Realta' Incantata. La mostra comprende circa 40 immagini bianco e nero degli anni '80 dedicate ad argomenti vari - ritratti, moda, patria e Paesi stranieri, e una serie di 30 polaroid, realizzate negli ultimi anni. Le immagini piu' recenti portano avanti la metodologia visuale e filosofica in modo nuovo, tramite un'estetica inconfondibile: la mancanza di nitidezza e la distorsione cromatica.
Sibylle Bergemann è uno dei nomi più noti della fotografia tedesca, un personaggio che ha contribuito a scrivere la storia della fotografia. Con questa mostra, allestita presso la Galleria Grazia Neri e realizzata in collaborazione con il Goethe-Institut Mailand, dopo le tappe di grande successo presso la Akademie der Künste di Berlino e il Museum für Photographie Braunschweig, viene presentata al pubblico italiano una selezione di oltre 70 opere. La mostra comprende circa quaranta immagini bianco e nero degli anni ottanta dedicate ad argomenti vari – ritratti, moda, patria e Paesi stranieri, e una serie di trenta polaroid, realizzate negli ultimi anni.
Nel primo gruppo di opere si coglie molto bene il suo approccio enigmatico alla realtà, viene svelato uno sguardo soggettivo, intimo. Le immagini più recenti portano avanti la metodologia visuale e filosofica in modo nuovo; tramite un’estetica inconfondibile, la mancanza di nitidezza e la distorsione cromatica, esse creano uno spazio sospeso, con un forte impatto su chi le osserva. Il lirismo grafico delle opere di Sibylle Bergemann attira l’osservatore dentro le immagini, lo trattiene e non lo lascia più. Notizie sobrie da breve distanza, ricerca di tracce, risultati di un viaggio mentale fortemente sostanziato da una dimensione onirica: tutto questo è per lei la realtà – una realtà stupita, che stupisce, una realtà che appare incantata.
''Le fotografie di Sibylle Bergemann non svelano nulla. Raccontano il mistero, quello delle
cose e quello degli uomini. Non c’è flash che squarci il velo tra sogno e realtà né occhio di
fotocamera obbiettivo e incorruttibile. Lo sguardo è assolutamente soggettivo: “A me
interessa la periferia del mondo, non il suo centro. Solo ciò che non è intercambiabile ha
importanza. Se c’è qualcosa che non è del tutto a posto nei volti o nei paesaggi allora
cominciano a interessarmi”.
dal testo critico di Jutta Voigt
Galleria Grazia Neri
via Maroncelli 14 - Milano
Orario: lun/ven 9.00/13.00 - 14.00/18.00; sab 10.00/12.30 - 15.00/17.00
Ingresso libero