Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea - Conservatorio di Santa Chiara
San Gimignano (SI)
Via Folgore, 11
0577 940348
WEB
Alain Bonnefoit
dal 13/6/2008 al 16/8/2008
tutti i giorni ore 11.00 - 18.00

Segnalato da

Serena Wiedenstritt




 
calendario eventi  :: 




13/6/2008

Alain Bonnefoit

Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea - Conservatorio di Santa Chiara, San Gimignano (SI)

L'anima a nudo. Sono esposti 22 olii su tela e su tavola, 12 tecniche miste, 11 sumi-e, 6 sculture e 15 disegni. Posture improbabili, espressioni estatiche, fusione segnico-cromatica tra volumi e fondo; in certi casi la bidimensionalita' e' talmente accentuata che la figura si staglia dal fondo solamente per mezzo dei propri contorni abilmente marcati.


comunicato stampa

a cura di Maurizio Vanni

La mostra “Alain Bonnefoit. L’anima a nudo”, che si inaugura il 14 giugno 2008 alle ore 18 alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” di San Gimignano vuole ripercorrere i quaranta anni di attività pittorica dell’artista francese che nella sua personale ricerca ha sperimentato i più diversi mezzi espressivi.

Per avere un’esaustiva panoramica del suo lavoro saranno così esposti fino al 17 agosto: 22 oli su tela e su tavola, 12 tecniche miste, 11 sumi-e, 6 sculture e 15 disegni.

Una retrospettiva sull’opera di Alain Bonnefoit potrebbe voler dire ripercorrere, attraverso i suoi nudi femminili, quel periodo storico artistico rimasto in disparte rispetto al concettualismo della fine degli anni Sessanta, ovvero quel settore della cultura che, pur assecondando i mezzi espressivi contemporanei come la fotografia, la video-arte e tutte le discipline comunicative collegate all’arte elettronica, è rimasto coerente al proprio credo esistenziale basato sull’homo faber.

Per artisti come Bonnefoit, infatti, sembra che il tempo si sia fermato, ma questo non vuol dire che nelle sue opere si percepisca un’involuzione stilistica o una regressione primordiale. Al contrario, l’artista francese ma italiano d’adozione, ci dimostra come si possa essere contemporanei anche con un mezzo espressivo tradizionale.

Vedere lavorare Alain Bonnefoit corrisponde a una gioia emotiva: l’artista di fronte alla modella entra quasi in una sorta di trance creativa e lavora sospinto da un vero e proprio stato di grazia. I suoi sumi-e – tecnica orientale basata sull’utilizzo di fogli speciali e chine particolari dove il pennello non deve mai lasciare la carta –, le sue tecniche miste e i suoi dipinti ad olio non corrispondono mai a semplici ritratti, non ci riconducono al concetto classico di nudo, non hanno niente a che vedere con le Veneri rinascimentali, ma in alcuni casi potrebbero sembrare dei ritratti ideali di corpi-contenitori d’anima.

Posture improbabili, espressioni estatiche, fusione segnico-cromatica tra volumi e fondo – in certi casi la bidimensionalità è talmente accentuata che la figura si staglia dal fondo solamente per mezzo dei propri contorni abilmente marcati – e grande libertà del colore: se da una parte il sumi-e potrebbe essere considerato una delle tecniche di maggiore libertà espressiva, dall’altra, con i dipinti ad olio, è il colore a giocare il ruolo di agente che sconvolge la prevedibilità di un soggetto che non appare mai come ci aspetteremmo.

I nudi femminili di Bonnefoit ci stupiscono, ci incuriosiscono, ci meravigliano, ma dopo aver dedicato un po’ del nostro tempo a una visione più approfondita, ci rassicurano e ci fanno immergere in un’atmosfera che ci conduce oltre il soggetto e ci permette di percepire le giovani anime ribelli imprigionate dal velo di Maya che cripta tutte le cose del mondo.

