Orchestra di Nazareth, composta da musicisti cattolici, ebrei e musulmani, è un esempio ideale di convivenza artistica e religiosa. Si avvale di strumenti arabi classici (archi, qanun, oud, percussioni) e della voce della palestinese Lubna Bassal. Ha inciso due album, e di recente ha suonato al Central Park di New York, al Festival di musica sacra di Fez, e al Festival di Rovereto. In agosto sarà ospite della 41° edizione del Festival delle Nazioni di Città di Castello – Perugina.
Sempre giovedì, Massimo Finazzer Flory porta il suo spettacolo Lo specchio di Borges, all’incrocio fra musica, letteratura e paradossi filosofici. Le musiche di Astor Piazzolla che lo accompagnano saranno eseguite dal Quintetto Neofonia Ensemble.
La stessa sera un’esibizione straordinaria di Michael Nyman, il musicista inglese maestro del cosiddetto minimalismo, considerato tra i maggiori compositori viventi, e noto al grande pubblico anche per le colonne sonore dei film di Peter Greenaway (L’ultima tempesta), Jane Campion (Lezioni di piano) e Michael Winterbottom (Wonderland).
Sabato 10 è atteso il concerto della musicista e cantante israeliana Nurit Hirsh. Domenica suona il complesso klezmer Trio Jerusalem; il regista e attore Michele Di Mauro tiene il suo reading-spettacolo, Lo scandalo della Bellezza, coadiuvato dal dj Fabrizio Vespa; e Massimo Carlotto porta la lettura teatrale del libro che ha dedicato ai Cristiani di Allah.
Venerdì 9 l’attore e regista Sergio Rubini darà una lettura del romanzo di un nuovo scrittore, Carlo d’Amicis, formicolante spaccato del mondo giovanile nella Roma d’oggi.
Sabato Gavino Ledda legge con i ragazzi del Liceo Azuni di Sassari il suo testo teatrale L’Enigma della libertà. Domenica Elisabetta Pozzi cura lo spettacolo teatrale Sedici feriti, dello scrittore israeliano Eliam Kraiem, con Alessandro Benvenuti.
Lunedì l’incontro con Ascanio Celestini, che presenta il suo film sul precariato Parole sante; La città fragile, il reading di Beppe Rosso e Filippo Taricco, e Izz trù. Storie dal Traffic 2007, con Max Casacci e Manuel Agnelli.


