Casina delle Rose
San Casciano dei Bagni (SI)
Terme di Fonteverde

70% Acqua
dal 7/6/2008 al 13/6/2008
338 8479108
WEB
Segnalato da

Cinema and Art Projects per STB Group




 
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7/6/2008

70% Acqua

Casina delle Rose, San Casciano dei Bagni (SI)

Videoinstallazioni. 9 artisti e 13 installazioni sull'acqua come elemento consapevole. "La rassegna svela un aspetto relazionale molteplice nel tradurre in liberta' gli aspetti di una 'creatura' umana e spirituale, fisica e aerea, da cui traggono spunto gli artisti per eliminare luoghi comuni e rendere omaggio al suo potere." (Raffaella Guidobono).


comunicato stampa

a cura di Elisa Resegotti

con testo critico di Raffaella Guidobono: La nobiltà dell’acqua

9 artisti : Bizhan Bassiri, Violeta Caldrés, Silvia Camporesi, Alessandra Cassinelli, Hans-Hermann Koopmann, Maria Korporal, Luisa Rabbia, Stefano Scheda, Paolo W. Tamburella

con 13 installazioni per un un progetto di Mimma Nocelli

Qual’è l’indole dell’acqua, quale ne è la ragione? Quali i pensieri? L’elemento più antico del mondo ci osserva, si scioglie e si cristallizza nelle stesse forme, entra in letargo per conservare i ghiacci prima di sciogliersi nuovamente e restituire fluido vitale dalle sorgenti. L’idea di relazionarsi e divenire un elemento consapevole impone ancora più rispetto.

Sono passati 250 milioni di anni da quando le placche continentali flottavano nel riassestare Pangea, da cui si sono generati i primi esseri viventi, da cui sgorga la vita vera, e l’acqua resta tuttora il primo elemento, o l’elemento zero da cui tutto muove. Meriterebbe l’esistenza di un numero superiore all’1 per dichiararne l’importanza. Con queste premesse la rassegna video di Mimma Nocelli e Elisa Resegotti svela un aspetto relazionale molteplice nel tradurre in libertà gli aspetti di una “creatura” umana e spirituale, fisica e aerea, da cui traggono spunto 9 artisti per eliminare luoghi comuni e rendere omaggio al suo potere.

Alessandra Cassinelli nel titolo Guelta, esprime l’idea di conservare e tramandare. Guelta è l'ultima pozza d'acqua che rimane nel Sahara prima della stagione delle piogge. Per cui un po' l'ultima speranza. Pertanto è stata una grande fatica come sottomissione a un elemento tanto importante, con l’intento di valorizzare quanto diamo per scontato e non ''curiamo'' abbastanza. Come se sottostare a uno sforzo fisico e usare tanto tempo fosse un modo per interiorizzare il problema. Nel video-esito della performance di sei ore, distillata in 20 minuti, l’artista compie un gesto metodico per abbracciare e custodire dentro borse trasparenti un’intera piscina, vasca immensa prosciugata e resa solida, in grado di raccontare la consistenza e lo spessore di un elemento imprescindibile a cui dedicarsi, come nella ritualità di affetto quotidiano con lo stesso rischio di estinzione.

Autore di un originale approccio nella ricerca delle mutazioni e delle fasi di cambiamento sociale, Paolo w. Tamburella analizza il presente in India, Bangladesh nonchè gli extracomunitari in Francia e il popolo Latinoamericano negli Stati Uniti. L’artista ci allerta sulle questioni del nostro tempo, pondera sui confini della libertà degli esseri umani e sulle minacce all’identità territoriale che dovrebbe essere una certezza per tutti. La ricerca sfocia in piccole ma importanti soluzioni per attutire la violenza di diaspore e migrazioni di cui fornisce una visione scardinata dai canoni consueti, per immaginare un dialogo più efficace nei momenti cruciali di passaggio. Con Renga esplora il problema fondamentale delle risorse naturali nel mondo globalizzato soffermandosi sulle azioni intorno a una pompa dell’acqua di Madras, India (Renga è una marca di pompe d' acqua indiana). Una telecamera riprende semplicemente quello che accade intorno. I protagonisti sono gli abitanti del quartiere che entrano in campo con secchi e taniche colorate in un sussegurisi di umanita', fatto di faticose azioni meccaniche ma pieno di ritmo, vita e dignita'.

Attenta a rivoltare la materia senza retorica, semmai con un approccio neoinformale e surrealista, nel video Al di là dell’alba Luisa Rabbia mostra lo scorrere di un fiume rubino, la cui natura sanguigna riflette il corso naturale del tempo, da sempre tema cardine nel suo lavoro, mentre al contempo segue il fluire dell’esistenza segnata dal colore rosso di ferite di diversa intensità.

