Frammenti. Immagini pittoriche della Calabria: sono strati o fasce di paesaggi non abitati; sono colori distintivi di percezioni che si allineano paralleli.
La Donna Antica con il filo della memoria evoca il destino. Le sue dita dipanano e compongono frammenti di terre lontane. In Maria De Stefano riemergono così materiali e gesti antichi che restituiscono alla modernità testimonianze e creazioni che hanno formato con gradualità lenta la civiltà dell’espressione. Sono strati o fasce di paesaggi non abitati; sono colori distintivi di percezioni che si allineano paralleli: deserti ocra, verdi profondi, cerulei cieli che s’implementano caricandosi di azzurri e di blu, meravigliosi orizzonti di quella Calabria che ha accolto e ispirato l’artista.
I ricordi esistenziali sono punti, grumi e groppi che punteggiano le strip con destrezza. La fantasiosa gioca lenta ed adombra e inventa con dolcezza perché la Donna Antica è paziente ed ha un ritmo cadenzato e consonante con il ritmo del cosmo. A volte esso si placa e consente all’Altro di perdersi nell’intreccio o di ritrovarsi nel recupero di sé. Con De Stefano l’arte calabrese respira l’aria della cultura europea pur custodendo arcani disegni di lontane tradizioni rimeditate e riproposte. Così attingendo alla fonte della tradizione mediterranea l’artista sceglie le fibre di ginestra, di lino, di cotone, ma è la carezzevole seta filiforme, rigorosamente nazionale e preferibilmente calabrese, che ella dipana e tesse creando arazzi con un mix vario di tecniche dal soumak al chinè, al pointillè miniaturizzando paesaggi reali e fantastici.
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