Rufa Rome University of Fine Arts Rufartgallery
Roma
via Benaco, 2
06 85865917
WEB
Mario Corinthios
dal 2/6/2008 al 19/6/2008
lun-sab 10-20

Segnalato da

Mario Corinthios




 
calendario eventi  :: 




2/6/2008

Mario Corinthios

Rufa Rome University of Fine Arts Rufartgallery, Roma

Omaggio a Richard Wagner. Un ciclo di dipinti ispirati all'Oro del Reno, al Crepuscolo degli Dei, al Parsifal, ma anche alla Passione secondo San Matteo di Bach, al Guglielmo Tell di Rossini e alla Piccola volpe astuta di Leos Janacek.


comunicato stampa

a cura di Andrea Romoli Barberini

Verrà inaugurata il 3 giugno 2008 alle ore 18,30 presso la RUFART Gallery in Via Benaco 2 (Roma), la mostra “Omaggio a Richard Wagner” a cura di Andrea Romoli Barberini. L’esposizione delle opere dell’artista romano Mario Corinthios (http://www.mariocorinthios.it), che rimarrà aperta fino al 20 giugno 2008 presso la Galleria della Libera Accademia di Belle Arti di Roma e che ha come filo conduttore il “mito dell’eterno ritorno”, comprende un ciclo di dipinti ispirati all’Oro del Reno, al Crepuscolo degli Dèi, al Parsifal, ma anche alla Passione secondo San Matteo di Bach, al Guglielmo Tell di Rossini e alla Piccola volpe astuta di Leos Janacek. La mostra rimarrà aperta dal lunedì al sabato, e rispetterà l’orario di apertura della RUFA, h.10,00 - 20,00, con ingresso libero.

Il progetto di un corpus di dipinti ispirati alle opere di Richard Wagner nasce negli anni ‘80. Il connubio con la musica sinfonica e operistica è uno dei temi ricorrenti dell’artista romano. “La filosofia di Wagner scaturisce dalla sua musica, e quest’ultima è anche pensiero, interpretazione e visione del mondo” scrive Mario Corinthios nel suo breve saggio sul compositore tedesco. “Il mito vive in noi e noi viviamo in esso. L’arte ha la peculiarità di rivelare, come fa il mito, la vera essenza del mondo e la forza visionaria dell’artista altro non è che la capacità di guardare oltre l’apparenza ingannevole della realtà, di fissare lo sguardo sul Tempo assoluto, metastorico e metafisico.

La sua sintesi artistica diventa in tal modo sguardo che svela, che rivela”. Così come il tema della “promenade” conferisce ai Quadri di una esposizione di Mussorgski armonia e coerenza, il tema unificante della mostra dedicata a Wagner è il mito dell’eterno ritorno, che è presente nei dipinti wagneriani, in particolare nell’Incantesimo del Venerdì Santo, ma anche nelle opere ispirate al Guglielmo Tell di Rossini, il cui sublime finale “tutto cangia, il ciel s’abbella” è tra le pagine musicali più belle di tutti i tempi, e nella Piccola volpe astuta di Leos Janacek, nel cui meraviglioso intermezzo orchestrale del primo atto -''il sogno ed il risveglio di Bystrouska''- il sentimento panico della natura vibra in un crescendo di rara intensità e di grande impatto emotivo. “Ogni mio dipinto nasce dalla musica e la presuppone”, spiega l’artista. “Le mie opere sono il frutto di un lungo e intenso scambio tra la musica e il dipinto, teso al raggiungimento di una compiuta e totale fusione.

Dipingere è accordare gli elementi della natura, è il dialogo del vento e del mare”. Nella Passione secondo San Matteo, l’artista ha inteso rappresentare il lato oscuro, complementare al mito ottimistico dell’eterno ritorno, e cioè il destino tragico dell’uomo, ambientandolo in una natura antropomorficamente partecipe. Al lutto dei cipressi rivolti verso l’alto come fiamme, simili a una triste nenia, al silenzio della terra e delle case cupe e senza finestre, fa eco il cielo con i suoi vortici di colori stagliati su uno fondo giallo che rievoca gli sfondi oro delle pale trecentesche. Il tema dominante del dipinto “bachiano” è quello della crocifissione, del sacrificio, tema centrale anche in tutta l’opera wagneriana e, in particolare, nell’Anello del Nibelungo, dove il concetto di morte, sacrificio e redenzione viene affrontato secondo un’ottica pagana e panteistica. Così come la Matthäuspassion di Bach, capolavoro assoluto e senza tempo nel quale viene affrontato il mistero della morte, si pone a fondamento di ogni ulteriore sviluppo della musica occidentale, così il dipinto “Matthäuspassion, Erbarme dich, mein Gott” precede concettualmente il ciclo pittorico wagneriano.

Ma nel destino tragico dell’uomo è inscritto anche il tema della rinascita, rappresentato dall’eterno rinnovamento della natura. Morte e vita sono così i due termini estremi entro i quali si dispiega il dramma dell’esistenza, in un’ottica di goethiana fiducia nelle “sorti progressive del genere umano”. Fiducia condivisa anche da Janacek, considerato che nemmeno la tragica fine della volpe riesce ad incrinarne l’ottimismo. La morte è, infatti, vinta dall'eterno rinascere della natura, dal perenne rinnovarsi della vita, che trova nel corteo finale degli animali della foresta la sua consacrazione.

Inaugurazione ore 18.30

Rufartgallery
Via Benaco, 2 - Roma
Orario: lun-sab 10-20
Ingresso libero

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