E il mangianastri mangiava anche me. Un'installazione di cuscini accompagnata dalla voce di Katia Beltrame, artista che con Federico Lupo condivide lo sviluppo di questo progetto.
Il corredo di scena è minimo, alcuni cuscini esanimi e consunti.
Le viscere pulsanti sono piccoli estratti narrativi, note a margine, biografie fittizie, parole che sembrano affiorare dalla stoffa sudicia dei cuscini. E’ la voce di Katia Beltrame, artista che con Federico Lupo condivide lo sviluppo di questo progetto, ad ibridarne il senso e l’afflato emotivo.
Il mood è assolutamente quotidiano, i cuscini in eterna giacenza, pesanti d’un elevato carico di notti insonni, son gonfi e fieri della loro complicità nel viverti accanto per un’indefinita moltitudine di tempo. Delle protesi, capaci di accogliere, assorbire, custodire al loro interno.
La voce narrante è il tarlo che ricama sogni, di quelli che al risveglio non sai raccontare, disamine dai toni flebili, appena sussurrate, tracce sovrapposte acronologicamente come fossero strati di materia accumulati sul cristallino e restituiti in forme dissimili dal vero.
Un ulteriore tassello alimenta l’allontanarsi dal “vero” dissolvendo coordinate geografiche e temporali, uno dei brevi brani, interpretato live nell’intimo di una stanza londinese, risuonerà tra le pareti delle galleria, privo di cuscini capaci di proteggerlo e contenerlo, nudo, infrangerà la pacata e soffice natura dei cuscini spazzando via la polvere che appare ormai un velo protettivo che tutto avvolge offuscando i contorni.
Zelle Arte Contemporanea
via Matteo Bonello, 19 - Palermo
Orario: dal martedì al sabato dalle h.17.00 alle h.20.00
Libero