In mostra una serie di lavori realizzati negli ultimi 10 anni. Sono immagini prelevate dai media e dal quotidiano, dalle pennellate corpose e dai colori estremamente accesi, effettuate con acrilici, smalti sintetici e collage.
In occasione della mostra Emilio Giusti espone una serie di lavori di grande formato realizzati negli ultimi dieci anni e per questo estremamente eterogenei proprio perché appartenenti alle diverse "fasi" dell'artista. Sono immagini prelevate dai media e dal quotidiano, dalle pennellate corpose e dai colori estremamente accesi, effettuate con acrilici, smalti sintetici e collage.
Vedendo i quadri di Giusti si evince la sua ricerca artistica, estremamente introspettiva perché appartenente ad un mondo interiore ed al vissuto personale, che verte sulla rappresentazione della fragilità umana mediante la raffigurazione di immagini frammentarie. Per questo le sue tele non hanno titolo: come fossero specchi distorti di una realtà "altra", l'artista lascia allo spettatore il compito di interpretare ciò che vede, senza alcun suggerimento, tanto meno didascalico.
Spiega Pamela Cento: "Ogni opera è una con-fusione di segni e colori, una ridondanza che aggredisce il fruitore, spiazzato nel dover codificare così tanti stimoli ricevuti dal medesimo supporto bidimensionale. Verdi accesi e rossi sangue, si riversano sulla tela senza preoccuparsi dell'armonizzazione dei colori e del non riempire troppo lo spazio".
Emilio Giusti opera sulla scena artistica dagli annia Novanta. Ha partecipato a numerose esposizioni nazionali ed internazionali (Roma, Padova, Torino, New York). Il suo lavoro è indirizzato verso la forma artistica New Pop. L'artista si ispira a tematiche sociali e di vita quotidiana, usando a volte elementi derivanti dai media giornalistici.
Con un linguaggio pittorico molto personale Emilio Giusti costruisce quadri coloratissimi, misteriosi e inquietanti. Se da una parte il linguaggio dei graffiti fornisce un inzio grottesco e fortemente espressivo, dall'altra, quando lo spazio della tela viene composto in maniera unica e non frazionata in numerosi riquadri, lo spazio si popola di topi, teschi ed altri animali, gli esseri umani sono a nudo e la pittura ha la meglio su tutta la scena, prevalendo sul disegno.
Inaugurazione Mercoledì 28 maggio 2008, alle ore 18.00
Galleria Horti Lamiani - Bettivo'
via Giolitti, 163 Roma
lun-ven ore 9-18
ingresso libero