Personale. Rose antiche, costruite con grande attenzione cromatica, fatte di calde tonalita' dal cremisi all'amaranto donano alla tela un senso d'estetica estraneazione.
A Torino la galleria Manzoni
dedica una mostra al pittore Luca Bellandi, in bilico tra ricchezza formale e citazionismo antinaturalistico, apre inedite possibilità per manifestazioni di regolata poesia.
Livornese, studente d’Istituto d’Arte di Pisa, e laureato all’Accademia d’Arte di Firenze, Luca Bellandi nel seguire un programma così ordinato, trasmette l’impressione di avere le idee chiare sin dall’inizio. E sicuramente non si è sbagliato se nel 2007 il MUMI, Museo Michetti di Francavilla, gli ha dedicato una mostra di rilievo. Approdo avvenuto dopo generalizzati consensi in esposizioni cominciate nel 1990 e ormai programmate per il futuro con largo anticipo un po’ dovunque.
La personale che si inaugura il 15 maggio, mese che il detto popolare chiama mese delle rose, non potrebbe essere più azzeccata per osservare quelle dipinte da Bellandi.
Infatti la rosa è uno, ma non il solo, dei temi dominanti nei suoi lavori. Rose antiche, costruite con grande attenzione cromatica, fatte di calde tonalità dal cremisi all’amaranto donano alla tela un senso d’estetica estraneazione.
Definitivamente liberati dalla vetusta convenzione immagine-significato è possibile osservare con rinnovata piacevolezza l’assenza di peso dei soggetti di quadri come Lady raven, Perfect day, On dirty score, in cui l’autore intesse un gioco di appropriazioni e rimandi con certi decadentismi del naturalismo figurativo inglese, scrivendo con grafie ricercate i titoli delle proprie opere sulle stesse, in inglese.
Afferrare un difficile equilibrio, distillarlo all’interno e nella profondità della tela, facendo fluttuare fiori recisi da giardini della memoria o dell’immaginazione, inserire la presenza scenica di un elegante vestito femminile, svuotato fantasma di emozioni non più visitabili. Tableau vivant che documentano memorie di gusto giapponese in cui pappagallini e fiori dai colori inusitati si uniscono in uno scenario di calma sintattica e vivacità coloristica.
Circa trenta opere da contemplare, con i sensi desti, per cogliere la tinta diafana di una poesia pittorica che merita curiosa attenzione e scoperta.
Inaugurazione ore 18
Galleria Grafica Manzoni
via Manzoni, 27 - Torino
Orario: 9.30 - 13 e 15.30 - 19.30 chiuso lunedi
Ingresso libero