Musei Civici di Palazzo Avalos
Vasto (CH)
piazza Lucio Valerio Pudente, 5
0873 367773
WEB
Aqua. Incontrarti 2008
dal 5/7/2008 al 2/8/2008
19-24
WEB
Segnalato da

Laboratorio d'arte Mondo a colori




 
calendario eventi  :: 




5/7/2008

Aqua. Incontrarti 2008

Musei Civici di Palazzo Avalos, Vasto (CH)

Le proposte del Premio Vasto. L'esposizione raccorda al suo interno le singolari interpretazioni del tema dell'acqua con dipinti, fotografie, sculture ed installazioni di 8 artisti. Ospite straniera la disegnatrice egiziana Soha Hassan Youssef. A cura di Daniela Madonna.


comunicato stampa

a cura di Daniela Madonna

Si avvia ad una densa stagione di appuntamenti artistico-culturali l’effervescente rassegna “IncontrArti”, da ormai sette anni impegnata nella promozione di giovani artisti di talento.

Organizzata dal Laboratorio “Mondo a colori” in collaborazione con il “Premio Vasto d’arte contemporanea”, dal 6 luglio al 3 agosto l’esposizione ospiterà, presso la Sala Michelangelo in Palazzo d’Avalos, a Vasto, opere dedicate al tema dell’acqua, bene di inestimabile valore ed elemento archetipico di insondabile pregnanza.
La mostra, intitolata appunto “Aqua”, raccorderà al suo interno le singolari interpretazioni del tema da parte dei dipinti di Domenico Di Genni, Simone Lammardo, Federico Mazza e Sergio Padovani, delle sculture di Dario Giancane, delle fotografie di Veronica Vallini e delle installazioni del duo PetriPaselli (Matteo Tommaso Petri e Luciano Paselli). Accanto a tali artisti italiani, “IncontrArti” accoglierà inoltre la delicata espressività della disegnatrice egiziana Soha Hassan Youssef.

I nostri corpi sono costituiti da quattro elementi. C’è qualcosa di solido, sensibile al tatto, che proviene dalla solida terra; c’è un calore e una vista sensibile alla luce, che non può esistere senza fuoco; ci sono parti ricche d’aria (spiritus), come i vasi che chiamiamo arterie; c’è dell’umidità, come il sangue e gli altri umori. L’umore non può esistere senza acqua né il respiro senza aria; dunque nei nostri corpi c’è una porzione d’acqua, una d’aria, una di fuoco, una di terra.
Credo che sia per questo motivo che gli Antichi chiamano l’uomo «piccolo mondo» (mundum brevem); la definizione è giusta, poiché il mondo intero e l’uomo, nella sua completezza, possiedono gli stessi costituenti, un corpo formato dalle medesime materie, un’anima della stessa natura.
(Calcidio, Commentario al Timeo di Platone, CCII)

La citazione di Calcidio, misterioso filosofo greco del IV sec. d.C., vuole introdurre la riflessione su cui si basa l’annuale esposizione delle Proposte del Premio Vasto.
Pur limitandosi alla semplice considerazione di ordine fisico operata dal neoplatonico, giova sottolineare, entro la trama delle sue parole, la centralità della concezione dell’uomo inteso come microcosmo, tanto cara allo sviluppo del pensiero occidentale e non.
L’essere umano custodisce al proprio interno la mescolanza dei quattro elementi, incarnandone la mirabile sintesi e rappresentando una particella integrale e sostanziale della natura. La sua complessa razionalità e la sua nobile spiritualità non possono cancellare tale verità incontrovertibile; dovrebbero, anzi, condurlo a riscoprire le proprie radici ataviche, troppo spesso sommerse da elucubrazioni estranianti e frenetiche.
Tale osservazione invita l’umanità contemporanea a rinnovare il sentimento di appartenenza e di rispetto nei confronti della physis di cui fa parte, spesso considerata un inanimato contenitore di esistenze voraci e nel contempo effimere, oppure un patrimonio non equamente condiviso di cui abusare senza pensare alle generazioni presenti e future.
Accogliendo l’appello della natura ferita, IncontrArti inaugura un ciclo di esposizioni dedicato ai suoi principi fondamentali: acqua, terra, aria, fuoco. L’ispirazione “ecologica” del discorso si apre all’efficace scavo metaforico dell’inventio artistica, in grado di connotare di sfumature private eppure condivisibili l’interiorizzazione di temi vicini all’esistenza di ciascuno.
Il ciclo espositivo prende avvio dalla mostra Aqua, in omaggio all’elemento liquido ritenuto da Talete (VII a.C.) l’arché (principio primo e generatore) di tutte le cose. Molte cosmogonie arcaiche, del resto, avevano presupposto l’origine acquatica dell’universo e la stessa mitologia greca aveva attribuito ad Oceano, figlio di Urano e Gea, il ruolo di iniziatore della vita sulla terra.
Sacro elemento che distrugge (si pensi al racconto del diluvio universale, presente nella Bibbia ma anche nella tradizione di numerose civiltà del passato), purifica e redime (come nel caso del rito del battesimo, o delle abluzioni induistiche nel Gange), grazie al suo ciclo di incessante trasformazione la fluida mater esemplifica il costante percorso metamorfico della materia, che solo lo spirito può dotare di non ovvi significati sovrasensibili.
Tralasciando l’approfondimento della rappresentazione artistica dell’acqua nei secoli, che in questa sede risulterebbe in ogni caso schematica e poco esaustiva, lasciamo spazio piuttosto alle opere presentate dai protagonisti di IncontrArti 2008, nel tentativo di coglierne possibili suggestioni.

