Studio Soligo
Roma
via Dardanelli, 25
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Fabrizio Campanella
dal 11/5/2008 al 11/6/2008
lun. 15.30-20, mar- sab 10.30-13 15.30-20

Segnalato da

Raffaele Soligo




 
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11/5/2008

Fabrizio Campanella

Studio Soligo, Roma

La dissonanza del flusso. Una quindicina di opere su tela per raccontare la sua idea dell'immagine. Forme geometriche dallo stile piatto e dalle forti relazioni cromatiche.


comunicato stampa

a cura di Gianluca Marziani

Una quindicina di opere su tela per raccontare la sua idea dell’immagine

Forme geometriche dallo stile piatto e dalle forti relazioni cromatiche. L’architettura dei quadri evidenzia un meccanismo di sintesi elaborativa che si lega ad una stesura totalmente piatta. Le zone geometriche dialogano su uno stesso livello, creando continuità tra colori e geometrie a contrasto. La sintesi crea così intonate tensioni armoniche, tesse le corde dissonanti sulle matrici di un medesimo spartito. Il risultato suona con implicite musicalità elettroniche, simile a quanto compie la composizione digitale di alcuni musicisti sintetici.

La formulazione è piatta, nel gergo internazionale si definisce flat. Un termine dal suono quasi liquido che racchiude un modello stilistico con ascendenze digitali, sorta di filiazione necessaria tra la cultura elettronica e l’immaginario cresciuto durante gli anni Novanta. Campanella mi sembra l’esempio lampante di un dipingere che non ha nulla di elettronico ma che dimostra evidenti influenze della cultura digitale. Una filiazione in termini di sintesi e flusso, secondo andamenti dinamici dei moduli linea e angolo che delineano lo scheletro metodologico dell’autore.

La storia della pittura parte dalla linea, da un incipit basilare che determina le possibilità infinite dello sguardo. Campanella, prediligendo il ritorno allo scheletro primordiale, ha concesso alla linea il tappeto ritmico della costruzione. La linea come modulo che determina geometrie adiacenti, sovrapposte, combacianti e conflittuali.

La definizione progettuale necessita però di una catarsi che cambi il destino della linea. A farlo ci pensa l’angolo che imprime spinta, propulsione, apertura. La linea mantiene l’ossatura del quadro, gli angoli sviluppano il sistema muscolare della forma, l’elastica disposizione al respiro geometrico di ogni modulo. Forza centrifuga e gravitazionale spingono gli elementi in dentro o in fuori, a destra o a sinistra, in alto o in basso: un ritmo che nasce dal rapporto automatico tra linee ed angoli, tra la sicurezza della forma (linea) e il passaggio evolutivo, inaspettato, fondamentale (angolo).

Fabrizio Campanella (1965) vive e lavora a Roma.

Studio Soligo
Piazza Cesarini Sforza, 25/a - Roma
Orari: lun. 15.30-20, mar- sab 10.30-13 15.30-20
Ingresso libero

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