La grande metropoli - New York City - in quanto tale e' l'oggetto di indagine di una ricerca complessa dell'artista che data dal 2001 al 2008. Attraverso la fotografia e l'intervento digitale, Virgilio costruisce un lavoro totalmente basato sull'idea di finzione.
"Presto (dicono) giungerà la neve
e l’America aspetta a ogni cantone,
ma io sento nella sera che declina
lento il presente, l’ieri troppo breve."
(Jorge Luis Borges, Elogio dell’ombra)
Metropolis è il titolo del lavoro di Marco Virgilio in mostra alla Galleria The New Ars Italica di Milano dal 13 al 31 maggio.
La grande metropoli – New York City – in quanto tale è l’oggetto di indagine di una ricerca complessa di Marco Virgilio che data dal 2001 al 2008.
Secondo la personale estetica di Virgilio, la metropoli è luogo da guardare. A partire da questa base concettuale, Virgilio applica alla città prima alcune procedure della fotografia, strumento per guardare il reale che sta davanti ai nostri occhi, e poi l’intervento digitale, strumento per guardare anche ciò che non ha esistenza nella realtà sensibile.
Costruisce dunque un lavoro totalmente e intensamente basato sull’idea di finzione, concetto che affronta da più punti di vista che vanno l’uno a rafforzare l’altro, sovrapponendosi e quasi generandosi l’uno dall’altro, con coerenza stringente: la metropoli è finzione, e la finzione è l’attività dell’immaginare, e dunque la costruzione di immagini che esistono nel mondo fisico e contemporaneamente nel mondo del virtuale.
Ci si trova di fronte alla consapevolezza di una rilettura dello spazio metropolitano che è in realtà una profonda riflessione sul linguaggio, sul metalinguaggio e la metafotografia. Virgilio, nei suoi lavori a colori di grande forza visiva, non è interessato a riprodurre la realtà come un fotoreporter, ma a riproporre e a studiare la sua rappresentazione, attraverso il filtro dell’immagine fumettistica, fortemente segnata dal gusto della società che l’ha prodotta.
La mostra di Marco Virgilio, che sinora non ha mai esposto, è in tal senso un esempio calzante. Il suo è un cammino lungo quasi trent’anni che da una sperimentazione legata a problemi percettivi propri della fotografia di reportage, si sviluppa nella straordinaria esperienza compiuta nelle grandi metropoli di tutto il mondo, tutto attraverso una profonda coerenza teorica e formale.
Inaugurazione 13 maggio ore 19.00
Galleria The New Ars Italica
Via De Amicis, 28 Milano
martedì a venerdì ore 11-14 e 16-19
lunedì e sabato ore 16-19