Il Festival sceglie un rapporto diffuso con il territorio svolgendo i suoi spettacoli in 30 diverse sedi teatrali e non della citta'. Un fitto programma e un progetto produttivo che mette in scena danza, musica, performance e installazioni di arti visive, proponendo un'idea di teatro interdisciplinare e avviando partnership internazionali.
Napoli ospiterà dal 6 al 29 giugno la prima edizione del Napoli Teatro Festival Italia
sotto la direzione artistica e organizzativa di Renato Quaglia. La rassegna
internazionale, voluta dal ministero dei Beni e della Attività Culturali e sostenuta da
Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli, è gestita dalla Fondazione
Campania dei Festival presieduta da Rachele Furfaro.
Il Napoli Teatro Festival Italia descrive da oggi la sua progettualità articolata: non solo
un programma di spettacoli (peraltro fittissimo e soprattutto internazionale): 38 debutti,
200 rappresentazioni, 15 paesi coinvolti, 2000 artisti, 9 lingue parlate, e anche un
progetto produttivo e promozionale che costituisce una compagnia teatrale del Festival
(europea), che produce direttamente nuove creazioni ideate per il Festival (17 lavori),
che produce e coproduce più della metà degli spettacoli che presenta (29 spettacoli sui
40 del programma), che commissiona nuovi testi per il teatro (14 testi originali), che
sceglie di ricomprendere nelle sue scelte artistiche anche la danza, performance e
installazioni di arti visive, la musica, proponendo un’idea di teatro interdisciplinare.
E’ un Festival che apre partnership produttive (e di reciprocità artistica) in diverse aree
del mondo: con i Festival di Singapore in Oriente, Manchester nel Regno Unito,
Santiago del Cile per l’America del Sud, Sibiu in Romania per l’Est europeo, Almagro in
Spagna. Che costruisce progetti per l’Unione Europea e rende disponibile le proprie
competenze di progettazione europea per le Istituzioni culturali italiane.
Il Festival inaugura un Master europeo di perfezionamento organizzativo promosso con
la collaborazione delle Regioni del Sud Italia, che durerà un anno, si terrà all’Università
di Salerno e per una fase di studio a Parigi. Il Festival sceglie un rapporto diffuso con la
città, creando partnership con alcuni dei suoi organismi teatrali e culturali (la prima
edizione elenca collaborazioni con 35 realtà e istituzioni napoletane) scegliendo di
svolgere i suoi spettacoli in 30 diverse sedi teatrali e non teatrali dell’intera città.
Il Festival annuncia sin dall’inizio una radicale e inedita (per le iniziative culturali e di
spettacolo italiane) connotazione ambientalista: aderirà alle normative europee di ecosostenibilità
in tutte le sue azioni e produrrà autonomamente tutta l’energia di cui ha
bisogno (grazie alla disponibilità della Regione Campania e con un progetto di
produzione di energia fotovoltaica, già attivo dal prossimo giugno).
A metà giugno, d’intesa con la Direzione Generale dello Spettacolo e l’ETI, organizza
con l’Agis le giornate professionali del settore teatrale, dieci anni dopo l’ultima edizione, per una sorta di stati generali del settore posto di fronte ai temi della devolution, di
nuove normative, della necessità di nuove strategie e politiche anche di
defiscalizzazione.
La Fondazione Campania dei Festival ha impostato sin dall’inizio il lavoro del Festival su
una dimensione triennale, sia nella costituzione di un nuovo staff di lavoro (che renderà
possibile l’organizzazione di un programma pluriennale), sia nelle scelte di
programmazione per i prossimi anni 2009 e 2010.
Nel 2009 il Festival si terrà da venerdì 5 a domenica 28 giugno 2009 e presenterà un
programma impostato sulle stesse sezioni: dal debutto del nuovo spettacolo della
Compagnia europea a opere e spettacoli dedicati al Settecento napoletano e alle nuove
creatività, alla drammaturgia (tra gli scrittori che hanno accettato di venire a Napoli e
scrivere un testo per il festival c’è Antonio Skarmeta, autore de “il Postino”). Tra i
progetti produttivi e co-produttivi: la “Divina Commedia” di Raffaello Sanzio (dopo
Avignone presentata in Italia, in versione integrale a Napoli), Elio de Capitani (con un
progetto su Heiner Muller), Tato Russo, Enzo Moscato, il National Theatre di Londra,
Karole Armitage (con una coreografia dedicata a Pulcinella).
Ventitre artisti per ventitre incontri. Il Napoli Teatro Festival Italia, in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli presieduta da Silvio Perrella, organizza la serie di presentazioni dei protagonisti per questa edizione del Festival. A partire da venerdì 6 giugno (alle ore 11.00, alle 12.00 e alle 17.00 – si consiglia di consultare il programma delle conversazioni) il festival presenterà tutti i giorni incontri tra i protagonisti del Festival, gli artisti, i registi, gli autori, esperti ed esponenti del mondo accademico e culturale.
Tra i moderatori Luca Scarlini, Gabriele Frasca e Sabina Ciuffini. Le sedi, oltre alle sale del Premio Napoli a Palazzo Reale, saranno il Gran Caffè Gambrinus, sul lato di via Chiaia, e per alcuni incontri anche la Libreria Guida, il centro culturale Grenoble, l’Accademia di Belle Arti.
Coinvolte attivamente in questo programma di incontri, oltre al Premio Napoli con cui il festival ha curato l’organizzazione delle conversazioni, saranno l’Università degli studi di Napoli Orientale, l’Università Federico II, la Seconda Università degli studi di Napoli, l’Istituto Cervantes, l’Istitut Français de Naples le Grenoble.
NAPOLIFILMFESTIVAL
Nell’ambito della rete di collaborazioni con altre istituzioni napoletane che, negli ultimi anni, hanno intensificato la vita culturale della città, il Napoli Teatro Festival Italia intreccia una relazione con il Napolifilmfestival, diretto da Davide Azzolini e Mario Violini.
Creato nel 1996 dall'Associazione Culturale Napolicinema, il Napolifilmfestival è una rassegna cinematografica indipendente che promuove la crescita culturale della città attraverso la conoscenza e il confronto del cinema internazionale. Il festival è composto da quattro concorsi (“EuropaMediterraneo” e “NuovoCinemaItalia” dedicati ai lungometraggi, “SchermoNapoli documentari” e “SchermoNapoli cortometraggi”) e da diverse retrospettive e incontri con attori e registi.
Nel corso della sua decima edizione, che si terrà dal 6 al 16 giugno presso il Cinema Filangeri, il Napolifilmfestival realizzerà una sezione del suo programma in collaborazione con il Napoli Teatro Festival Italia. La programmazione di questa sezione sarà collegata alla messinscena dei tre spettacoli Rendez-vous chez Nino Rota, Médée, Le Troiane. La presentazione di Rendez-vous chez Nino Rota sarà preceduta dalla proiezione di dodici film d’autore per i quali il maestro ha realizzato la colonna sonora. Alla messinscena di Médée e Le Troiane sarà collegata una selezione di storici adattamenti delle tragedie di Euripide realizzati per il cinema e la televisione
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biglietto intero 15 euro
ridotto (dai 12 ai 20 anni, oltre i 60 anni) 10 euro
bambini (dai 3 ai 12 anni) 5 euro
studenti universitari 5 euro
professionali 3 euro
biglietto cumulativo n. 3 spettacoli 30 euro
biglietto cumulativo ridotto n. 3 spettacoli 21 euro