Nelle opere di Nino Ajossa, Raf Croce e Emilio Urbano i soggetti si riempiono di tinte sature o si riassumono in un segno, questi rappresentano ibride figure e ibridi paesaggi che appartengono alla nostra ibrida modernita'.
a cura di Caterina Venturini e Romina Guidelli
Nino Ajossa, Raf Croce, Emilio Urbano
Nella mostra Mixtus, il superamento dei canoni affidati alla riconoscibilità manifesta dei soggetti rappresentati, quindi di un figurativo d’immediata leggibilità, dimostra l’intenzione condivisa degli artisti che presentiamo: ritrarre l’immagine dei soggetti selezionati “dal-del vero”, attraverso un processo d’eliminazione o sovraccarico che si realizza in “corso d’opera”. Atteggiamento che denota l’approccio comune dei tre artisti nella concezione dell’opera e che si riflette su una tecnica espressiva guidata dal colore e dal gesto o dal segno grafico controllato, mezzi utili a restituire la proiezione di un’immagine indagata non solo nel suo potenziale estetico, ma soprattutto nel suo valore simbolico.
Per questo motivo, i soggetti nelle loro opere si “riempiono” di tinte sature o si “riassumono” in un segno: essi rappresentano ibride figure e ibridi paesaggi che appartengono alla nostra ibrida modernità. Emblemi di un contemporaneo che muove la sua evoluzione tra progresso e regresso, sempre alla ricerca di una Nuova alba.
Inaugurazione 1 giugno ore 18.30
Galleria Horti Lamiani - Bettivo'
via Giolitti, 163 - Roma
lun, mart e giov ore 9-14, merc, giov ven 14-17, dom 17-20
Ingresso libero