Sfide al Bookstock Village

Ha debuttato l’anno scorso e si è imposto subito come uno dei nuovi protagonisti della Fiera Internazionale del Libro. Di più: come uno dei laboratori di futuro dove si preparano e si sperimentano le nuove frontiere del rapporto fra i giovani, l’apprendimento, la lettura, le nuove tecnologie e il territorio. È Bookstock Village, lo spazio di oltre 4.000 metri quadri nel V Padiglione del Lingotto, che la Fiera dedica ai giovani di tutte le età.
Il progetto di Bookstock Village è sviluppato dalla Fiera Internazionale del Libro con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Cuore del Bookstock Village è l’Arena, uno spazio da 250 posti che ospita incontri, spettacoli, concerti, premiazioni di concorsi, le finali dei due grandi tornei combattuti nel corso dell’anno fra le scuole d’Italia sul sito internet della Fiera: Libri in gioco e Playbook, le proposte degli editori, gli appuntamenti dedicati ai sessant’anni della Costituzione italiana. Accanto all’Arena due spazi incontri da 80 posti ciascuno, Book e Stock, che ospitano gli incontri per i più piccoli e le proposte degli editori, due librerie e una biblioteca curata dalle Biblioteche Civiche Torinesi. Lo spazio Study in Piemonte dedicato ai giovani di tutto il mondo che hanno scelto di venire a studiare negli Atenei piemontesi. Lo spazio della Poesia Dorsale, dove i dorsi dei libri diventano versi. I progetti del Ministero della pubblica Istruzione, Fondazione Eni Enrico Mattei, Museo A come Ambiente, Casa Oz, Nati per leggere Piemonte. Lo spazio della «letteratura disegnata» con Torino Comics.
Parola chiave di Bookstock Village 2008 è Sfide. Da bambini, da ragazzi tutto è una sfida. Formarsi un’opinione, affrontare il mondo, imparare a distinguere bello e brutto, buono e cattivo, mi piace e non mi piace. Ma anche la sfida di stare dentro o fuori, l’inclusione e l’esclusione, la legalità e l’illegalità. La sfida è il vero elemento conduttore del processo di crescita. Nel segno delle Sfide, dunque, il ricco programma di incontri, dibattiti, laboratori, spettacoli.
Eros Miari cura il palinsesto dedicato ai più piccoli, dalla scuola materna alla media: la sfida della lettura con Vichi De Marchi, la sfida di stare dentro o fuori con Bruno Tognolini e Luigi Garlando, la sfida sportiva con Vinicio Ongini e Darwin Pastorin, la sfida del sapere e dell’originalità con Claire Didier e Roland Garrigue che offrono una lettura enciclopedica del mondo visto attraverso... i buchi: un modo divertente e sorprendente di leggere la scienza. Poi c’è la sfida del coraggio con lo psicoterapeuta Domenico Barrilà, e la grande scrittrice israeliana per l’infanzia e l’adolescenza Nava Semel. Otto gli spazi laboratorio: Nati per leggere, Illustrazioni, Multimedia, Arte, Verde, Scrittura, Cinema, Biblioteca. E il sabato e la domenica spettacoli con Pier Francesco Poggi e i personaggi più amati dai bambini: Topolino, Geronimo Stilton, Giulio Coniglio.
Giuseppe Culicchia ha curato il programma degli incontri per i giovani dalle superiori in su. La sfida rappresentata dal nostro futuro, innanzitutto, dal punto di vista dei mutamenti climatici e dell’emergenza ecologica ed energetica, indagata negli incontri con Andrea De Carlo, Greenpeace, Mario Tozzi, Simone Molteni e Mauro Corona ed Edoardo Raspelli. Grazie alla collaborazione con LifeGate, il Bookstock Village è un evento a Impatto Zero: in Costa Rica verranno piantati gli alberi che compenseranno i costi ambientali e l’inevitabile incidenza del Village sull’ecosistema della Terra. Per la sfida inclusione-esclusione nella scuola di oggi Eraldo Affinati e Gianfranco Bettin, Roberto Alajmo e Corrado Orrico. Marginalità e periferie verranno esplorate da Oliviero Beha e Walter Siti. Con Paolo Giordano e Pierre-Alain Croset si parla di ricerca e di politiche urbanistiche, con Bruce Sterling e Fabio Zucchella delle città di domani.
Con Ugo Gregoretti e Francesca Comencini riscopriremo che in Italia gli operai esistono ancora. La sfida costituita dalle differenze ci verrà raccontata da Tiziana Nasi e Suor Giuliana Galli. La Generazione Low-Cost alle prese con la sfida di mettere su famiglia e pagare un mutuo verrà psicanalizzata da Camila Raznovic e Francesco Gungui. Della sfida di crescere in un Paese che proprio normale non è, ci diranno Diego Da Silva e Mattia Signorini. E a proposito di narrazioni: è possibile suonare libri e leggere dischi? Lo scopriremo con Manuel Agnelli e Flavio Soriga. Ma in una Fiera intitolata alla Bellezza, non poteva mancare un dialogo fra Milo Manara e il filosofo Maurizio Ferraris.
Oltre che da Giuseppe Culicchia, gli incontri del Bookstock Village sono presentati e condotti da Mao, Daria Bignardi, Stas Gawronski, Vincenzo Mollica, Alberto Barbera, Piero Bianucci e Paolo Verri. La sera il palco del Village è teatro di reading e serate musicali con gli autori di Adotta uno scrittore, i Marlene Kuntz, Manuel Agnelli e grande festa finale
Bookstock Village ospita infine quattro mostre dedicate ai più giovani: 51 tavole della Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede (Tv), le 44 tavole originali de La vera storia di Novecento, parodia di Novecento sceneggiata per Topolino dallo stesso Alessandro Baricco, disegnata dal maestro Giorgio Cavazzano e ripassata a china da Alessandro Zemolin; le 50 tavole finaliste del 9° Concorso Internazionale di Illustrazione dell’Accademia Pictor di Torino sul tema de La sirenetta di Hans Christian Andersen; Holden Wall, il nuovo progetto della Scuola Holden dedicato alla bellezza, tema della Fiera 2008: un grande muro all’interno del Village sul quale verranno affisse via via foto, caricature, ritratti letterari e post-it con cui i visitatori raccontano le proprie cose belle da salvare.


