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Un posto sulla terra
dal 19/6/2008 al 19/6/2008
15-21

Segnalato da

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19/6/2008

Un posto sulla terra

neon>campobase, Bologna

Una giornata dedicata alla relazione presenza-sparizione nelle arti sceniche e visive in occasione dei primi 10 anni di Art'O. Eventi e interventi critici in linea con la tematica che fa da collante alla nuova pubblicazione. Si inizia con la performance di Alessandro Panzavolta insieme al gruppo Orthographe, a seguire Snejanka Mihaylova, a cura di Piersandra Di Matteo.


comunicato stampa

a cura di Piersandra Di Matteo

Una giornata dedicata alla relazione presenza-sparizione apre i festeggiamenti dei primi dieci anni di Art’O, rivista di politica e cultura dedicata alle performing arts.

Alcune storie di affondamenti marittimi riferiscono che i naufraghi scrivono il proprio nome sull'acqua prima di inabissarsi nell’ignoto spazio profondo. Un posto sulla terra è proprio il luogo di quella scrittura visibile dal cielo in giù, e dal fondo del mare in su. Si potrebbe dire anche che è l’enunciazione perentoria e assertiva di una indeterminatezza spaziale. Quale posto? Dove? Per dove? E soprattutto un posto per chi?
Un posto sulla terra ospita il congegno visivo ideato da Alessandro Panzavolta degli Orthographe. Una lente alla finestra come sorgente proiettiva è l’organo ottico che consente all’esterno di essere presente in un interno. L’immagine che affiora sui muri della galleria ha a che fare innanzitutto con l’apparire delle cose. Un panorama curvato dello spazio esterno risuscita in un'immagine parietale di continuo minacciata da distorsioni prospettiche, da processi di dissolvenza prodotti dalle condizioni atmosferiche, da una maggiore o minore presenza di illuminazione naturale. Questo dispositivo analogico non immobilizza gli oggetti nella loro consistenza visiva, ma ne adombra la sparizione. Denuncia che l’apparire delle cose, il loro apparire alla presenza, è internamente travagliato da un tempo che tra-scorre, e introduce una turbolenza nella rappresentazione che tenta di cogliere colori e suoni di chi vive quotidianamente la città.
Per Snejanka Mihaylova la presenza è il rovescio di una faglia nell’impero normativo della scrittura. La sua duplice azione – installativa e performativa – Ghost Word è un guanto e, ad un tempo, il suo rovescio. È il tentativo di dare corpo al Silenzio.
La sua opera è l’assillo di una voce assente che viene collocata nelle pagine del Dizionario di Retorica e Stilistica. Sul corpo del foglio è tracciata la parola fantasma che turba l’ordine non manipolabile dei lemmi. Inserire questa parola e la sua definizione non è affatto evocare la cosa mancante, è piuttosto un luogo di rilegatura e brossura che espone la presenza di una sparizione. Ecco che la parola mancante prende corpo quando ha la possibilità di essere tangibile, un oggetto visibile che rientra nel suo ordine, quello del discorso. Anche l’azione performativa di Snejanka Mihaylova vive di questo rovesciamento che produce il fading del soggetto del chiacchiericcio e lo ricolloca fisicamente nello spazio. In altre parole, l’opera e l’azione si compongono provocatoriamente del medesimo slancio. Un posto sulla terra visibile (a) capo-volto, un qui e ora alla rovescia, un’esplorazione retorica che sfida la manifestazione materiale del discorso.

Si ringrazia:
Gianni Manzella, Marisa Marchioro, Radio Fujiko/ Claudio Succi, Francesca Divano, Manuel Zane, Eleonora Felisatti, Melina Vicèn, Anna Santomauro, Matteo Tononi, Erica Scopoli

Alle 19.00 Enrico Pitozzi, redattore della rivista e docente di “drammaturgia dei nuovi media” presso il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna, presenta le linee guida che hanno portato all’ideazione di Art’O #25. A seguire, Damiano Cantone, docente di Estetica presso la facoltà di Architettura della Università degli Studi di Trieste, autore di numerosi interventi su Deleuze, Lyotard, Žižek, del quale ha tradotto in italiano alcune delle principali opere, co-direttore della collana di filosofia Volti presso la casa editrice Mimesis e redattore della rivista di filosofia aut aut, articolerà una discussione dal titolo Occhio/sguardo, occhio/mano. Negli ultimi anni, due pensatori che hanno prestato un particolare interesse alle arti visive, Gilles Deleuze e Slavoj Žižek, hanno cercato di affrontare il problema a partire da un tema diverso: quello dello sguardo. Per il primo, si tratta di pensare a partire dalla sparizione, dall’elisione dello sguardo, concetto ancora troppo legato alla coppia soggetto-oggetto; per il secondo invece è possibile separare lo sguardo dall’occhio e dalla sua funzione di guardare, ritrovandolo quindi oggettivato nella realtà. Dal confronto fra le due posizioni, possono nascere motivi di riflessione interessanti per le pratiche artistiche contemporanee.

Durante la giornata sarà inoltre possibile acquistare pacchetti promozione e numeri arretrati di Art’O a prezzi vantaggiosi.

Immagine: Cesare Fabbri, Un posto sulla terra

Programma:

performance/installazioni
h. 15.00 > 19.00

Orthographe
UN POSTO SULLA TERRA

Snejanka Mihaylova
GHOST WORD

h. 19.00
Presentazione Art’O # 25
a cura di Enrico Pitozzi
a seguire interviene
Damiano Cantone
Occhio/sguardo, occhio/mano

INFO/PRESS:
Jacopo Lanteri jacopo.lanteri@art-o.net t.m. +39 3381108076

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Via Zanardi 2/5 Bologna

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