La giovane artista spagnola Violeta Caldrés gioca con la sensualità dell’acqua e dichiara di legare sempre al video il disegno, quale punto di partenza preparatorio. Due i lavori presentati, molto diversi fra loro, ma entrambi percorsi dall’aspetto ludico in un lavoro sensibile dove il tatto si eleva a senso fondamentale per unirsi all’elemento primordiale. Dentro la magia di un crepuscolo dorato una donna pare compiere un rito propiziatorio, le forme si mescolano, mutano in un processo quasi mistico e alterano la presenza terrestre in una condizione acquatica. Nel secondo video più formale, l’acqua si sdoppia, si lascia modificare, assume la forma di una grande goccia, per poi svelarsi un preservativo che duetta sotto un rubinetto, laddove la coreografia è minima ma molto studiata nei codici estetici e figurativi.

Da sempre Stefano Scheda sovverte le coordinate dello spazio visibile con un processo di svelamento illusorio. Le sue installazioni sono inserimenti di porte e specchi dentro le finestre di palazzi e monumenti o, come in questo caso, la collocazione di una tenda sulla riva del mare, dentro cui lascia traslocare una visione effimera di bagnanti dalla superficie specchiante di una spiaggia che appare e scompare tra le cortine della tenda. Il moto infinito delle onde restituisce il bisogno costante di riflessione sul tempo in relazione con lo spazio, tema portante della ricerca sul rapimento dello sguardo, la possibilità di condurlo e indurlo a suggerire un potenziale più largo della semplice offerta del nostro mondo reale. Il secondo lavoro Meteo rompe il suono soave di scorrere acqueo con individui-bersaglio in un crescendo violento il cui intento è comunque la riflessione pacata sullo stato del pianeta.

Ispirata dalla mitologia Maria Korporal introduce la pietra e la scultura dentro fiumi carsici, in una continua metamorfosi alternata a frammenti di teste e busti della classicità che riaffiorano uniti e separati in un loop infinito.

Legato al Magmatismo, quale pensiero-manifesto della chance di infondere energia all’arte attraverso la natura, l’artista iraniano Bizhan Bassiri si serve di lava e grafite. Nel video staglia una serie di immagini per fondere letteratura e poesia con le risorse idriche e materiali del pianeta in un tragitto personale e generazionale teso a descrivere il suo pensiero.

In dance, dance, dance Silvia Camporesi, cosciente del proprio tempo, affronta un viaggio onirico e si ispira alla pittura sacra per testimoniare la scelta di una posizione più positiva e aperta al dialogo. Animating Ophelia associa l’immagine sognata di una creatura simbolo di castità e purezza, la cui vita termina nell’acqua per la delusione con Amleto, qui intesa quale rinascita per l’amore autentico in generale.

In holy cattle and the sea Hans-Hermann Koopmann lascia dialogare la pittura con la necessità di movimento delle immagini di un video. La bianchezza dell’ondeggiare marino animata dal bagliore di una visione sacra, riproduce il ritmo lento del passaggio di vacche indiane sulla riva del mare in un evento continuo, ipnotico, dalla concretezza di una pratica giornaliera all’astrazione di sale, sabbia e polveri di marmo, come una metonimia della calma di una mandria che produce l’effetto di quiete e al contempo ne suggerisce il bisogno. Il secondo video virtual water pensato per una proiezione dall’alto è pura suggestione liquida. L’acqua è innocente, si guarda indietro senza rimpianti, compie viaggi di andata mentre il ritorno, di cui è spesso inconsapevole, la trasforma in vapore, pioggia e poi nuovamente terra. In ogni caso pare che mantenga memoria di una determinata forma nel passaggio da stato liquido a solido. Estremamente affascinante il concetto narrativo della memoria consente l’ardire di imporle la visione di un passato storico, nobile quanto la sua essenza.

Dalle coste del mar rosso ai ghiacci dell’antartide, dalle falde ignote di una sorgente al mare mediterraneo, le infinite attenzioni sul valore dell’oro blu nell’attualità rendono il tema volutamente universale. La prima Biennale Artica si terrà a Ushuaia entro la fine dell “anno polare internazionale”, il 2009. Recenti ricerche registrano allarmi per l’imminente fine dei giacimenti e dunque la discussione è più che mai accesa, fervida, mobile. La devozione altrettanto necessaria.

Raffaella Guidobono

Inaugurazione Domenica 8 giugno ore 12:00

Casina delle Rose
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