“I suoi dipinti ad olio e le sue tecniche miste – come scrive il curatore della mostra Maurizio Vanni nel catalogo della mostra – propongono dei nudi di donna più suggeriti che rappresentati, collocati in un’atmosfera senza tempo, magica e per questo non reale, che immediatamente proiettano lo spettatore a ridosso di uno stargate dimensionale. Al di qua di questa linea i suoi lavori ci appaiono come sinuosi nudi di donna, dei corpi privi di abiti proposti, talvolta, attraverso bizzarre e improbabili posture che sprigionano passionalità e voluttà. Il corpo sembra stagliarsi a tal punto dal fondo da creare una sorta di lacerazione cromatica, di taglio dolce ed enigmatico. Al di là di questo confine immaginifico potrebbe trovarsi un nudo di donna inteso come pretesto per cercare il fulcro di tutte le cose. L’essenza della realtà o ciò che in filosofia potremmo definire la verità della verità. Se così fosse lo spettatore non dovrebbe più accontentarsi di seguire le linee di superficie, ma dovrebbe considerare il nudo come un mezzo piuttosto che un fine”.

NOTE BIOGRAFICHE


ALAIN BONNEFOIT

Pittore, incisore e scultore, nasce a Parigi, nel quartiere di Montmartre, nel 1937. Dal 1953 frequenta l'École des Arts Appliqués e dal 1956 l'École des Beaux Arts di Parigi poi, dal 1959, anche l'École des Beaux Arts di Bruxelles (sezione “Incisione e scultura”). Dal 1961 pratica per due anni lo studio dello scultore Volti che diventerà suo maestro d’arte e di vita. Nel 1964 approda alla forma d’espressione che lo ha poi reso famoso, il nudo femminile. Nel 1965 si trasferisce in Toscana, pur mantenendo il proprio studio di Parigi. Il suo primo viaggio in Giappone avviene nel 1973: un’esperienza che lo segna profondamente.

Lì scopre e studia la tecnica del sumi-e che approfondisce tornando spesso in Oriente e di cui oggi è maestro. In questi suoi quaranta anni di carriera, Bonnefoit ha sperimentato i più diversi mezzi espressivi: dalle tecniche miste su carta intelata, ai dipinti ad olio, alle litografie ed incisioni originali, ai suoi eleganti sumi-e fino alla scultura.

Dalla fine degli anni Ottanta si segnalano importanti esposizioni a Parigi, Vichy, Angers, Toulouse, Sion, Le Havre, Bièvres, Metz, Juan-les-Pins, Venezia, Pisa, Firenze, Milano, Siena, Lille, Grenoble, Nantes, Marseille, Strasbourg, Reims e Brion. Dagli inizi degli anni Novanta la vera esplosione artistica: le richieste di mostre personali si moltiplicano rapidamente, così come il successo di critica e di pubblico. Rilevanti le mostre di Tokyo, Roma, Parigi, Losanna, Osaka, Orléans, Los Angeles, Luxembourg, Martigny, Firenze, Cannes, Bruxelles, Kyoto, Chaumont, Lyon, Certaldo, Bordeaux, Seoul, Ludwigshafen, Siena, Pietrasanta, Tahiti, New York, Kwangju, Napoli, ecc. Sue opere si trovano in strutture pubbliche giapponesi, coreane e francesi. Attualmente continua a vivere tra la Francia e l’Italia, che ormai considera come una seconda patria.

MAURIZIO VANNI

Museologo, critico, storico dell’arte e specialista in Art Management. Nel settore dell’arte ha da sempre svolto attività di curatore e di project organization, con la creazione di progetti culturali e sviluppo del relativo piano strategico e di comunicazione. Ha pubblicato 74 libri. Tra i volumi recenti: Surrealisti. Tra ragione e istinto, Gruppo Cobra. Creatività e provocazione, Il Nouveau Réalisme e la cultura contemporanea, André Masson. La ricerca dell’oltre, Robert Combas. Joke-r, Sandro Chia. La solitudine dell’eroe, Mondi paralleli. Ars Elettronica – Hybrid moments e Igor Mitoraj. Ferro. Ha tenuto conferenze, creato progetti museologici e curato più di 400 esposizioni d’arte in musei, fondazioni, università o importanti gallerie in Italia, Francia, Russia, Turchia, Lettonia, Germania, Argentina, Cina, Taiwan, ecc. È Direttore della Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea di Forlì ed è membro del Comitato Scientifico della Fondazione-Museo Primo Conti di Fiesole. Attualmente sta ordinando il Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art).

Inaugurazione ore 18

Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "Raffele De Grada"
Via Folgore, 11 - San Gimignano (SI)
Orario: tutti i giorni ore 11.00 - 18.00
Ingresso: euro 3,50/2,50 (il biglietto include l’ingresso alla mostra, al Museo Archeologico, alla Spezieria di Santa Fina e alla collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea)

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