Barbara Stefani parte da immagini di opere molto conosciute e ne sottrae elementi visivi. Giorgio Valvassori crea installazioni sommando piccoli oggetti per inscenare racconti che hanno il fascino dell'esotico.
Venerdì 9 maggio alle ore 18 si inaugura presso lo Spazio Comunicarte
di Trieste una mostra a due con le opere di Barbara Stefani e Giorgio
Valvassori.
La mostra è contrassegnata dai segni del meno e del più che
suggeriscono alcune possibili letture di questa mostra che mette in
paragone due modi di partecipare lala creazione artistica.
Barbara Stefani sottrae. Parte da immagini di opere molto conosciute
di maestri quali Hopper, Degas e ne sottrae elementi visivi. Questa
volontà di riduzione significa levare cose ad un mondo che è già
troppo pieno per risultare infine poi tanto poco interessante per le
finte necessità che produce. Le sue opere individuano luoghi e
concetti in cui si può respirare la libertà del silenzio e
immaginare percorsi alternativi. I paesaggi visivi, i racconti di
Barbara Stefani spesso costruiti su oggetti riutilizzati - che
conservano il sapore di un altro uso – sono struggenti proprio
perché si immagina che qualcosa stia per avvenire o sia già
avvenuto; questa incertezza rende lo stato di visione sospeso e la
durata dilatata di questa suspance appare simile agli affascinanti
film noir in cui la consapevolezza della perdita possiede il fascino
dell’eroico, della ferita accettata, del guardare avanti.
Giorgio Valvassori parla con il linguaggio della scultura per
inscenare racconti che profumano del fascino dell’esotico. La
sommatoria di piccoli oggetti che formano la sua installazione per lo
Spazio Comunicarte possiede elementi quali ordine e simmetria e
parallelamente una forma irregolare e stravagante. Il precario
equilibrio che ne sortisce, costituito dal rapporto tra materiali e
dimensioni diverse, tra suggestioni emozionali e impostazioni
concettuali, fa immaginare lontananze e mondi paralleli in cui il
disegno elegante e la raffinatezza formale non chiedono altro che
“fare belle mostra di se’”. Anche per questi motivi dunque
Valvassori si allontana da tutte quelle forme d’arte che ammiccano
superficialmente alla cronaca per porsi invece come creatore di
elementi compatti e definiti che divengono strumenti di un discorso
legato all’autonomia dell’arte.
Immagine di Giorgio Valvassori
inaugurazione venerdì 9 maggio 2008 alle 18.
Comunicarte
via San Nicolo' 29, Trieste
dal lunedi al venerdi 9-13 / 16-19, sabato 16-19
ingresso libero