Il titolo "Dimensioni plastiche" intende composizioni modulari a tre dimensioni che si sviluppano nello spazio. In mostra si trovano infatti alcune sculture monocrome realizzate in materiale plastico e altre in ottone e alluminio.
Nell’ambito della mostra personale “Dimensioni plastiche” di Silvano Battistotti sono presentate opere in metallo, ottone, alluminio ottonato, che mostrano una sensibile differenza con quelle in materiale plastico acrilato.
Per “Dimensioni plastiche” intendiamo composizioni in aggetto modulari indipendentemente dal fatto che i loro componenti siano in plastica o in metallo, volendo significare con “plastica” un aspetto scultoreo del prodotto che comprenda le tre dimensioni dello spazio.
Detto questo vediamo ciò che differenzia queste opere in metallo da quelle in plastica. Nelle plastiche il volume dei singoli elementi si sviluppa tridimensionalmente, occupando gli spazi fra gli elementi, tanto da mettere in evidenza le componenti a blocco dei vari settori che si ripetono in modo ritmico per modo “retto” o per modo “contrario”. Ne risulta una sorta di magma ordinato che, attraverso il gioco sottile di luci ed ombre, esalta la compattezza dell’opera in un “unicum” ben articolato.
Il colore è rigorosamente monocromo in quanto è la struttura ritmica ad essere evidenziata, e non i rapporti tra superfici cromatiche; nel contempo l’espansione delle forme nelle tre dimensioni accomuna le opere a dei bassorilievi in cui la persistenza dei volumi, sia pure contratti od appiattiti, conserva ancora gli elementi propri della scultura.
Nelle “Dimensioni plastiche metalliche” invece è lo spazio a dominare mentre le barre metalliche articolano in modo autonomo la loro linearità che assume grande distacco dal fondo. Per cui si ha una contrapposizione tra il fondo (spazio) nero, tranquillo, indifferente, omogeneo, assoluto, ed i metalli in aggetto (gialli ottone) che creano una sorta di “melodia” sul nero (silenzio).
“L’appetito vien mangiando”, potremmo dire per indicare la raccolta progressiva di oggetti d’uso da parte di Silvano Battistotti. Ed il riciclo dell’oggetto usato viene affrontato come una sfida per poterlo riportare alla dignità di oggetto estetico. Una volta persa o esaurita la sua funzionalità, l’oggetto può ancora rendersi utile come multiplo o come elemento ritmico di composizioni geometriche o plastiche. É quello che puntualmente Battistotti cerca di realizzare nelle sue “dimensioni plastiche”. Qui la forma degli oggetti è assemblata al meglio, dal puro elemento che assume valore unico, ai due elementi, simili o diversi, che entrano empaticamente e dialetticamente in rapporto, agli assemblaggi multipli, in cui una nuova massa con richiami plastici scaturisce dalla somma di più elementi, uguali, simili o diversi.
Inaugurazione ore 19
ArteGioia107
Via Melchiorre Gioia, 107 - Milano
Ingresso libero