Prospettive frontali e olio su tela dissimulano una pittura che trae spunto da immagini di seconda mano attinte fino a qualche tempo fa da internet e cataloghi pubblicitari, ora fotografie scattate da amici o dall'artista stesso.
a cura di Alessandra Pace
La Galleria Enrico Astuni è lieta di presentare la mostra personale del pittore tedesco, curata da Alessandra Pace.
Prospettive frontali e olio su tela dissimulano una pittura che trae spunto da immagini di seconda mano attinte da fonti prosaiche: fino a qualche tempo fa internet e cataloghi pubblicitari, ora sempre più fotografie scattate da amici o dall’artista stesso. Rielaborate digitalmente ed editate, queste immagini si trasformano in modelli per quadri di “genere” raffiguranti soprattutto interni di luoghi pubblici (musei e aeroporti), appartamenti stereotipati (antichi e moderni), oppure scorci cittadini e facciate di edifici, ricostruiti secondo un taglio da formato televisivo - reality TV, poliziesco, film in costumi d’epoca.
Le atmosfere risultano artificiali come set cinematografici; gli oggetti raffigurati sono inquadrati come in un rotocalco, uno schermo di computer o di televisore. A questo si aggiunge un maggiore livello d’astrazione dell’immagine rispetto all’originale, perchè ingrandendo si riduce la risoluzione, e i dettagli si appiattiscono in piani e linee sovrapposte, e in aree di colore sfocate.
Le composizioni così “geometrizzate” instillano il dubbio che la realtà sia stata sfalsata: i quadri sono attraenti, ma cosa rappresentano veramente? Alla metafora classica del quadro come finestra sul mondo, legato a una prospettiva antropocentrica pre-copernicana dell’universo, si sovrappone la prospettiva media-centrica, in cui è lo schermo al plasma a fornire la visione del Globo. Martin Borowski presta un occhio smaliziato rispetto alle nozioni ingenue di realtà e riflette sul ruolo della pittura in un mondo mediatizzato.
Cenni biografici: nasce a Hoyerswerda nel 1970, studia all’Accademia di Dresda, risiede a Berlino. Fra le mostre collettive ricordiamo: I can only see things when I move. Positionen zeitgenössischer Kunst auf Papier, purchases of the Kupferstich-Kabinett, Residenzschloss Dresden (2007); Biennale di Praga 2 + Zeitgenössische Kunst aus Dresden und Leipzig - Innovation und Tradition, Museo Municipal de Malaga (2005); 94-04 Zehn Jahre Gesellschaft für moderne Kunst in Dresden e.V. Die Moderne in Dresden – Erwerbungen und Leihgaben, Albertinum + Fehlfarben, Galerie Neue Meister, Staatliche Kunstsammlungen, Dresda + About Painting, The Tang Teaching Museum and Art Gallery at Skidmore College, Saratoga Springs, NY (2004); Wunschbilder, Museum der bildenden Künste Leipzig + Split Points, National Gallery Praga (2002). Collezioni pubbliche: Galerie Neue Meister, Dresda; Guggenheim Museum, New York; Kunstfonds Staatliche Kunstsammlungen Dresda; Städtische Galerie Dresda.
Inaugurazione sabato 14 giugno ore 18,30
Galleria Enrico Astuni
Piazza Duomo, 3 Pietrasanta (LU)
orari: 10.30 -13.00 / 17.00 - 20.30 - lunedì chiuso
ingresso libero