Domenico Di Genni ha interpretato il tema proposto trasferendo sulla tela la sferzante vitalità di fiumi che, tuffandosi da altezze imponenti, precipitano verso il basso gorgogliando e adornandosi di arcobaleni evanescenti. L’artista si è lasciato incantare, dunque, da paesaggi reali: cascate sudamericane e africane dinamicamente incantevoli. La tecnica pittorica utilizzata, energica e decisa, registra il senso di sospesa fragilità e di titanica dignità che alberga nel cuore dell’uomo al cospetto della forza della natura.

Nelle opere di Dario Giancane l’anima scivolosa e inafferrabile dell’acqua è resa attraverso l’abile sottomissione del metallo, lavorato secondo la sapiente tecnica dell’ageminatura. L’elemento incolore sembra lottare con le tinte magmatiche dei fondi, condensandosi in biancheggianti emersioni che si infrangono in frammenti sperduti di materica luminosità.

Simone Lammardo raffigura l’acqua in rapporto al mondo dell’infanzia, quasi estendendo il fruscio delle percezioni amniotiche oltre il confine della vita uterina. Che si impigli in forma di lacrima tra le ciglia o rievochi prodigiosi medicamenti casalinghi, il trasparente composto è legato ai passaggi di una crescita forse mai totalmente compiuta. Così ritorna, simbolicamente, nel baratro su cui dondola un occhieggiante Pinocchio, burattino perplesso e bambino mancato.

Affascinato dalla dimensione routinaria e distratta che interessa la percezione visiva dei luoghi familiari o conosciuti “di passaggio”, Federico Mazza li filtra attraverso un sottile velo di vapor acqueo che crea un effetto straniante rispetto alla lettura convenzionale della realtà. Sottoposte ad una sorta di provocata miopia, le sagome che albergano nei suoi quadri fluttuano sul filo dell’indistinto, mediatrici di una bellezza sfocata ma intensa. Quella bellezza che popola il quotidiano senza fare rumore.

Nelle tele di Sergio Padovani, dominate dall’infinita gamma di toni che vanno dall’oscurità più profonda all’abbacinante fulgore del bianco,l’acqua si spoglia completamente del proprio valore lustrale. Che sia assente o presente, la liquida essenza è metafora dell’isolamento in cui sono coinvolte figure sofferenti e inquietanti. Un senso di decadenza e di inanità pervade il racconto dei loro sguardi, negati allo spettatore oppure confitti in una cupa rassegnazione.

L’installazione del duo PetriPaselli (Matteo Tommaso Petri e Luciano Paselli) conserva un’impronta contestuale di petrarchesca memoria. Nel luogo in cui si ritiene che il poeta abbia scritto il noto componimento Chiare, fresche et dolci acque (Fontaine-de-Vaucluse), gli artisti vedono affacciarsi, sulla specchiante e accogliente superficie sorgiva, giocose costruzioni realizzate con coloratissimi mattoncini. Meditano su tale presenza, in un’operazione anch’essa poetica, celebrando la creatività infantile e la capacità individuale di dare un nuovo senso alle cose.

Veronica Vallini coglie, con i suoi scatti fotografici, le tante parvenze del libero spirito acquatico. Tramite l’obiettivo ne insegue le piroette, le evoluzioni in bolle e gocce, il rapido sparire in gorghi silenti. Tinte accese evidenziano la fugacità di forme e consistenze destinate a eclissarsi senza lasciare tracce, come il vapore leggero che assedia vitrei scoscendimenti o le scie zigzaganti che sembrano cercare la scorciatoia per ricongiungersi al cielo.

La delicatezza grafica di Soha Hassan Youssef, infine, rappresenta un’acqua cristallina abitata da disinvolti pesci rossi. Con tratto sicuro e fluente la giovane artista riproduce la danza spontanea dei piccoli nuotatori, cullati con materna naturalezza dall’elemento loro più congeniale. La restituzione disegnativa è semplice, immediata e armoniosa, dotata di una incantevole spontaneità.
La gradita presenza dell’autrice egiziana sottolinea l’escursione di IncontrArti in territorio internazionale. Fatto, questo, che certamente arricchisce la settima edizione dell’evento di un peculiare valore aggiunto.

Daniela Madonna

L’esposizione, come da tradizione, sarà supportata ed arricchita da eventi collaterali dedicati ai bambini e alle loro famiglie: visite guidate, laboratori didattico-artistici, seminari musicali.

Inaugurazione Domenica 6 luglio, ore 19.00

Musei Civici di Palazzo Avalos
Via D' Avalos Gonzaga, 1 - Vasto (CH)
ore 19.00/24.00 (ingresso gratuito)

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