Associazione Culturale Undergallery
Daverio (VA)
piazza Monte Grappa, 6
348 2202587

Danilo Alessandro Brutti
dal 9/5/2008 al 1/6/2008

Segnalato da

Silbernagl




 
calendario eventi  :: 




9/5/2008

Danilo Alessandro Brutti

Associazione Culturale Undergallery, Daverio (VA)

La Casadisegni. "l'artista affida il suo segno, il suo personale ed unico codice espressivo alle tele, sorta di immaginifico taccuino della propria mente, interrogandosi sul rapporto tra desiderio e potere, sul valore del libero arbitrio e della predestinazione, sulla relazione tra eros e thanatos" (Igor Zanti, curatore della mostra)


comunicato stampa

Mostra personale a cura di Igor Zanti

La galleria Undergallery presenta, in anteprima italiana, il nuovo progetto artistico di Danilo Alessandro Brutti, intitolato La Casadidsegni
La mostra, a cura di Igor Zanti, sarà aperta presso la sede di Daverio dal 10 maggio al 2 giugno 2008

Nel testo critico, a proposito delle opere di Danilo Alessandro Brutti presentate in mostra, Igor Zanti scrive:

“Danilo Alessandro Brutti recupera, con il progetto La Casadisegni, il valore semantico del segno e del disegno, prima forma di comunicazione non verbale, ma anche primo codice espressivo complesso e tramandabile, prima forma documentaria e archivistica, unica forma di espressione che favorisce la relazione intratemporale ed ultraspaziale e che ha permesso, all’essere umano, attraverso le sue strutture complesse- si pensi a questo proposito al ruolo fondamentale della matematica in ambito scientifico- di indagare i misteri dell’universo.

Come Fridolin in Doppio Sogno di Schnitzler, e come Goya nei silenzi della sua vecchiaia, l’artista affida il suo segno, il suo personale ed unico codice espressivo alle tele, sorta di immaginifico taccuino della propria mente, interrogandosi sul rapporto tra desiderio e potere, sul valore del libero arbitrio e della predestinazione, sulla relazione tra eros e thanatos.

Corpi nudi di un erotismo raffinato e decadente invadono, con un grafismo duro, spigoloso, che fa pensare alla tradizione fiamminga ed alle “delizie” di Bosch, lo spazio della tela, impadronendosene.
Figure, che mostrano il volto imprigionato da una placentare membrana, segno di un ancestrale nutrimento ma anche di appartenenza, di controllo, di dipendenza, vengono avvolte da spire rosse che si insinuano nei corpi, li perforano come esplosioni di energia o ne rubano l’essenza vitale.
Una scia rossa che punteggia, proprio come nel Giardino delle delizie di Bosch, le tele; un rosso che è strettamente connesso con il valore emblematico del sangue. Sangue che è fonte di vita, di rigenerazione-si pensi, a questo proposito, alla mensa eucaristica dove l’atto metaforico del nutrirsi del sangue e della carne del Cristo dona la vita eterna- ma, al tempo stesso, simbolo di perdita delle forze e di morte.

I protagonisti delle tele di Danilo Alessandro Brutti, privati del senso della vista, della dimensione spaziale che determina il personale e relativo hic e nunc, che fornisce la coscienza di esistere in un spazio ed in un momento ben preciso, privati della possibilità di poter desiderare ma anche di scegliere di desiderare, affidandosi, come marionette, ad una entità superiore, entità che dispensa nutrimento e vita ma, al tempo stesso, che regola e governa l’esistenza dell’essere umano, si intrecciano in una sorta di danza, in una rito (è interessante notare come le immagini proposte da Brutti si ricolleghino a livello formale e concettuale alla performance Slave of system dell’artista georgiana Irina Gabiani) dove, secondo una lettura di sapore nietzchano, l’apollineo cede il passo al dionisiaco.
Ed è proprio l’elemento dionisiaco, interpretato non come antagonista dell’apollineo, ma come sussidiario di quest’ultimo in una diversa scala di valori, che incuriosisce il nostro artista. Tale elemento è il simbolo di una forza irrazionale che, governata da una entità superiore e sconosciuta, a cui non obbligatoriamente è necessario attribuire un’ identità, domina gli eventi e gli uomini, privandoli della possibilità e della capacità di scelta e di giudizio

L’insieme delle opere nel loro silente susseguirsi nelle sale della Undergallery ricalca, in un crescendo emotivo, i ritmi poetici e concettuali proposti all’inizio del secolo scorso da Stravinskij nella sua Sagra della primavera (il titolo originale in francese svela il vero senso della composizione, infatti il termine “sacre” dovrebbe essere tradotto in italiano con la parola “rito” e non con la parola “sagra”) proponendo un percorso iniziatico che culmina nelle pitture nere- come abbiamo visto omaggio e riferimento a Goya nella Quinta del sordo-e con una scultura totemica”

Inaugurazione: Sabato 10 maggio 17-20

Galleria Undergallery Danilo Alessandro Brutti
Piazza Monte Grappa 6, 21020 Daverio (Varese)

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