LA VOCE DELLA COSTITUZIONE

La Fiera dedica ai sessant’anni della Carta costituzionale della Repubblica Italiana il progetto La voce della Costituzione, articolato in due cicli di incontri.
Il primo ciclo, ideato dalla Fiera insieme all’Assessorato all’Università e alla Ricerca della Regione Piemonte, si svolge all’Arena Bookstock. È La Costituzione in sette parole. Il testo della Costituzione – ha rilevato Tullio De Mauro - raccoglie 9.369 parole ed è costituito da 7.000 vocaboli, di cui almeno 2.000 possono essere considerati di «massima frequenza» nei testi scritti e parlati dagli italiani. La Fiera ne ha individuate sette nella prima sezione, dedicata ai Principi Fondamentali. Ognuna di esse sarà raccontata da due voci, una più «istituzionale» e una più immediatamente familiare al pubblico di giovani, studenti e universitari che frequentano la Fiera. Tullio De Mauro e Alessandro Bergonzoni introdurranno la parola Costituzione. Su Democrazia si confronteranno il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky e il direttore di Mondadori Libri Gian Arturo Ferrari; su Solidarietà il chirurgo Mauro Salizzoni e il teologo don Ermis Segatti; su Bandiera il fotografo Oliviero Toscani e il generale Fabio Mini; su Lavoro l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti e l’editorialista Piero Ostellino; su Identità il priore di Bose Enzo Bianchi e il sociologo Aldo Bonomi. In più, un incontro per i bambini in cui, sotto la guida di Roberto Denti – libraio e grande esperto di letteratura per l’infanzia – le voci di Teresa Buongiorno, Roberto Piumini e Della Passarelli spiegheranno la parola Repubblica, presente nei libri che loro stessi hanno dedicato alla Costituzione Italiana.
Il secondo ciclo, curato dal Circolo dei Lettori insieme all’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, si tiene in Sala Arancio: 60 minuti per 60 anni. Un articolo all’ora. Diciannove articoli, dalla Scuola alle Pari Opportunità, dai Diritti dello straniero alla Libertà personale, dalla Libertà di Stampa al Lavoro: ognuno commentato da una figura – magistrato, giornalista, storico, medico, scienziato... - che vi ha dedicato la propria missione e il proprio impegno quotidiano.


STUDY IN PIEMONTE, LA CITTÀ DELLA CONOSCENZA

Oggi su 110.000 studenti iscritti alle quattro Università del Piemonte 10.000 provengono da altri Paesi. Sono albanesi, romeni, russi, curdi, vietnamiti, pakistani, iraniani, indiani, israeliani, palestinesi, sudamericani... Una comunità internazionale che ha scelto Torino e il Piemonte per completare la propria formazione. Torino e il Piemonte si candidano quindi a diventare una comunità educante: una città dell’accoglienza e della conoscenza capace di formare nel segno del bello, del civile e del colto, tre valori fondanti per costruire una cittadinanza comune del XXI secolo.
L’assessorato all’Università e alla Ricerca della Regione Piemonte, guidato da Andrea Bairati, ha realizzato alla Fiera del Libro 2008 lo spazio Study in Piemonte, interamente dedicato alla comunità studentesca degli Atenei piemontesi. Study in Piemonte propone incontri e iniziative, coordinate dalla Regione Piemonte e ideate da Torino Youth Centre, un network di associazioni giovanili e universitarie e incubatore di nuovi progetti e prospettive.
Gli appuntamenti. La Biblioteca Internazionale, una raccolta di 1.000 volumi nelle lingue delle comunità straniere scelti e indicati dagli studenti stessi. La biblioteca sarà poi donata a una residenza universitaria piemontese. Speedbook, un faccia a faccia letterario di sette minuti per conoscersi attraverso un libro e per condividere esperienze di ricerca e di confronto. Living Library, la Biblioteca Vivente: libri/persona, scelti in un catalogo di titoli disponibili e prenotabili in base alle proprie curiosità, si raccontano e si lasciano «sfogliare» da lettori e lettrici. TorinoJazzLab, session dell’Orchestra Laboratorio Permanente del Piemonte che aggrega studenti universitari e del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. In che epoca scriviamo e leggiamo oggi? Grandi scrittori intrecciano le loro esperienze con gli studenti. Videobooks, interviste agli studenti stranieri ed Erasmus registrate durante la creazione della Biblioteca Internazionale.
E grazie al sostegno dell’assessorato all’Università e alla Ricerca della Regione Piemonte, tutti gli studenti universitari alla Fiera del Libro 2008 godranno del biglietto d’ingresso ridotto a 4 euro.

Lingotto Fiere
via Nizza, 280 - Torino
orari: giovedì, domenica e lunedì (10-22); venerdì e sabato (10-23).
Ingresso: intero 8 euro, ridotto da 2,50 a 6 euro

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